L’obbligo di avere il Pos e accettare i pagamenti con carte di credito e bancomat è scattato in realtà già da tempo in Italia, ma solo a partire dal 1° luglio i trasgressori, vale a dire coloro che rifiuteranno i pagamenti con metodi elettronici, rischiano di incorrere in sanzioni che possono anche risultare piuttosto salate rispetto all’importo della transazione respinta.
Sono tenuti ad avere il Pos tutte le imprese, i commercianti e i professionisti, e ad accettare i pagamenti con carte di credito, carte prepagate e bancomat per qualsiasi tipo di importo. Ed è proprio su quest’ultimo punto che molti commercianti, giustamente, storcono il naso, in quanto il costo della transazione tende a pesare troppo sull’importo del pagamento, riducendo il margine di guadagno per l’esercente.
Il governo di Mario Draghi tuttavia, almeno per un periodo di tempo limitato, ci ha ‘messo una pezza’ introducendo un bonus ad hoc. Altri bonus sono stati introdotti per incentivare i commercianti a dotarsi di questi strumenti, garantendo quindi una riduzione della spesa per l’acquisto o il noleggio, e per l’installazione dei dispositivi.
I tre bonus per mettersi in regola con l’obbligo del Pos
Per offrire un incentivo a commercianti, imprese e professionisti che devono mettersi in regola con l’obbligo del Pos entro il 1° luglio 2022, il governo di Mario Draghi ha introdotto tre bonus:
- credito d’imposta sulle commissioni relative ai pagamenti con il Pos
- credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di Pos collegati a registratori di cassa
- credito d’imposta per l’acquisto di sistemi evoluti di incasso, che contestualmente al pagamento consentono anche la memorizzazione e la trasmissione telematica dei dati.
Vediamo ora nel dettaglio ciascuna delle agevolazioni previste e prorogate dal governo fino al 30 giugno, termine ultimo per dotarsi degli strumenti necessari ad accettare i pagamenti elettronici.
Bonus Pos rimborso commissioni bancarie
La prima agevolazione permette al commerciante di ottenere il rimborso dei costi sostenuti, per ciascuna transazione a mezzo Pos, per il pagamento delle commissioni bancarie.
Questo bonus Pos prevede il rimborso del 100% degli importi addebitati a titolo di commissioni sulle transazioni tramite Pos solo fino al 30 giugno, dopodiché il rimborso sarà solo del 30%.
Bonus acquisto, noleggio e installazione Pos
Il secondo bonus che il governo Draghi ha introdotto per offrire un incentivo ai soggetti che devono ancora mettersi in regola con l’obbligo del Pos è quello che viene riconosciuto contestualmente all’acquisto o al noleggio di strumenti che consentono ai consumatori finali di pagare con carte di credito, carte di debito e bancomat.
Si tratta di un bonus che viene riconosciuto solo in caso di acquisto o noleggio di Pos collegati a registratori di cassa telematici, e può arrivare fino a un massimo di 160 euro per singolo beneficiario.
Bonus acquisto registratori di cassa telematici
Un terzo bonus viene riconosciuto infine a quei commercianti, professionisti e imprese che si dotano di strumenti di pagamento elettronico che consentono anche la memorizzazione e la trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate. In questo caso il bonus riconosciuto può arrivare a 320 euro per singolo beneficiario.
In tutti e tre i casi ricordiamo che i bonus Pos, riconosciuti sotto forma di crediti d’imposta, non concorrono alla formazione del reddito del beneficiario, e possono essere usati solo in compensazione dopo aver sostenuto la spesa.
Obbligo Pos, a quanto ammontano le sanzioni per chi non è in regola
Il decreto che introduce l’obbligo di dotarsi di dispositivi per ricevere pagamenti con carte di credito, carte di debito e bancomat è stato approvato da mesi, ma con il decreto legge del 13 aprile il governo di Mario Draghi ha anticipato l’entrata in vigore delle sanzioni per quegli esercenti che si rifiuteranno di accettare pagamenti tramite Pos.
L’entrata in vigore delle misure era prevista inizialmente per il 1° gennaio 2023, ma il meccanismo sanzionatorio partirà in realtà già dal 1° luglio 2022. Ma cosa prevede esattamente? Le multe saranno piuttosto salate.
La norma, che è stata poi modificata nel 2021 dal governo di Mario Draghi, prevede una sanzione di 30 euro più il 4% dell’importo della transazione che il commerciante o il libero professionista non ha permesso di effettuare via Pos. L’obbligo riguarda infatti non solo gli esercizi commerciali, ma anche medici e dentisti, così pure tassisti e chiunque offra un servizio a pagamento.
La norma che è stata approvata, a differenza di quanto prevedeva la misura precedente, non fissa una soglia minima di pagamento al di sotto della quale la sanzione non è prevista, e questo comporta per gli esercenti l’obbligo di accettare il pagamento con carta anche per importi minimi.
Come si arriva all’obbligo del Pos e alle sanzioni
Il primo passo verso l’obbligo del Pos per attività commerciali e professionisti era stato compiuto dal governo di Mario Monti nel 2014. In quel caso l’obbligo scattava però solo per importi da 30 euro in su, e non era stato previsto alcun meccanismo sanzionatorio, il che di fatto rendeva del tutto inefficace la norma.
Il governo Renzi si prese poi il disturbo di abbassare la soglia da 30 a 5 euro soltanto, ma anche in questo caso non è stata prevista nessuna sanzione per chi rifiutava il pagamento via Pos.
A prevedere che per gli esercenti che rifiutavano le transazioni via Pos scattassero delle sanzioni è stato il governo di Giuseppe Conte, con il decreto 124/2019, ma le misure non furono poi attuate, lasciando di fatto tutto invariato.
Solo con il governo dell’ex presidente della BCE è scattato, o quanto meno sta per scattare, l’obbligo effettivo di accettare i pagamenti con carte di credito, carte di debito e bancomat, pena la sanzione da 30 euro più il 4% dell’importo della transazione rifiutata. Il meccanismo sanzionatorio doveva scattare dal 1° gennaio 2023 ma entrerà in vigore in anticipo. già a partire dal 1° luglio 2022.
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