Il decreto Aiuti bis è stato finalmente presentato ai sindacati, e sono state loro illustrate tutte le misure inserite nel testo di legge che dovrebbero offrire un concreto aiuto alle famiglie e alle imprese che si trovano ad affrontare inflazione e crisi energetica.
Il testo del decreto prevede tutta una serie di interventi che dovrebbero in qualche modo attutire l’impatto dei pesanti rincari visti finora, e al tempo stesso preparare il terreno per le misure che verranno poi introdotte con la nuova manovra economica.
Tra gli interventi che dovrebbero essere messi in campo con il nuovo decreto Aiuti troviamo:
- l’anticipo del 2% degli aumenti dell’assegno previdenziale per la rivalutazione delle pensioni
- il taglio del cuneo fiscale con aumenti minimi in busta paga per lavoratori con reddito basso
- proroga e potenziamento dei bonus sociali per sconti sulle bollette di gas e luce.
Decreto Aiuti bis: anticipo della rivalutazione dell’assegno della pensione
Gli aumenti dell’assegno della pensione previsti nell’ambito della rivalutazione dell’importo spettante in considerazione del dato aggiornato dell’inflazione sono previsti per il gennaio 2023, ma il decreto Aiuti anticipa una parte di quegli aumenti già a partire dal mese di ottobre, quindi con tre mesi di anticipo rispetto alla norma.
In ambito previdenziale quindi il decreto Aiuti bis anticipa di tre mesi la rivalutazione delle pensioni, ma con un incremento minimo sull’importo riconosciuto che risulta maggiorato del 2% a partire dal mese di ottobre 2022.
A confermare che con il decreto Aiuti si va in questa direzione sono state anche alcune fonti sindacali, che hanno preso parte all’incontro con i rappresentanti dell’esecutivo.
Complessivamente l’anticipo della perequazione delle pensioni di tre mesi, con un incremento dell’importo del 2%, ha un costo di 2,381 miliardi per il 2022.
Decreto Aiuti bis: taglio del cuneo fiscale e aumenti in busta paga
Il secondo decreto Aiuti prevede anche un ulteriore taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35 mila euro, che dovrebbe così portare la riduzione del costo del lavoro fino all’1,8% per il secondo semestre 2022.
I sindacati però si sono mostrati critici rispetto a questa misura inserita nel testo del decreto Aiuti bis, affermando che “non ci siamo, le risorse sono inadeguate”. È stato il leader della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro con il ministero dell’Economia e delle Finanze sul decreto Aiuti, ad esporre una posizione di chiara sfiducia rispetto a questo intervento.
“Ridurre il cuneo fiscale in questa misura significa che per un lavoratore, ogni 1.000 euro sono 10 euro lordi al mese e per le pensioni significa che ogni 500 euro sono 10 euro lordi al mese. In tasca ai lavoratori dipendenti e pensionati fino a 35 mila euro da qui a fine anno vanno meno dei 200 euro una tantum che sono stati erogati a luglio” ha commentato poi il ministro del Lavoro Andrea Orlando che ha poi auspicato che “ci sia una risposta più corposa rispetto a quella che è sul tavolo”.
Decreto Aiuti bis: 5 miliardi di euro per la riduzione delle bollette di luce e gas
Il decreto Aiuti bis interviene con una proroga dei bonus sociali per garantire sconti sugli importi da pagare per le bollette di gas e luce in particolare ai nuclei familiari con reddito basso.
In sostanza quindi il nuovo decreto Aiuti prevede la proroga della sterilizzazione degli oneri di sistema che era già stata introdotta a gennaio 2022 dallo stesso governo di Mario Draghi,
Nel testo del decreto presentato ai sindacati leggiamo infatti che “per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico, l’Autorità di Regolazione per l’Energia le Reti e l’Ambiente (Arera) provvede ad annullare, per il quarto trimestre 2022, le aliquote relative agli oneri generali di sistema elettrico applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW”.
Inoltre l’Arera, per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore dell’energia elettrica, provvede ad annullare per il quarto trimestre 2022 “le aliquote relative agli oneri generali dis sistema applicate alle utenze con potenza disponibile superiore a16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico”.
Il decreto Aiuti bis inoltre provvede a sospendere fino al 31 ottobre 2022 l’efficacia di ogni eventuale clausola contrattuale che permette all’impresa che fornisce energia elettrica e gas naturale di modificare in modo unilaterale le condizioni generali del contratto stipulato con il cliente per quel che riguarda la definizione del prezzo.
Vi sono delle misure che si rivolgono specificamente a clienti che si trovano in condizioni economicamente svantaggiate, che rientrano tra i soggetti con disabilità, le cui utenze si trovano in isole minori che non sono interconnesse o in strutture abitative di emergenza per via di eventi calamitosi, e con età dai 75 anni in su.
Per tali soggetti nel testo del decreto Aiuti leggiamo che “a decorrere dal primo gennaio 2023, i fornitori e gli esercenti sono tenuti a offrire la fornitura di gas naturale a un prezzo che rifletta il costo effettivo di approvvigionamento nel mercato all’ingrosso, i costi efficienti del servizio di commercializzazione e le condizioni contrattuali e di qualità del servizio, così come definiti dall’Arera con uno o più provvedimenti e periodicamente aggiornati. L’Arera definisce altresì le specifiche misure perequative a favore degli esercenti il servizio di fornitura di ultima istanza”.
Decreto Aiuti bis: prorogato sconto carburanti con taglio delle accise
Uno degli interventi contenuti nel decreto Aiuti bis riguarda i pesanti rincari sui carburanti che nelle scorse settimane hanno superato i 2 euro al litro. Solo grazie al taglio delle accise di 30 centesimi è stato possibile mantenere il prezzo di diesel e benzina intorno ai 2 euro o poco meno per quel che riguarda il servito, ed ora da diversi giorni nettamente al di sotto di tale soglia nel caso del self.
Il nuovo decreto Aiuti di fatto proroga questo intervento mantenendo lo sconto di 30 centesimi sulle accise fino al 20 settembre, una misura per la quale sono stati stanziati complessivamente 900 milioni di euro.
Con questa le proroghe del taglio delle accise diventano in tutto 5 a partire da quella di marzo 2022. Più nel dettaglio ricordiamo che il taglio delle accise è di 25 centesimi mentre i restanti 5 centesimi sono di Iva al 22%, mentre complessivamente la misura ha un impatto stimato in 1,042 miliardi di euro.
Ulteriori misure nel decreto Aiuti bis
Tra le misure che sono state inserite nel decreto Aiuti bis troviamo anche lo stanziamento di 400 milioni di euro che andranno a Comuni ed enti locali per meglio far fronte ai rincari sui prodotti energetici. In particolare per l’anno 2022 vengono stanziati in tutto 350 milioni di euro per i Comuni ed altri 50 milioni per le città metropolitane e per le province.
Nel decreto Aiuti bis troviamo poi il rifinanziamento del Fondo per il bonus Trasporti, che permette ai cittadini che risultano in possesso di determinati requisiti, di ottenere degli sconti per l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico. Per l’anno 2022 si passa dai 79 milioni attualmente stanziati a 180 milioni, per un rifinanziamento complessivo di 101 milioni di euro.
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