Si tratta di uno dei passaggi fondamentali per l’Isee 2024, e probabilmente è anche quello più facile e immediato. Tra i documenti necessari per la richiesta dell’Isee infatti c’è la giacenza media dei conti correnti intestati ai vari componenti del nucleo familiare.
Alcune domande da parte dei contribuenti che riguardano questo argomento sono relative in particolare all’aspetto dell’anno di riferimento della giacenza media. Questo è probabilmente l’interrogativo più comune quando si tratta di richiedere la giacenza media ai fini Isee, ma noi andremo a vedere anche altri aspetti nell’intento di tracciare un quadro completo e dettagliato.
Cos’è la giacenza media e a cosa serve
La giacenza media altro non è che l’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo, e nel nostro caso quel periodo è l’intero anno di riferimento. Stiamo parlando di una informazione fondamentale ai fini Isee che la banca o Poste Italiane S.p.A comunica al contribuente nonché all’Agenzia delle Entrate. I rapporti considerati includono il conto corrente, il conto deposito e risparmio libero/vincolato, e il conto terzi individuale/globale.
Quanto al calcolo della giacenza media, vi sono delle regole precise da seguire. Ma al contribuente in realtà interessa fino a un certo punto, in quanto è consigliabile richiederla direttamente all’istituto di credito per evitare errori che potrebbero avere conseguenze sull’Isee. L’Agenzia delle Entrate spiega comunque che la giacenza media viene determinata sulla base dell’importo medio delle somme a credito in un periodo specifico.
Qual è l’anno di riferimento della giacenza media per l’Isee 2024?
L’Isee, come sappiamo, è l’indicatore della situazione economica di una famiglia, considerando redditi e patrimoni. La giacenza media è chiaramente un dato di primaria importanza per stabilire l’Isee di un nucleo familiare, poiché contribuisce in modo determinante al calcolo del patrimonio mobiliare del nucleo familiare. Questo valore, sommato al patrimonio immobiliare, determina la componente ISP, il cui 20% viene aggiunto ai redditi per ottenere l’indicatore della situazione economica.
Per l’Isee ordinario, che fa un quadro della situazione economica aggiornata a due anni prima della presentazione della Dsu, la giacenza media richiesta è quella relativa all’anno 2022. Il saldo considerato è quello di fine anno, aggiornato al 31 dicembre 2022.
Solo nel caso dell’Isee corrente, che si può richiedere dal 1° aprile di ogni anno in determinate condizioni, si richiede la giacenza media dell’ultimo anno, quindi per l’Isee corrente 2024 è necessario il saldo aggiornato al 31 dicembre 2023 e la giacenza media per lo stesso anno.
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Come si calcola la giacenza media?
Per quei contribuenti che desiderano gestire autonomamente la propria situazione finanziaria, evitando di fare richiesta diretta all’istituto di credito per avere la giacenza media, può essere utile comprendere qual è esattamente il processo per calcolare il dato in modo preciso ed efficace.
Sappiamo che la giacenza media rappresenta la media dei saldi giornalieri di un conto corrente o di un conto deposito nel corso di un anno, e che si tratta di una informazione molto importante in vari contesti finanziari, come il calcolo degli interessi o per stabilire la sussistenza di requisiti specifici per determinati servizi bancari.
Ma vediamo ora come si fa il calcolo della giacenza media. Prendiamo in considerazione i passaggi essenziali:
- Raccogliere estratti conto bancari: il primo step necessario è quello di avere accesso agli estratti conto bancari relativi al periodo di riferimento. Se si ricevono mensilmente, avremo 12 estratti conto all’anno; se trimestrali, avremo 4 estratti conto.
- Identificare i numeri creditori: in ciascun estratto conto occorre individuare i numeri creditori totali. Questi numeri sono spesso indicati sotto voci come “calcolo delle competenze” o “riassunto scalare per valuta”.
- Fare la soma dei numeri creditori: a questo punto bisogna fare la somma di tutti i numeri creditori ottenuti dai vari estratti conto.
- Dividere per 365: naturalmente per avere il dato corretto bisogna dividere la somma dei numeri creditori per 365, indipendentemente dal numero di giorni in cui il deposito o conto è attivo. Questo fornirà l’importo della giacenza media.
- Ulteriori passaggi eventuali: bisogna ricordarsi di inserire zero in caso di giacenza media negativa nell’ISEE, e se il conto è cointestato, attribuire pro-quota il saldo.
Richiedere la giacenza media tramite app
Naturalmente sono in pochi a preferire il calcolo della giacenza media fatto in autonomia, alla semplice richiesta al proprio istituto bancario o all’ufficio postale. Bisogna anche considerare la grande comodità rappresentata dalla possibilità di richiedere la giacenza media semplicemente dall’app della propria banca dal proprio Smartphone o iPhone.
In questo caso richiedere la giacenza media non comporta neppure il fastidio di doversi recare personalmente presso lo sportello della propria banca, ed è disponibile immediatamente.
Sono decisamente pochi quindi coloro che prediligono l’opzione del calcolo della giacenza media ai fini Isee in autonomia, anche perché bisogna essere consapevoli del rischio di commettere degli errori, con tutto ciò che ne consegue sotto il profilo fiscale.
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