documenti e libri in materia fiscale con penne e calcolatrice

In campagna elettorale Giorgia Meloni ne aveva già parlato, ed ora non arrivano altro che conferme di quel che era stato preannunciato, vale a dire il progetto di un maxi condono che permetterà ai contribuenti di pagare fino all’80% in meno di tasse.

L’intervento si colloca nel piano di riforma fiscale del nascituro governo a guida Fratelli d’Italia, e proprio in questi giorni, mentre i partiti che escono vincitori dalle consultazioni elettorali stanno mettendo insieme la squadra dei ministri, si attendono ulteriori dettagli sulle misure in programma.

Come sarà strutturata la riforma fiscale del governo Meloni

Il nuovo governo non si è ancora insediato, ma diverse informazioni riguardanti la riforma fiscale che l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni metterà a punto sono già state divulgate.

In particolare l’obiettivo della riforma dovrebbe essere quello di recuperare i capitali non dichiarati allo Stato, e come per la flat tax, si parla di uno sconto sulle tasse che non sono state ancora pagate, in modo da incentivare il contribuente a mettersi in regola versando importi inferiori a quelli inizialmente dovuti.

Al tempo stesso un intervento in questi termini dovrebbe disincentivare il fenomeno dell’evasione fiscale. In altre parole, ai contribuenti, il nuovo esecutivo chiederebbe di pagare di meno, purché paghino. Ma all’atto pratico in cosa consisterebbe il condono delle cartelle fiscali del governo di centrodestra? Si tradurrebbe di fatto in una sanatoria delle cartelle esattoriali di importo compreso tra i 1.000 e i 3.000 euro.

Le cartelle esattoriali in questione non verrebbero azzerate, ma gli importi dovuti verrebbero ridotti dell’80%, e i contribuenti potrebbero mettersi in regola quindi pagando solo il 20% di quanto inizialmente dovevano al fisco.

Quanto agli importi che superano i 3.000 euro, il nascituro governo a guida Meloni potrebbe riconoscere un pagamento dilazionato dell’intera somma con la sola maggiorazione del 5% che verrebbe applicata al posto di sanzioni e interessi, e sarebbe possibile rateizzare il pagamento in un periodo di 10 anni.

Tuttavia non sono ancora stati definiti tutti i dettagli che riguardano la riforma fiscale o il maxi-condono, e d’altra parte il governo non si è ancora insediato e i nodi da sciogliere non sono pochi.

Anzitutto bisogna trovare le risorse, e il periodo non è dei migliori, inoltre Bruxelles osserva l’Italia e i suoi conti pubblici con molta attenzione, specie ora che Mario Draghi si appresta a lasciare la guida del Paese.

Come funzionerà il maxi-condono delle cartelle esattoriali del governo Meloni

Parte della riforma fiscale che il governo Meloni metterà a punto una volta che il nuovo esecutivo si sarà insediato prevede il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali.

Il maxi-condono quindi prevede, per gli importi al di sotto dei 1.000 euro, la cancellazione definitiva del debito.

In realtà il saldo e stralcio per determinate categorie di contribuenti è già previsto per via della Legge n. 145/2018, ma prevede la riduzione delle somme e la condizione di grave e comprovata difficoltà economica.

L’attuale misura per il “saldo e stralcio” si riferisce solo ad alcune specifiche tipologie di debiti affidati all’Agente della Riscossione e riguarda solo le persone fisiche. Inoltre la misura agevolativa prevede sia la riduzione degli importi dovuti che l’azzeramento di sanzioni e interessi di mora.

Quanto alla condizione di “grave e comprovata situazione di difficoltà economica” risulta soddisfatta laddove il contribuente:

  • ha un Isee riferito al proprio nucleo familiare che non eccede il tetto dei 20 mila euro
  • alla data di presentazione della dichiarazione di adesione ha già presentato la procedura di liquidazione.

Sono stati emanati poi diversi provvedimenti legislativi che dovrebbero avere lo scopo di aiutare i contribuenti a far fronte ai disagi economici e sociali connessi alle restrizioni imposte nell’ambito dell’emergenza Coronavirus.

Sempre nell’ambito del pagamento delle tasse, il decreto Fiscale ha dato ai contribuenti la possibilità di versare le rate scadute nel 2020 e nel 2021 entro il 14 dicembre del 2021.

In seguito, con la Legge di conversione del Decreto Sostegni-ter (legge n. 25/2022), sono stati modificati nuovamente i termini, ed è stata prevista la riammissione ai benefici della “definizione agevolata” effettuando il pagamento entro il 30 aprile 2022 per le rate in scadenza nel 2020, ed entro il 31 luglio 2022 per le rate in scadenza nel 2021.

In quei casi in cui il pagamento viene effettuato comunque oltre i termini previsti, oppure per importi parziali, il contribuente di fatto non può beneficiare della misura agevolativa e i versamenti effettuati vengono ricevuti a titolo di acconto sulle somme ancora dovute.

Per quanto riguarda invece i soggetti decaduti dal “saldo e stralcio” per mancato, insufficiente o tardivo versamento delle somme scadute nel 2019, esiste la possibilità di richiedere la rateizzazione delle somme ancora dovute. Una novità introdotta con il decreto Rilancio, DL n. 34/2020.

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