Dopo l’approvazione della nota di aggiornamento al DEF, siamo ormai entrati nella fase finale dell’iter che porterà all’approvazione della Legge di Bilancio. Due misure cardine della manovra 2024 sono la conferma del taglio del cuneo fiscale e contributivo per le retribuzioni fino a 35.000 euro e le nuove aliquote Irpef.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha illustrato i pilastri della Manovra Economica 2024, spiegando che si poggia su due interventi fondamentali:
- Taglio del Cuneo Fiscale: il più importante, come abbiamo già annunciato più volte, è la conferma anche per il prossimo anno del taglio del cuneo contributivo per i redditi bassi, finanziato con i 15,7 miliardi di deficit. Come abbiamo già trattato in precedenza, il taglio è di 7 punti percentuali per i redditi fino a 25 mila euro, e di 6 punti per quelli tra 25 e 35 mila.
- Accorpamento delle Aliquote Irpef: anche l’accorpamento delle aliquote Irpef (quella del 23% e del 25%) è una misura cardine dell’intero impianto della legge di bilancio: costerà 4 miliardi di euro alle casse dello Stato. Un solo primo scaglione Irpef tasserà al 23 per cento tutti i redditi fino a 28 mila euro, rafforzando l’effetto del taglio del cuneo fiscale sulle busta paga dei dipendenti.
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Quali saranno gli effetti sulle buste paga
Vediamo però quali saranno gli effetti concreti dei primi due ‘pilastri’ della Riforma sulle buste paga, con un focus sul caso di una retribuzione lorda annua tra il 15.000 e i 20.000 euro.
Occorre sottolineare che, per quanto riguarda lo sgravio contributivo, non ci saranno differenze tra lo stipendio mensile di quest’anno e quello da gennaio 2024, in quanto la manovra ha trovato le risorse per confermare la misura anche per il nuovo anno.
Da luglio 2023 infatti, si applica la riduzione alle buste paga con retribuzione fino a 2.692 euro, pari al 6%, mentre per quelle che non superano 1.923 euro raggiunge invece il 7%.
Tuttavia, considerato che nel 2023 lo sgravio è stato introdotto solo questa estate, a livello complessivo si avrà un incremento superiore per il 2024 rispetto allo scorso anno.
Secondo i calcoli fatti per Il Messaggero da Giuseppe Buscema, esperto della Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro, chi guadagna 1000 euro lordi al mese ne riceve 31 netti in più, chi guadagna 1550 euro lordi ne prende circa 45.
Salendo con lo stipendio: chi ne prende circa 2000, sempre lordi, ha visto da luglio il netto aumentare di circa 60 euro. Infine chi arriva a 2692 euro lordi al mese, il limite massimo per ricevere lo sconto, prende circa 70 euro in più.
Per quanto riguarda il riordino delle aliquote Irpef, comporterà un risparmio del 2% per la parte di reddito compresa tra 15.000 e 28.000 Euro.
Per chi guadagna fino a 15.000 euro al mese, si avrebbero circa 60 euro in mese di tasse all’anno che diventano 100 per chi guadagna fino a 20.000 euro. Il beneficio sarà invece pari a 260 euro l’anno per fasce di reddito oltre i 28 mila euro.
Per dare conto dell’effetto combinato di entrambe le misure, prendiamo come esempio una retribuzione annua pari 20.000 euro che corrisponde a uno stipendio di 1538 al mese. Ai 307 euro in più rispetto a quest’anno di risparmio per lo sgravio contributivo, si va ad aggiungere l’effetto dell’accorpamento Irpef di 100 euro complessivi, per un totale di 400 euro in più.
Queste misure avranno un impatto significativo sulle buste paga dei lavoratori con retribuzioni medie, migliorando la situazione economica di molte famiglie. L’obiettivo del governo è quello di sostenere le fasce più deboli della popolazione e stimolare la crescita economica del Paese.
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