Per chi è nato nel 1960, e nel 2023 compie quindi 63 anni, non è possibile aver maturato i requisiti per il pensionamento con la legge Fornero, che prevede un’età anagrafica di 67 anni, ma esistono comunque diverse possibilità per andare in pensione. In particolare possiamo elencare le seguenti:
- Opzione Donna
- Quota 103
- Ape Sociale.
In pensione con Opzione Donna per i nati nel 1960
Abbiamo visto che una delle possibili soluzioni per andare in pensione a 63 anni è Opzione Donna che, tuttavia, è una possibilità riservata alle lavoratrici appunto.
Opzione Donna consente di lasciare il lavoro a partire dai 58 anni, con almeno 35 anni di contributi versati. Tuttavia, per accedere all’anticipo pensionistico devi rientrare in una delle tre categorie previste dalla legge:
- caregiver: se hai prestato assistenza a una persona con disabilità grave;
- invalide: se sei inabile al lavoro con una percentuale superiore al 74%;
- licenziate: se hai perso il lavoro per motivi non imputabili a te.
Inoltre, con Opzione Donna il calcolo dell’assegno viene realizzato solo con il sistema contributivo. Questo significa che l’importo dell’assegno sarà proporzionale ai contributi versati durante la tua carriera lavorativa.
In ogni caso, il limite massimo di età per richiedere l’Opzione Donna è fissato a 63 anni e 7 mesi nel 2023. L’assegno pensionistico viene calcolato con il sistema retributivo e contributivo e non c’è alcun limite sull’importo dell’assegno.
Pensione con Ape Sociale per i nati nel 1960
Un’altra opzione per andare in pensione in anticipo è l’Ape Sociale, una misura che consente di anticipare la pensione di vecchiaia per coloro che hanno perso il lavoro prima dell’età pensionabile e che hanno raggiunto almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi versati.
Per accedere all’Ape Sociale devi rientrare in una delle quattro categorie sociali previste dalla legge:
- caregiver: se hai prestato assistenza a una persona con disabilità grave;
- invalidi al 74%: se sei inabile al lavoro con una percentuale superiore al 74%;
- disoccupati: se sei senza lavoro da almeno 1 anno e non hai diritto a nessuna indennità di disoccupazione;
- lavoratori gravosi: se hai svolto lavori gravosi per almeno 7 anni, secondo i criteri stabiliti dalla legge.
In caso di lavori gravosi, il requisito contributivo richiesto sale a 36 anni. L’importo dell’assegno con Ape Sociale viene calcolato in base all’ammontare dei contributi versati sino alla data di presentazione della domanda di pensionamento e in base all’età.
In ogni caso, l’importo massimo dell’assegno non può superare i 1.500 euro al mese per 12 mensilità. Inoltre, per accedere all’Ape Sociale è necessario soddisfare determinati requisiti di reddito e patrimonio.
Qual è l’alternativa pensionistica più conveniente per i nati nel 1960?
Ogni opzione presenta vantaggi e svantaggi e la scelta dipende dalle proprie esigenze e dalla propria situazione personale. Ad esempio, la Quota 103 consente di andare in pensione con un limite sull’importo dell’assegno, ma è una misura temporanea.
Opzione Donna non prevede alcun limite sull’importo dell’assegno. L’Ape Sociale è una misura che consente di anticipare la pensione solo in determinati casi, ma prevede un limite massimo sull’importo dell’assegno.
Per fare la scelta migliore è consigliabile consultare un professionista del settore previdenziale che possa fornire informazioni dettagliate sulle diverse opzioni pensionistiche e sulle conseguenze che comportano per il futuro.
Pensione anticipata: vantaggi e svantaggi
Tra le diverse opzioni per andare in pensione anticipata, è importante valutare la convenienza di ciascuna scelta in base alle proprie esigenze e situazione personale.
Quota 103, ad esempio, offre la possibilità di lasciare il lavoro prima rispetto alla pensione ordinaria, ma con un limite all’importo dell’assegno. Opzione Donna, invece, prevede il calcolo dell’assegno solo con il sistema contributivo, il che può influire sul suo importo.
Con Ape Sociale, invece, è possibile ricevere un assegno mensile di importo limitato per un massimo di 12 mensilità, che può essere insufficiente a coprire le spese. In ogni caso, è importante valutare i pro e i contro di ciascuna opzione per fare la scelta migliore in base alle proprie esigenze.
Come richiedere la pensione anticipata
Per richiedere la pensione anticipata, è necessario presentare la domanda all’INPS. È possibile farlo tramite il sito web dell’INPS, recandosi presso un ufficio dell’INPS o tramite il Contact Center dell’INPS.
In ogni caso, è necessario avere a disposizione i documenti necessari, come il documento d’identità, il codice fiscale, il certificato di lavoro e la documentazione relativa ai contributi versati. È possibile richiedere anche un appuntamento per ricevere assistenza nella compilazione della domanda.
È importante considerare che, una volta richiesta la pensione anticipata, non è possibile continuare a lavorare presso lo stesso datore di lavoro. Tuttavia, è possibile continuare a lavorare in regime di part-time o come libero professionista, senza compromettere il diritto alla pensione anticipata. In ogni caso, è importante informarsi in merito alle possibili implicazioni fiscali e contributive di questa scelta.
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