A ricevere il bonus da 200 euro, in busta paga e non, saranno in tutto circa 31 milioni e mezzo di cittadini italiani, il che significa che mentre oltre metà della popolazione ha diritto al bonus, molti saranno anche gli esclusi.
Il bonus una tantum, il cui pagamento è previsto nel mese di luglio per tutti i lavoratori e i pensionati con reddito fino a 35 mila euro, introdotto con il decreto Aiuti del governo di Mario Draghi, raggiungerà una platea indubbiamente molto ampia, anche perché la sua introduzione è strettamente legata ai rincari che hanno colpito trasversalmente la totalità della popolazione.
Ma nonostante risultino anch’essi colpiti dai rincari sui carburanti, sulle bollette di gas e luce, e su prodotti e servizi di ogni tipo, dai generi alimentari ai trasporti, molti cittadini non potranno ricevere il bonus da 200 euro una tantum.
Il bonus alla fine spetterà a molti lavoratori, sia del pubblico che del privato, così pure ai pensionati e ai disoccupati, e a quei nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza. La prima condizione per poter accedere al beneficio infatti è legata al reddito, che non deve superare i 35 mila euro per pensionati e lavoratori, ed è legata all’Isee nella misura in cui hanno diritto al beneficio anche coloro che percepiscono il RdC.
I sindacati hanno fatto pressioni sul governo, chiedendo maggiore attenzione per “le categorie più fragili e bisognose” che nonostante il basso reddito alla fine resteranno escluse dal bonus 200 euro. Il decreto Aiuti fino a qualche giorno fa infatti era ancora modificabile, poi però per l’approvazione del testo il governo ha posto per l’ennesima volta la questione di fiducia, e non è più stato possibile intervenire attraverso l’iter parlamentare previsto.
Ma quali sono quindi le categorie che, nonostante il basso reddito, resteranno tagliate fuori dal bonus una tantum da 200 euro? Le elenchiamo di seguito come riportate da Fanpage:
- lavoratori precari
- lavoratori agricoli
- lavoratori dello spettacolo che abbiano meno di cinquanta giornate lavorate nel 2021
- lavoratori licenziati a giugno e senza contratto a luglio
- precari della scuola
- disoccupati che hanno percepito la Naspi fino a maggio
- lavoratori con contratti che non prevedono contribuzione come quelli di stage, tirocini, dottorandi e assegnisti di ricerca, lavoratori socialmente utili, lavoratori autonomi e occasionali, lavoratori delle cooperative di tipo B
- soggetti che percepiscono l’indennità di accompagnamento.
Per beneficiari di Reddito di Cittadinanza un solo bonus per nucleo familiare
Una precisazione è poi doverosa per quel che riguarda una specifica categoria di beneficiari, quella dei nuclei familiari che percepiscono il Reddito di Cittadinanza. Parliamo quindi di beneficiari del bonus 200 euro tra i più esposti agli effetti dell’inflazione ed ai rincari sui prodotti energetici, e tuttavia tra coloro che trarranno minor vantaggio dal bonus una tantum.
Infatti il bonus 200 euro viene riconosciuto in busta paga a quei lavoratori che hanno un reddito inferiore ai 35 mila euro, con la possibilità di ricevere anche più bonus da 200 euro in quei nuclei familiari dove entrambi i genitori, ad esempio, hanno un reddito da lavoro dipendente fino a 35 mila euro.
Nel caso dei nuclei familiari che ricevono il Reddito di Cittadinanza invece, il bonus viene riconosciuto una volta sola per l’intero nucleo, indipendentemente dal numero di componenti, e risulta essere quindi meno vantaggioso e conseguentemente meno efficace nel ridurre il grave impatto dei rincari.
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