Abbiamo parlato nei giorni scorsi della decisione del governo di Giorgia Meloni di introdurre una soglia limite entro la quale non sussiste l’obbligo di accettare pagamenti con carte di credito e bancomat. Questa soglia, inizialmente indicata in 30 euro è stata poi spostata a 60 euro, il che significa che solo oltre questo importo il commerciante è obbligato ad accettare i pagamenti con Pos.
Nel frattempo però ecco che arrivano altre novità sul tema Pos, con il governo che propone di ridurre i costi che gli esercenti sono tenuti a sostenere proprio per i pagamenti con carte di credito e bancomat, vale a dire quelli relativi agli importi delle commissioni bancarie.
Il governo ha quindi deciso di introdurre un sistema di rimborsi sulle commissioni che dovrebbe agevolare i professionisti che offrono il servizio del Pos, con l’obiettivo primario di garantire equità e trasparenza dei costi ai commercianti.
Come saranno i rimborsi delle commissioni per i pagamenti con Pos
Per il momento non abbiamo tutti i dettagli che riguardano le modifiche attese sui pagamenti con il Pos, e in particolare la possibilità di ricevere dei rimborsi sulle commissioni bancarie per ogni transazione effettuata.
Sono state fatte però alcune stime da cui si evince che l’intervento potrebbe avere per le casse dello Stato un costo di circa 228 milioni di euro per il 2023. In tal caso parliamo di un rimborso che andrebbe a coprire solo il 30% dei costi delle commissioni bancarie per le transazioni con carte di credito e bancomat.
Un costo per lo Stato che non sarebbe stato diverso anche se l’obbligo di accettare i pagamenti con Pos non fosse stato limitato agli importi superiori a 60 euro. Infatti lo sconto sulle commissioni riguarderebbe comunque le sole transazioni di basso importo, quelle insomma in cui la spesa che il commerciante deve sostenere per ricevere il pagamento via Pos non è ammortizzata dall’importo speso per l’acquisto effettuato.
Al di là di queste considerazioni generiche comunque è chiaro che dovremo attendere l’entrata in vigore della nuova Legge di Bilancio per avere la possibilità di fare delle stime accurate.
Per ora quello che sappiamo è che il rimborso di parte delle commissioni che l’esercente si trova a pagare per l’utilizzo del Pos dovrebbe aggirarsi intorno al 30% e dovrebbe applicarsi solo alle micro-transazioni cioè quelle di importo fino a 30 euro.
In fondo si tratta dell’applicazione dello stesso principio che il governo di Giuseppe Conte aveva applicato nel caso del piano cashless al 30% del 2020, ripreso poi dal governo di Mario Draghi con l’estensione al 100% del rimborso per 6 mesi.
Quanto costano le commissioni bancarie sulle transazioni con Pos
Ma quanto pagano i commercianti per le commissioni bancarie relative alle transazioni effettuate con Pos? Secondo le stime più recenti, nel solo 2021 sono state pagate commissioni per circa 761 milioni di euro.
Il Fatto Quotidiano, partendo dai dati forniti dall’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, ha fornito una stima che indica che il 41% degli acquisti fatti nel corso dell’anno sono stati pagati con sistemi elettronici, per un valore complessivo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 69 miliardi di euro.
Se si considera quindi questo dato, e un tasso medio di commissione intorno all’1,1%, stando alle indicazioni dell’Associazione bancaria italiana, ecco che si arriva ai 761 milioni di euro di commissioni bancarie pagati dagli esercenti per offrire il servizio del Pos.
Ma tornando al progetto di inserire un piano di rimborsi per le commissioni bancarie pagate dagli esercenti, non dimentichiamo che sarebbero coperte solo quelle per i pagamenti al di sotto dei 30 euro.
Questo vuol dire che, partendo dai dati di cui sopra, stiamo parlando di rimborsi relativi a commissioni per un totale di 363 milioni di euro soltanto. Sarà su un importo di questo tipo che andranno ad incidere i rimborsi, e bisogna anche considerare che non sarà un rimborso del 100%, ma del 30% probabilmente.
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