Il bonus una tantum da 200 euro non è stato ancora erogato a tutti gli aventi diritto, infatti ci sono alcune categorie di lavoratori, pensionati o disoccupati che non lo hanno ricevuto.
Per quanto riguarda i pensionati in particolare, il pagamento del bonus da 200 euro è previsto per il 17 marzo, ma a chi spetta esattamente e quali sono le condizioni da soddisfare per accedere al beneficio? Diciamo prima di tutto che non occorre presentare domanda, in quanto il bonus sarà pagato in modo automatico.
Chi riceverà il bonus 200 euro a marzo 2023
Ci sono alcune categorie che non hanno ancora ricevuto il bonus 200 euro che è stato introdotto dal governo di Mario Draghi. Per ricevere il bonus però non occorre presentare domanda, infatti queste categorie riceveranno l’accredito in modo automatico direttamente da parte dell’INPS.
Nel caso dei percettori del Reddito di Cittadinanza, di beneficiari di indennità di disoccupazione come Naspi, Dis-Coll e disoccupazione Agricola, nonché per i pensionati, l’accredito avverrà intorno alla metà del mese di marzo.
I requisiti e le condizioni da soddisfare per poter ricevere il bonus da 200 euro una tantum possono però variare a seconda della categoria cui appartiene il beneficiario, quindi vediamo di seguito esattamente quali sono per ciascuna categoria.
Quali sono condizioni e requisiti per ricevere il bonus 200 euro
A definire i requisiti e le condizioni da soddisfare per poter ottenere il bonus una tantum da 200 euro è il decreto Aiuti, che all’articolo 32 specifica che:
- i titolari di un contratto di lavoro subordinato devono aver percepito almeno una mensilità di retribuzione nei primi 4 mesi del 2023, devono anche aver beneficiato dell’esonero contributivo IVS dello 0,8% che si calcola sui contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore
- i pensionati devono risultare residenti in Italia e devono avere una pensione italiana. Inoltre il reddito del 2021 non deve eccedere il tetto dei 35 mila euro.
- coloro che percepiscono la Naspi o la Dis-Coll devono aver percepito l’indennità relativa al mese di giugno 2022
- i lavoratori domestici devono aver avuto un impiego almeno fino al 18 maggio 2022, così pure i titolari di un co.co.co.
- i lavoratori domestici e i co.co.co. devono aver versato i contributi alla Gestione Separata Inps
- i lavoratori domestici e i co.co.co. devono avere un reddito che nel 2021 non ha superato il tetto dei 35 mila euro
Per quel che riguarda il pagamento del bonus 200 euro ai titolari di reddito di cittadinanza che percepivano il sussidio nel mese di luglio 2022, questo verrà erogato con accredito diretto ma senza una data fissa. Il pagamento del bonus dovrebbe arrivare dopo l’accredito della mensilità di marzo 2023, e in tal senso abbiamo due date possibili: il 15 oppure il 27 marzo.
Tra le categorie che potrebbero ricevere il bonus una tantum da 200 euro nel mese di marzo 2023 troviamo inoltre coloro che ancora attendono l’esito della domanda di riesame, cioè tutti quei contribuenti che si sono visti respingere la prima domanda e hanno deciso di presentare ricorso.
Per quanto riguarda il ricorso tra l’altro, è bene ricordarlo, resta ancora tempo fino al 19 aprile 2023, e in caso di esito positivo verrà riconosciuto sia il bonus da 200 che il bonus da 150 euro.
Nel caso di dottorandi, assegnisti e co.co.co le cui domande di accesso al beneficio sono state respinte in quanto non risultavano iscritti alla Gestione separata Inps, la domanda di riesame seguirà la procedura automatica e non ci sarà più bisogno dell’iscrizione alla Gestione Separata Inps.
Bonus 150 euro, chi deve ancora riceverlo
Oltre al bonus 200 euro alcune categorie hanno diritto anche al bonus 150 euro, e tuttavia non lo hanno ancora ricevuto. Tra i beneficiari di quest’ultimo troviamo ad esempio i titolari di Naspi per il mese di novembre 2022, e questo nonostante i pagamenti avrebbero dovuto concludersi nel mese di febbraio 2023.
Risulta che a non aver ancora ricevuto il bonus 150 euro pur avendone diritto sono almeno metà dei beneficiari, ma quando lo riceveranno quindi? Le date di accredito non sono sempre le stesse.
Diciamo prima di tutto che le date per l’accredito del bonus da 150 euro una tantum cambiano caso per caso, e per questo bisogna controllarle periodicamente consultando il fascicolo previdenziale del cittadino, area riservata del portale dell’Inps accessibile usando le credenziali Spid, CIE o CNS.
Ad attendere il bonus una tantum da 150 euro sono in particolare coloro che avendo i requisiti previsti hanno presentato apposita domanda entro il 31 gennaio 2023. Nello specifico sono le seguenti categorie:
- titolari di co.co.co come previsto dall’articolo 409 del codice di procedura civile
- dottorandi e assegnisti di ricerca con un contratto di lavoro attivo alla data del 18 maggio 2022 e con iscrizione alla Gestione Separata. Il reddito non deve superare il tetto dei 20.000 euro.
- lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti citati negli articoli dal 13 al 18 del decreto legislativo n. 81/2015. Devono aver svolto nel corso del 2021 almeno 50 giornate di lavoro effettivo e avere un reddito che non supera i 20.000 euro per quel periodo.
- lavoratori autonomi e indipendenti che sono iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo, a patto che nel 2021 abbiano versato almeno 50 contributi giornalieri e che nel corso dell’anno non hanno superato i 20.000 euro di reddito.
In tutti questi casi la domanda per richiedere il bonus da 150 euro doveva essere presentata entro il 31 gennaio 2023 usando il servizio online dell’Inps “Indennità Una Tantum 150 euro”.
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