Il panorama fiscale italiano sta attraversando una fase di significativi cambiamenti, con il Governo che sembra voler accelerare sulla tanto discussa riforma fiscale.
Uno dei punti focali di questa riforma riguarda l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (Irpef), con l’obiettivo di ridefinire le regole per la determinazione della base imponibile del reddito dei lavoratori autonomi.
Si prevede che il decreto attuativo di questa importante modifica possa giungere al Ministero dell’Economia e delle Finanze entro la fine di settembre, aprendo così la strada a un nuovo quadro fiscale per i professionisti e i lavoratori autonomi.
Cambia la base imponibile per i lavoratori autonomi
Una delle pietre miliari di questa riforma è il principio di onnicomprensività. Questo significa che tutti i valori e le somme, ottenuti in qualsiasi forma nell’esercizio dell’attività professionale o autonoma, contribuiranno alla formazione del reddito imponibile. In altre parole, il reddito da tassare sarà calcolato dalla differenza tra i ricavi conseguiti e le spese sostenute.
Un aspetto cruciale che i professionisti e i lavoratori autonomi dovrebbero tenere in considerazione sono le deduzioni fiscali. Queste possono rappresentare un’opportunità significativa per risparmiare sull’imposta da versare. Tra le spese deducibili dalla base imponibile per il reddito dei lavoratori autonomi rientrano le spese previdenziali e assistenziali.
Inoltre, le spese sostenute dall’artista o dal professionista per l’esecuzione di incarichi e rimborsate dal committente possono essere dedotte dal reddito imponibile. Questa deduzione è valida anche nel caso in cui la procedura per il recupero delle somme sia infruttuosa. In altre parole, le spese non rimborsate da committenti coinvolti in procedure di crisi di impresa o insolvenza rimangono deducibili.
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Neutralità fiscale per operazioni straordinarie
La riforma fiscale mira anche a introdurre la neutralità fiscale per le operazioni straordinarie che generano plusvalenze. Le operazioni straordinarie includono attività che non rientrano nelle operazioni ordinarie dell’impresa, come ad esempio la cessione di un ramo di azienda.
Queste operazioni sono spesso caratterizzate da entrate considerevoli, il che potrebbe comportare un aumento significativo delle imposte dovute se fossero considerate reddito ordinario.
Trattamento fiscale dei beni strumentali
Un’altra importante modifica introdotta dalla riforma fiscale riguarda il trattamento fiscale dei beni strumentali. L’articolo 5 della legge di delega fiscale prevede l’eliminazione della disparità di trattamento tra l’acquisto in proprietà e l’acquisto in locazione finanziaria (leasing) degli immobili strumentali o di quelli adibiti promiscuamente all’esercizio di arte e professione e all’uso personale.
Per gli immobili che non sono indicati nei registri, si introdurrà l’indeducibilità delle quote di ammortamento del costo e dei canoni di leasing. Questa indeducibilità si estenderà anche alle spese sostenute per l’ammodernamento, la manutenzione straordinaria e la ristrutturazione.
Tuttavia, è importante notare che le quote di ammortamento dei beni strumentali, anche a uso promiscuo, saranno deducibili al 50% solo se tali beni sono registrati nel registro dei beni ammortizzabili o in quello degli acquisti ai fini Iva.
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