un signore anziano inquadrato di spalle mentre passeggia in un parco

Il giorno 11 aprile il governo di Giorgia Meloni ha approvato il Def (Documento di Economia e Finanza) e, con esso, è stata confermata la mancanza di coperture per consentire agli italiani di andare in pensione con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età.

Questa notizia ha deluso soprattutto molti lavoratori ma anche il leader della Lega Matteo Salvini, che continua a sostenere che la riforma delle pensioni e l’introduzione di Quota 41 avverranno entro la fine della legislatura.

Ma per via di una spesa per le pensioni che è aumentata da 268,5 miliardi a 317,9 miliardi stimati per quest’anno in soli cinque anni, il governo non sta riuscendo a trovare le risorse necessarie per introdurre nuove misure.

La mancanza di coperture per Quota 41

Quota 41 è una misura che avrebbe permesso ai lavoratori di lasciare anticipatamente il mondo del lavoro, ma il governo ha ammesso che i soldi per metterla in pratica non ci sono.

La misura avrebbe permesso a chi ha almeno 41 anni di contributi, ma senza limiti di età, di andare in pensione prima. Il problema sono però le coperture, infatti solo nel primo anno, questa misura sarebbe costata circa 4 miliardi di euro, risorse che il governo non ha a disposizione. Ecco perché si è deciso di frenare sulla misura, e si iniziano a valutare le possibili alternative.

Le possibili alternative per il 2024

Sebbene Quota 41 sia stata rinviata, ci sono altre misure che potrebbero essere prese in considerazione per il prossimo anno. Ad esempio, Ape Sociale e Opzione Donna potrebbero essere prorogate anche per il 2024. Inoltre, potrebbero essere introdotti nuovi requisiti per queste misure, in modo da migliorarle.

Intanto, per quanto riguarda Quota 103, sembra probabile che questa misura continui anche il prossimo anno. Questa misura, introdotta nel 2019, consente ai lavoratori di andare in pensione se hanno almeno 63 anni di età e 20 anni di contributi.

Non possiamo escludere comunque che vengano stabiliti nuovi requisiti per questa misura, in modo da migliorarla ulteriormente.

Il futuro delle pensioni: Quota 41 e le incognite sulle modifiche

La pensione è un tema particolarmente delicato in Italia, ma l’attesa per la tanto agognata Quota 41 sembra protrarsi fino a data da destinarsi. Il governo Meloni, infatti, sembra orientato a prorogare anche la misura di Quota 103, che consente il prepensionamento con 62 anni di età anagrafica e 41 anni di contributi, ma con un importo limitato a cinque volte il trattamento minimo e con vincoli sul cumulo di redditi da lavoro.

Anche per Quota 103 però non è ancora chiaro se i requisiti rimarranno invariati o subiranno modifiche e miglioramenti. Matteo Salvini, invece, continua a spingere per l’introduzione di Quota 41, nonostante con il Def sia stata di fatto decretata l’impossibilità di farlo per carenza di risorse.

Il leader del Carroccio insiste nel frattempo sul fatto che le scelte e i soldi per le riforme delle pensioni li definisce la Manovra economica e non il Def, e che il governo sta lavorando per raggiungere gli obiettivi, compresa l’introduzione di Quota 41.

Ad ogni modo risulta improbabile che vi siano interventi strutturali nel breve periodo, e quindi le proroghe di alcune misure, tra cui Quota 103, sembrano confermate per il 2024. Resta da vedere quale strategia adotterà il governo per il futuro delle pensioni.

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