La recente modifica alla legge di Bilancio ha rivoluzionato il panorama del congedo parentale in Italia, portando l’indennizzo del secondo mese dal 30% al 60%, con ulteriore crescita fino all’80% nel corso dell’anno. Vediamo quindi nel dettaglio tutte le novità introdotte dalla manovra economica varata dal governo Meloni.
Congedo Parentale 2024: le principali novità
Il congedo parentale 2024 prevede un aumento dell’indennità all’80% per il primo mese, mentre resterà all’80% nel secondo mese. Si tratta di un’agevolazione che però si applica esclusivamente alle famiglie che completano il congedo obbligatorio entro l’anno corrente.
Bisogna quindi evidenziare che tale regola si applica solo a coloro che terminano il congedo di maternità o paternità successivamente al 31 dicembre 2023.
A questo punto occorre fare una distinzione tra congedo parentale, maternità e paternità, poiché presentano caratteristiche e obblighi distinti. Anzitutto il congedo parentale è facoltativo, può essere diviso tra madre e padre, ha una durata massima di dieci mesi (o undici in casi specifici) e offre una percentuale di retribuzione inferiore rispetto a maternità e paternità.
L’indennità standard del congedo parentale corrisponde al 30% della retribuzione media giornaliera, calcolata in base al mese precedente l’inizio del congedo. Ma l’indennità all’80% è applicabile solo per coloro che concludono il congedo obbligatorio nel corso dell’anno solare. Per coloro che completano il congedo entro il 31 dicembre 2023 invece, l’indennità rimane invariata.
Un elemento distintivo del congedo parentale è la sua flessibilità. I mesi di congedo possono essere utilizzati in modo non consecutivo e non necessariamente distribuiti equamente tra i genitori. Ricordiamo però che nessun genitore può usufruire del congedo per più di 6 mesi, e l’utilizzo contemporaneo è consentito.
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L’annosa questione della disparità di genere
Esiste la possibilità di utilizzare il congedo parentale tanto per la madre quanto per il padre, ma nonostante ciò i dati Istat elaborati da Openpolis-Con indicano che l’80% degli utilizzatori di congedo parentale in Italia sono donne. Questo sottolinea come ancora oggi sia evidente la differenza tra il ruolo dell’uomo e quello della donna nel contesto familiare.
Secondo l’Osservatorio dell’Inps, nel 2022, la retribuzione media annua per gli uomini è ancora superiore, con una differenza di 7.922 euro. Le cause sarebbero da ricercarsi non solo nel gap salariale ma anche nella diversa distribuzione delle responsabilità domestiche. Molte donne infatti continuano a prediligere contratti part-time per meglio conciliare il lavoro col prendersi cura della casa e della propria famiglia.
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