L’Irap, nota come Imposta Regionale sulle Attività Produttive, rappresenta un tributo diretto che incide sulle attività economiche operanti sul suolo italiano. Fondamentalmente, si configura come una tassa che le aziende devono corrispondere in base alle loro operazioni produttive, commerciale o di servizi.
Il suo principale obiettivo è quello di finanziare le spese pubbliche a livello regionale, con particolare attenzione al supporto del Servizio Sanitario Nazionale.
Questa stretta correlazione con la sanità la colloca tra le imposte più delicate e dibattute, considerando che la sua abolizione potrebbe mettere a repentaglio i finanziamenti essenziali per garantire i servizi sanitari alla popolazione.
Nel corso del tempo, sono state avanzate diverse proposte di riforma o abolizione tuttavia, finora, nessuna soluzione definitiva è stata raggiunta. Le discussioni riflettono le complesse dinamiche tra le esigenze fiscali, la necessità di finanziare i servizi pubblici e il mantenimento della competitività delle imprese a livello nazionale.
Quali sono le novità Irap 2024?
Le novità riguardanti la presentazione del modello e il pagamento dell’Irap per l’anno fiscale 2024, evidenziano molti cambiamenti e disposizioni normative. Proviamo a riassumerle:
- Scadenza – Una delle principali novità per il 2024 riguarda l’anticipo della scadenza per la presentazione del modello Irap, ora fissato per il 30 settembre anziché il 30 novembre.
- Soggetti obbligati – A definire i soggetti obbligati ci aveva pensato il decreto legislativo del 1997, dalle società agli enti fino agli studi professionali associati. Ora, però, viene chiarito che vengono esclusi dalla presentazione del modello Irap sia gli esercenti lavoro autonomo che quelli che operano in attività commerciali.
- Modelli di dichiarazione – Riguardo alla determinazione della base imponibile dell’Irap, sono state fornite istruzioni dettagliate, considerando elementi come il costo del personale, i compensi per collaboratori, i crediti e le perdite.
- Disposizioni regionali – Si discute dell’aliquota ordinaria dell’Irap, del 3,9%, e della possibilità per le regioni di variare tale aliquota entro determinati limiti (intorno allo 0,92%). Si menziona anche la possibilità per le regioni a statuto ordinario di azzerare l’aliquota e prevedere ulteriori deduzioni dalla base imponibile, sempre nel rispetto della normativa dell’Unione Europea e delle pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
La legge 111/2023 “Delega al Governo per la Riforma fiscale”
La “Delega al Governo per la Riforma fiscale” prevede l’implementazione di una sovrimposta in linea con le regole dell’IRES (Imposta sul Reddito delle Società), evitando di considerare le perdite nel calcolo della base imponibile.
Tuttavia, per garantire la stabilità finanziaria, sono imposti dei limiti, tra cui il mantenimento delle entrate fiscali esistenti e l’assenza di aumenti del carico fiscale per pensionati e lavoratori dipendenti.
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