Il governo di Giorgia Meloni ha approvato la proroga della tregua fiscale fino al 31 ottobre 2023, concedendo la possibilità di sanare le piccole irregolarità formali. Inoltre, è stata prevista l’impunibilità per alcuni reati tributari, a patto che il contribuente trovi un accordo con le Entrate e provveda a versare l’importo pattuito.
L’idea è quella di uno “scudo fiscale” che consente di evitare sanzioni penali per IVA e ritenute, in caso di definizione delle irregolarità e di versamento dell’importo pattuito. È possibile ampliare anche alle indebite compensazioni. Tutti i dettagli sulla sanatoria 2023, quali debiti si possono estinguere, sono disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Quali sono le irregolarità che si possono sanare con 200 euro
Come precisato dall’Agenzia delle Entrate, la sanatoria riguarda irregolarità e omissioni che non incidono sull’imponibile o sull’imposta da versare, ma che possono “ostacolare l’attività di controllo”. Per aderire alla sanatoria, è necessario pagare 200 euro per ogni periodo d’imposta, in un’unica soluzione o in due rate. Il pagamento dovrà essere effettuato entro il 31 ottobre 2023.
La Legge di Bilancio 2023 stabilisce che la sanatoria riguarda le irregolarità o gli inadempimenti di natura formale, vale a dire tutte quelle violazioni per le quali sono previste sanzioni pecuniarie “entro i limiti minimi e massimi o in misura fissa non essendoci un omesso, tardivo o errato versamento di un tributo sul quale riproporzionare la sanzione” (circolare 27.1.2023, n. 2/E).
Ecco alcuni esempi di irregolarità formali:
- Dichiarazione annuale non conforme
- Errata o incompleta indicazione dei dati del contribuente
- Omessa o irregolare presentazione delle liquidazioni periodiche dell’IVA, ma soltanto se l’IVA è stata assolta
- Omessa, incompleta o irregolare presentazione degli elenchi Intrastat
- Irregolare tenuta e conservazione delle scritture contabili se la violazione non ha prodotto effetti sulle imposte
- Omessa restituzione dei questionari o la loro incompletezza o non veridicità
- Irregolarità per le comunicazioni di inizio, variazione e cessazione di attività ai fini dell’IVA.
Non sono richiesti adempimenti dichiarativi, è sufficiente effettuare il versamento secondo le modalità e nei termini stabiliti.
Quali sono le irregolarità escluse dalla sanatoria
Non tutte le irregolarità fiscali possono essere sanate attraverso il pagamento di una somma di denaro. Esistono alcune categorie di errori che sono escluse dalla sanatoria, anche se il contribuente decide di versare i 200 euro previsti.
Atti di contestazione o di irrogazione delle sanzioni emessi nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria, come anche gli atti relativi all’emersione di attività finanziarie e patrimoniali costituite o detenute all’estero, non sono sanabili attraverso il pagamento della somma prevista.
Ciò significa che se il contribuente ha presentato una richiesta di collaborazione volontaria e, in seguito, l’agenzia delle entrate ha emesso una sanzione, questa non può essere sanata attraverso il pagamento dei 200 euro.
Inoltre, le violazioni di norme tributarie per le quali non è competente l’Agenzia delle Entrate non possono essere sanate. In questo caso, il contribuente dovrà fare i conti con altre autorità competenti in materia, come ad esempio l’INPS.
Altre irregolarità non sanabili con il versamento di 200 euro
Oltre alle categorie di errori fiscali escluse dalla sanatoria, esistono altre irregolarità che non possono essere sanate attraverso il versamento della somma prevista. Queste includono:
- La comunicazione all’ENEA per le detrazioni relative alle spese di riqualificazione energetica degli edifici.
- I tardivi o omessi pagamenti, che rappresentano una delle principali cause di sanzioni.
- Le violazioni relative alla compilazione del quadro Rw, che riguarda la dichiarazione dei redditi di lavoro dipendente e assimilati, e quelle relative all’IVIE e all’IVAFE, ovvero le imposte sulle seconde case e sui conti correnti all’estero.
- Le “violazioni sostanziali”, che cioè incidono sull’imponibile, sull’imposta o sul pagamento del tributo. In questo caso, la somma prevista dalla sanatoria non basterà a sanare l’irregolarità commessa.
In ogni caso, è sempre consigliabile rivolgersi ad un commercialista o ad un esperto in materia fiscale per capire se è possibile sanare un errore fiscale attraverso la sanatoria prevista dalla legge.
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