Il panorama delle pensioni in Italia è in costante evoluzione, e il 2023 non fa eccezione. Una delle proposte più discusse recentemente riguarda l’ampliamento di Opzione Donna e la rimozione del requisito legato ai figli.
Questa riforma potrebbe avere un forte impatto sulle donne lavoratrici italiane, offrendo loro maggiore flessibilità nel pensionamento. Inoltre, il governo sta considerando la proroga di Quota 103, un altro aspetto chiave della riforma delle pensioni in corso. Vediamo i dettagli.
Ampliamento di Opzione Donna a 58 anni
Una delle principali novità in arrivo con la Legge di Bilancio 2024 riguarda l’estensione di Opzione Donna. Attualmente, questa opzione consente alle beneficiarie (caregiver, invalide almeno al 74%, e donne licenziate o dipendenti da aziende in crisi) di accedere al pensionamento a 60 anni.
Tuttavia, il governo sta considerando l’eliminazione del requisito legato ai figli, consentendo a queste categorie di lavoratrici di pensionarsi già a 58 anni. Questa modifica potrebbe offrire un nuovo livello di flessibilità e opportunità per le donne che desiderano ritirarsi dal mondo del lavoro in anticipo.
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Proroga di Quota 103 e l’estensione di Ape sociale
Nel contesto delle pensioni, il governo sta anche prendendo in considerazione la proroga di Quota 103, che consente l’accesso alla pensione con almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi.
Quota 103 è un elemento chiave del sistema pensionistico italiano e rappresenta un’opzione per coloro che desiderano pensionarsi in anticipo. Inoltre, si sta lavorando su una possibile estensione di Ape sociale, un meccanismo che permette l’anticipo del pensionamento in determinate situazioni.
Queste misure potrebbero rappresentare un sostegno importante per i lavoratori italiani, garantendo assegni dignitosi durante il pensionamento.
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Requisiti più stringenti introdotti dalla Legge di Bilancio 2023
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto requisiti più severi per l’accesso a Opzione Donna. Il requisito anagrafico è stato portato a 60 anni, ma questa soglia può scendere a 59 o 58 anni se la lavoratrice ha uno o più figli.
Oltre ai requisiti anagrafici e contributivi (35 anni di contribuzione), è stata aggiunta una “condizione soggettiva”. Le lavoratrici devono svolgere assistenza per almeno sei mesi al coniuge o a un parente di primo grado o affine convivente con handicap in situazione di gravità, avere un’invalidità civile di almeno il 74%, o essere state licenziate o dipendenti da imprese in crisi.
Impatto delle nuove regole su Opzione Donna e Quota 103
Le nuove regole introdotte nel 2023 hanno avuto un impatto significativo sulle richieste di pensionamento attraverso Opzione Donna e Quota 103. Il requisito più severo ha portato a una riduzione delle nuove pensioni concesse a donne che scelgono queste opzioni.
Nel primo semestre del 2023, secondo i dati dell’Inps, solo 7.536 donne hanno optato per Opzione Donna, rispetto alle 24.559 del 2022. La proroga di Quota 103 potrebbe offrire un’alternativa per coloro che desiderano ritirarsi dal lavoro in anticipo, garantendo al contempo assegni dignitosi durante il pensionamento.
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