L’introduzione di nuovi incentivi sotto forma di bonus e sconti per l’acquisto di auto a basse emissioni inquinanti era stata già annunciata nel mese di febbraio, dopodiché abbiamo avuto la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale il 1° marzo.
Ora il governo sta lavorando agli ultimi dettagli del Dpcm che entro la fine del mese dovrebbe rendere accessibili le agevolazioni che dovrebbero sostenere un mercato profondamente in crisi come quello dell’automobile, destinato peraltro ad affrontare ulteriori ostacoli sul proprio percorso verso la ripresa, legati alle conseguenze della guerra in Ucraina.
Per i nuovi bonus per l’acquisto di auto meno inquinanti stanziati 700 milioni di euro
Il governo guidato da Mario Draghi ha deciso di stanziare per i bonus che verranno introdotti nel corso del 2022 qualcosa come 700 milioni di euro, con ulteriori stanziamenti per i prossimi 9 anni che andranno a coprire le agevolazioni fino al 2030.
Potranno accedere agli sconti solo i consumatori che risulteranno rispettare alcuni requisiti che vanno dall’obbligo di rottamazione di un’automobile immatricolata da più di 10 anni fino al possesso da almeno un anno del veicolo che si sta per rottamare. Discorso a parte invece per l’acquisto di auto elettriche, con la possibilità di accedere agli sconti in modo ancor più facile.
Ma come funzionano, o meglio come funzioneranno i nuovi bonus per l’acquisto di un’auto elettrica, ibrida, a benzina o a diesel? Il governo prevede di rendere i bonus accessibili a tutti i cittadini che vorranno comprare un’auto nuova nel 2022, i quali avranno accesso a uno degli sconti finanziati coi 700 milioni di euro stanziati.
In questo caso le agevolazioni non saranno riservate a chi acquista un’auto elettrica o ibrida ma, come abbiamo visto, anche per motori a benzina e diesel. Sotto il piano ambientale lo scopo è quello di ridurre il numero di auto inquinanti con vecchi motori a diesel e benzina in circolazione.
In questo modo l’esecutivo guidato da Mario Draghi punta a ridurre le emissioni di CO2 nell’intento di raggiungere i target fissati per il 2030. A fine 2022 è previsto poi l’ulteriore finanziamento per gli incentivi auto con lo stanziamento di altri 9 miliardi di euro fino al 2030, con un ritmo di 1 miliardo l’anno per confermare gli incentivi di volta in volta.
Quali sono gli importi dei bonus auto 2022 per l’acquisto di una nuova auto
Alcuni dettagli della misura che introdurrà i nuovi bonus auto non sono stati ancora definiti, ma stando alle ultime ipotesi al vaglio dell’esecutivo di Mario Draghi sarebbe confermata la divisione in tre fasce di emissioni sulla base di grammi di CO2 per chilometro percorso. Avremmo quindi le seguenti tre fasce:
- Prima fascia: da 0 a 20 grammi di CO2 per chilometro
- Seconda fascia: da 21 a 60 grammi di CO2 per chilometro
- Terza fascia: da 61 a 135 grammi di CO2 per chilometro
L’importo del bonus e quindi dello sconto sull’acquisto di una nuova auto dipende anzitutto da questi parametri sul livello di emissioni inquinanti. Lo schema dovrebbe essere quindi il seguente:
- Prima fascia: auto elettriche e ibride plug-in, sconto fino a 6.000 euro
- Seconda fascia: sconto fino a 4.000 euro
- Terza fascia: sconto fino a 2.000 euro
Il governo prevede inoltre di fissare un tetto di spesa diverso a seconda della fascia, infatti per le auto che rientrano nella prima e nella terza fascia il tetto sarà fissato a 35.000 euro, mentre per le auto che fanno parte della seconda fascia il tetto viene innalzato a 45.000 euro. Questi importi tuttavia non comprendono Iva, Ipt e messa su strada.
Nel caso in cui questi bonus dovessero essere alla fine confermati così come sono ora, il prezzo di acquisto di un’auto elettrica non dovrebbe superare, per poter accedere al contributo statale, la soglia dei 42.700 euro, compresi gli optional. Ma come accennato si tratta ancora di ipotesi per le quali si attende conferma nei prossimi giorni che si avrà solo con la pubblicazione del decreto attuativo.
Quando serve la rottamazione per accedere ai bonus auto 2022
Se lo scopo di questi nuovi bonus non è solo quello di spingere il mercato dell’automobile in un momento di evidente crisi, ma anche quello di ridurre la circolazione di auto vecchie con motori inquinanti, allora è chiaro che la rottamazione tende a ricoprire un ruolo fondamentale nell’insieme.
La rottamazione poi ha anche una funzione per così dire secondaria, infatti si tratta di un requisito che dovrebbe contribuire a frenare una corsa sfrenata ai bonus che porterebbe in un lasso di tempo relativamente breve all’esaurimento delle risorse stanziate.
L’obbligo di rottamare il vecchio veicolo, vale a dire un veicolo la cui immatricolazione risale ad oltre 10 anni addietro, era stato previsto inizialmente solo per la terza fascia, quella degli sconti per l’acquisto di veicoli con emissioni comprese tra 61 e 135 grammi di CO2/km, ma il governo sta valutando di estendere il requisito anche altre due fasce.
A contenere la corsa ai bonus dovrebbe contribuire poi l’introduzione di un secondo requisito, che è quello del possesso da almeno dodici mesi del veicolo che si intende rottamare. Questo permetterebbe di escludere di fatto i concessionari dal diritto allo sconto, evitando che si verifichi il fenomeno di auto-immatricolazioni e di acquisti in blocco.
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