Il decreto Energia del governo di Mario Draghi prevede anche lo stanziamento di 80 milioni di euro per il settore degli autotrasporti, e destina 20 milioni di euro in più alle risorse del Comitato Centrale Albo trasportatori.
Diverse le misure inserite nel testo di legge per dare sostegno ad un settore fortemente penalizzato dalla crisi energetica derivante dalle politiche adottate durante la pandemia, che si trova ad affrontare un ulteriore peggioramento per via degli sviluppi della crisi ucraina e l’inizio del conflitto armato con la Russia.
Nel decreto Energia 20 milioni in più per il Comitato Centrale degli autotrasportatori
Il decreto Energia messo a punto dal governo guidato dall’ex presidente della BCE è stato già pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 50 il 1° marzo, e tra le varie misure in esso contenuto prevede lo stanziamento di maggiori risorse per il Comitato centrale autotrasportatori, nonché crediti d’imposta per il settore.
Il decreto, come recita il testo dello stesso, “reca misura urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”.
Lo scopo che il decreto si prefigge di raggiungere sarebbe quello di offrire all’intero settore degli autotrasporti, pesantemente danneggiato in particolare in questi ultimi mesi dal caro carburanti, un aiuto economico concreto. I rincari sul costo del gasolio per autotrazione in particolare hanno infatti avuto un forte impatto in termini di maggiori costi per le imprese di autotrasporto.
In particolare il decreto Energia incrementa per l’anno 2022 di 20 milioni di euro l’autorizzazione di spesa prevista dall’articolo 2, comma 3, del decreto legge 28 dicembre 1998, n. 451, che determina gli importi da destinare al Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori.
Decreto Energia: riduzione dei pedaggi per gli autotrasportatori
Il decreto Energia del governo Draghi prevede, tra le altre cose, la riduzione compensata dei pedaggi autostradali. Viene precisato a tal proposito che la riduzione dei pedaggi autostradali è disciplinata dalla direttiva europea cosiddetta “Eurovignette” con la quale vengono stabilite le disposizioni in materia di imputazione dei costi connessi all’utilizzo dell’infrastruttura autostradale.
La direttiva europea in particolare consente ai Paesi membri di introdurre modulazioni dei sistemi di pedaggio, prevedendo che “tali sconti o riduzioni non superino comunque il 13% del pedaggio pagato dagli autoveicoli equivalenti cui lo sconto o riduzione non è applicabile”.
Il decreto quindi prevede una riduzione dei pedaggi autostradali, e a tale scopo stanzia ulteriori 20 milioni di euro per il 2022 che saranno erogati direttamente dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, ma gestiti dall’Albo degli autotrasportatori presso il ministero stresso. Questa misura dovrebbe servire a contrastare gli effetti economici derivanti dal caro carburanti.
Le agevolazioni fiscali nel decreto Energia
Il decreto Energia messo a punto dall’attuale esecutivo prevede agevolazioni fiscali per uno stanziamento complessivo di circa 55 milioni di euro. Viene anzitutto rifinanziata con ulteriori 5 milioni di euro la deduzione forfettaria delle spese non documentate per i trasporti eseguiti personalmente dall’imprenditore.
A questo si vanno ad aggiungere due nuovi crediti d’imposta, in particolare un bonus al 15% ed un bonus al 20%. Il primo è un bonus al 15% sul costo di acquisto, al netto dell’IVA, del componente AdBlue, che serve a ridurre le emissioni degli ossidi di azoto dei gas di scarico e si tratta di un’agevolazione che si rivolge alle imprese che esercitano attività di logistica e di trasporto delle merci.
Più nel dettaglio questo bonus al 15% è destinato alle imprese che utilizzano per la suddetta attività mezzi di trasporto di ultima generazione Euro 6/D a bassissime emissioni inquinanti.
Quanto all’importo del credito d’imposto riconosciuto, questo può essere utilizzato in compensazione, e non concorre alla formazione del reddito d’imposta né della base imponibile IRAP. Ricordiamo inoltre che si tratta di un bonus cumulabile con altre agevolazioni che abbiano ad oggetto i medesimi costi a patto che il cumulo non porti al superamento della spesa complessivamente affrontata dall’impresa.
Per quel che riguarda invece il bonus al 20% previsto dal decreto Energia, viene riconosciuto sull’importo delle spese sostenute, al netto dell’IVA, per l’acquisto di gas naturale liquefatto da usare per la trazione dei mezzi. Le spese dovranno essere comprovate allegando le fatture di acquisto ad esse relative.
Possono accedere a questo bonus le imprese che hanno sede in Italia, che esercitano attività logistica di trasporto delle merci in conto terzi con mezzi di trasporto ad elevata sostenibilità e ad alimentazione alternativa a metano liquefatto.
Anche in questo caso il bonus può essere usato in compensazione, e non concorre alla formazione del reddito. Le regole da rispettare in caso di cumulo con altre agevolazioni sono le stesse del bonus al 15%. In entrambi i casi per conoscere tutti i dettagli circa condizioni e procedure per accedere all’agevolazione è necessario attendere la pubblicazione del decreto attuativo da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il decreto Energia non piace agli autotrasportatori, s’infiamma la protesta
Con il conflitto in Ucraina in corso lo sciopero degli autotrasportatori iniziato già i primi di marzo non ha ottenuto una grande copertura mediatica. Lo stesso destino in realtà è toccato anche alle manifestazioni contro il Green Pass, contro gli obblighi vaccinali e contro le restrizioni andate in scena per mesi senza che si aprisse neppure il più piccolo spiraglio di dialogo con il governo.
Ma per quanto in questo momento i riflettori siano tutti puntati sulla guerra in Ucraina, lo sciopero degli autotrasportatori non poteva essere del tutto ignorato.
I motivi che hanno animato la protesta radicano in una situazione di profondo disagio per l’intero settore che, da quando è iniziata l’emergenza Coronavirus e sono iniziate le restrizioni, ha iniziato a precipitare in una situazione che si faceva di settimana in settimana più insostenibile e che ora sembra aver raggiunto il culmine.
Quello degli autotrasportatori è un campo che conta oltre 99 mila aziende con 335 mila autisti, per un giro d’affari che copre il 7 per cento del PIL italiano. Il decreto Energia approvato nei giorni scorsi dal governo di Mario Draghi, che doveva essere la risposta ad una situazione drammatica, non ha neppure lontanamente soddisfatto le aspettative.
“Siamo molto arrabbiati. Questo decreto, se serve a fare propaganda politica va bene, ma rispetto alle nostre esigenze sul caro gasolio non serve a nulla” ha spiegato la presidente di Ruote Libere, Cinzia Franceschini “al governo chiediamo almeno che i 20 milioni promessi per aumentare gli sconti dei pedaggi vengano erogati direttamente alle imprese in fattura a fine mese attraverso Telepass, scavalcando, una volta per tutte, il sistema barocco dei Consorzi di Servizi”.
Un provvedimento che non piace nemmeno a Confcooperative Marche, con il presidente dell’associazione autotrasportatori Massimo Stronati che ha spiegato: “servono prospettive strutturali. Non è solo una questione caro petrolio, caro metano, siamo di fronte a una crisi post pandemica non indifferente” chiedendo poi al governo “un accesso al credito facilitato”.
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