una lente d'ingrandimento su una calcolatrice e alcune banconote da 50 euro

L’attuale esecutivo sta progettando una riforma fiscale ambiziosa che va oltre la semplice riduzione delle aliquote Irpef. Tra le misure considerate vi è l’ipotesi di azzerare l’aliquota IVA e ridurre le imposte dirette per coloro che ritornano in Italia da società estere.

Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha anticipato alcune delle possibili mosse durante un confronto sulla delega fiscale organizzato dal Gruppo 24 Ore. L’obiettivo è rendere l’Italia più attrattiva per gli investitori e stimolare la ripresa economica.

Tra le ipotesi prese in considerazione troviamo l’estensione del meccanismo di cooperative compliance alle persone fisiche, al fine di rendere l’Italia più attrattiva per gli investimenti. Ma anche l’implementazione dell’aliquota IVA a zero, che però sarà vincolata al reperimento delle risorse necessarie, il che implica che non sarà una decisione facile da prendere e sarà necessario trovare le coperture finanziarie per supportare le azioni del governo in materia fiscale.

In ogni caso, la riforma fiscale includerà anche la riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre, una mossa già stata annunciata dal governo. Tuttavia, il destino del taglio del cuneo fiscale e della riduzione delle aliquote Irpef dipenderà da come verranno utilizzati i fondi a disposizione. Infatti, questi potrebbero essere destinati anche alla conferma del taglio del cuneo fiscale o alla riduzione delle aliquote Irpef.

In sintesi le novità che potrebbero essere inserite nella riforma fiscale del governo di Giorgia Meloni comprendono:

  1. Riduzione delle aliquote Irpef: La riforma fiscale prevede la semplificazione del sistema tributario riducendo le aliquote Irpef da quattro a tre. Questa modifica mira a semplificare la dichiarazione dei redditi e a favorire una maggiore equità fiscale. Il governo intende alleggerire il carico fiscale sui cittadini, lasciando più disponibilità economica nelle loro mani per favorire i consumi e stimolare la crescita.
  2. Estensione del meccanismo di cooperative compliance: L’esecutivo valuta l’estensione del meccanismo di cooperative compliance anche alle persone fisiche. Attualmente, tale meccanismo è applicato alle imprese, consentendo loro di collaborare con l’Agenzia delle Entrate per garantire una corretta osservanza delle norme fiscali. Estendere questa opportunità alle persone fisiche potrebbe migliorare l’efficienza dell’amministrazione fiscale e aumentare l’attrattiva dell’Italia come destinazione per investimenti e residenza fiscale.
  3. Aliquota IVA a zero: Un’altra proposta all’interno della riforma fiscale è l’introduzione di un’aliquota IVA a zero. Durante la pandemia, questa misura è stata sperimentata come provvedimento emergenziale per sostenere i settori più colpiti. L’obiettivo è quello di includere questa disposizione nella riforma fiscale permanente, ma il governo è consapevole che sarà necessario trovare le risorse finanziarie per compensare la mancanza di entrate fiscali. Pertanto, l’effettiva implementazione dipenderà dalle coperture trovate per finanziare le priorità del governo in materia di fisco.
  4. Riduzione delle imposte dirette per chi rientra dall’estero: Una delle proposte innovative della riforma fiscale è la riduzione delle imposte dirette per coloro che ritornano in Italia da società estere. Questa misura mira a incentivare la riemigrazione di talenti e capitali nel paese. Attraverso questa politica, il governo intende creare un ambiente fiscale favorevole per gli individui e le imprese che desiderano tornare in Italia, contribuendo così alla crescita economica e all’innovazione.

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