Il Consiglio dei Ministri, riunitosi il 1° maggio, ha approvato il nuovo Decreto Lavoro che prevede diversi cambiamenti tra cui la sostituzione del reddito di cittadinanza con l’assegno di inclusione. Scopriamo di cosa si tratta e quali sono i requisiti per poterne beneficiare.
Cos’è l’assegno di inclusione e quali sono gli importi?
L’assegno di inclusione è una misura di sostegno economico che sostituirà il reddito di cittadinanza a partire dal 1° gennaio 2024. La sua finalità è contrastare la povertà, la fragilità e l’esclusione sociale delle fasce deboli grazie a percorsi di inserimento sociale, di formazione e di politica attiva del lavoro.
Come le altre misure previste dal decreto, anche l’assegno di inclusione sarà gestito da un nuovo sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa con l’aiuto dell’Inps.
L’importo dell’assegno di inclusione corrisponde a 7.560 euro all’anno, ovvero 630 euro al mese, se il nucleo familiare è composto da tutti over 67 o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza. Il contributo affitto nei loro confronti corrisponde a 1.800 euro l’anno o 150 euro al mese.
Per tutti gli altri nuclei familiari, l’importo dell’assegno di inclusione è pari a 6mila euro all’anno, ovvero 500 al mese, e il contributo affitto è di 3.360 euro all’anno e 280 al mese.
Chi può beneficiare dell’assegno di inclusione?
L’assegno di inclusione è rivolto ai nuclei familiari al cui interno ci sia almeno (o al contempo) un componente con disabilità, una persona con almeno 60 anni di età, un minorenne, o un soggetto a cui è stata riconosciuta una patologia che dà luogo ad assegno per invalidità civile anche temporanea.
Tuttavia, è escluso dal diritto all’assegno di inclusione il componente del nucleo familiare disoccupato a seguito di dimissioni volontarie, nei 12 mesi successivi alla data delle dimissioni, escluse le dimissioni per giusta causa.
Per richiedere l’assegno di inclusione, il componente del nucleo familiare che lo richiede deve essere cittadino dell’Unione o suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno e residente in Italia da almeno 5 anni, con gli ultimi 2 in modo continuativo. Inoltre, il valore ISEE non deve essere superiore a 9.360 euro e il valore del patrimonio immobiliare non deve superare i 30.000 euro.
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