Il governo di Giorgia Meloni ha fatto della riforma fiscale la sua priorità, riconoscendone l’importanza per il Paese. La riforma fiscale, infatti, ha l’obiettivo di rivoluzionare il sistema fiscale italiano fino in fondo, al fine di giungere, con il tempo, ad un’aliquota Irpef unica, ovvero la flat tax per tutti.
Il processo necessario per arrivare infine alla riforma fiscale definitiva sarà graduale e il primo passo sarà quello di passare dalle attuali quattro aliquote Irpef a tre.
Il primo step della riforma fiscale
Il primo step della riforma fiscale sarà quello di ridurre le aliquote Irpef da quattro a tre, con l’obiettivo di creare un sistema fiscale equo ed efficiente.
Il governo potrebbe fissare il primo scaglione al 15%, in modo da equipararlo alle partite Iva che utilizzano la flat tax del regime forfettario. In questo modo, tutti i lavoratori, indipendentemente dal loro tipo di contratto, avrebbero le stesse regole e le stesse detrazioni.
Non dimentichiamo però che ridurre le aliquote Irpef ha un costo e il governo Meloni vuole evitare di realizzare una riforma fiscale che resti inattuata per mancanza di coperture finanziarie. Per raggiungere questo obiettivo, il governo dovrà prima di tutto tagliare le spese.
Quanto costa tagliare l’Irpef
Ridurre le aliquote Irpef ha un costo e il governo Meloni vuole prepararsi bene alla riforma per evitare di realizzare una riforma fiscale che resti inattuata per mancanza di coperture finanziarie.
Per raggiungere questo obiettivo, il governo dovrà tagliare le spese e limitare gli sconti fiscali, ovvero i bonus concessi dal Fisco sull’imposta che il contribuente paga.
In Italia ci sono troppi bonus?
L’Italia ha un sistema di bonus molto ampio e diversificato. Ci sono bonus per ogni cosa, ad eccezione di quelli edilizi, che includono sconti per lo psicologo, per gli affitti, per i mobili, per l’acqua potabile, per gli animali domestici, solo per citarne alcuni.
Tuttavia, se il governo Meloni vuole effettivamente ridurre le aliquote Irpef, dovrà limitare o addirittura eliminare questi bonus, che pur avendo la loro utilità, rappresentano una spesa eccessiva per lo Stato.
Il taglio dei bonus edilizi
Un primo intervento in questa direzione lo abbiamo già visto attuare. Infatti il governo Meloni ha già dato il via al taglio dei bonus edilizi, che rappresentavano una spesa fuori controllo per lo Stato.
In particolare, il governo ha bloccato la cessione dei crediti e lo sconto in fattura, al fine di aprire spazi finanziari necessari alla riforma del Fisco. Tuttavia, questo potrebbe non bastare e il governo potrebbe dover toccare anche gli sconti fiscali al 19%, che rappresentano una voce di spesa significativa per lo Stato.
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