Sono previste diverse forme di sussidio per i cittadini che non hanno un impiego, in alcuni casi il disoccupato può aver diritto ad esempio ad una indennità di disoccupazione, in altri invece ha accesso al Reddito di Cittadinanza, e in altri ancora è prevista la possibilità di richiedere quanto meno il reddito di Emergenza.
L’indennità di disoccupazione Naspi, cioè Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, spetta solo in alcuni casi, ed in linea generale è riservata a coloro che hanno perso il lavoro in modo indipendente dalla propria volontà, ad esempio in seguito a licenziamento, o comunque in seguito alla fine di un contratto di lavoro a tempo determinato.
Tutti i cittadini in possesso dei requisiti previsti dalla normativa che introduce la Naspi hanno diritto alla disoccupazione per un periodo di tempo che varia in base a diversi fattori. Incide però sulle modalità e sugli importi erogati anche l’età anagrafica del beneficiario. La nuova Legge di Bilancio introduce infatti alcune novità che riguardano la Naspi per i cittadini con più di 55 anni.
La ratio della norma è quella di offrire un aiuto economico più concreto a quei cittadini che, avendo un’età avanzata, avranno maggiori difficoltà a trovare un nuovo impiego. Ecco perché il governo ha ritenuto opportuno rendere la Naspi leggermente più vantaggiosa per gli over 55.
Per quanto riguarda i requisiti per poter accedere alla Naspi, ricordiamo che si tratta di un sostegno economico che spetta a chi ha perso il lavoro in seguito a licenziamento ma non solo. Spetta anche a chi ha presentato le dimissioni per giusta causa, ed anche in caso di licenziamento cui sono seguite procedure di conciliazione davanti alla direzione territoriale del lavoro.
Disoccupazione Naspi: cosa è cambiato nei mesi scorsi
La situazione in cui si trova l’Italia per quel che riguarda il mondo del lavoro è tutt’altro che incoraggiante. Da una parte abbiamo misure restrittive e restrizioni che continuano a penalizzare numerose attività commerciali, dall’altra il caro energia, il caro carburanti, l’inflazione e conseguenze calo dei consumi, l’aumento del costo delle materie prime e il nodo trasporti, tutti fattori che frenano la ripresa.
Le conseguenze di tutto ciò si ripercuotono inevitabilmente sul mondo del lavoro, con aziende che chiudono, che riducono o sospendono la produzione, e che di conseguenza si trovano a ridurre la manodopera.
Mai come ora in Italia migliaia di famiglie fanno affidamento su sussidi e indennità di vario tipo per poter tirare avanti. La Naspi è una delle misure più importanti a sostegno del reddito delle famiglie, ed in particolare per gli over 55 che hanno perso il lavoro si tratta di un sussidio fondamentale.
La Naspi viene erogata, è bene ricordarlo, solo su richiesta da parte del soggetto interessato e solo se sussistono tutte le condizioni. La disoccupazione viene erogata dall’Inps per un numero di settimane pari alla metà delle settimane lavorate negli ultimi 4 anni, per un periodo massimo di 2 anni.
I beneficiari della Naspi, almeno fino alla fine del primo semestre 2021, percepivano l’assegno intero solo fino al terzo mese, ma a partire dal quarto, cioè a decorrere dal 91esimo giorno dalla data alla quale l’Inps ha iniziato ad erogare il sussidio, l’importo si riduceva del 3% al mese.
Questo decalage, a partire dal secondo semestre 2021, con le novità introdotte dal decreto Sostegni bis non si applicava più né a chi già percepiva il sussidio, né ai nuovi beneficiari per il resto dell’anno.
Ma l’Inps, con il messaggio numero 2309 del 16 giugno, ha chiarito che il decalage non applicato sarebbe stato recuperato poi nel primo pagamento di gennaio 2022. Qui però subentrano le novità introdotte con la Legge di Bilancio 2022.
Quali sono le novità sulla Naspi introdotte con la Legge di Bilancio 2022
Siamo arrivati quindi alle novità che sono state introdotte con l’ultima manovra economica, che nello specifico modifica le regole per l’erogazione della Naspi.
A partire dal 1° gennaio 2022 infatti entrano in vigore diverse novità a cominciare dal fatto che si allarga la platea di beneficiari, con l’inclusione anche dei lavoratori del settore agricolo, e in particolare possono accedere al sussidio anche:
- gli operai agricoli a tempo indeterminato
- i lavoratori con contratto di lavoro con cooperative o consorzi dediti alla trasformazione, manipolazione e commercializzazione di prodotti agricoli e zootecnici.
Tra le novità che scattano nel 2022 e che sono state introdotte dalla Legge di Bilancio, anche quella che stabilisce che non sono più richiesti i 30 giorni di lavoro effettivo svolto negli ultimi 12 mesi per aver diritto all’assegno di disoccupazione.
Resta però in vigore il requisito delle 13 settimane di contribuzione versate nei quattro anni che precedono la richiesta della disoccupazione Naspi.
La novità più interessante introdotta con la manovra economica del governo Draghi riguarda però il decalage di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente. Infatti se la riduzione del 3% al mese dell’importo erogato con la Naspi era stata sospesa per la seconda metà del 2021, a partire dal gennaio 2022 le cose cambiano di nuovo.
Infatti a partire da gennaio la riduzione del 3% dell’importo erogato con la Naspi si applica:
- a partire dal sesto mese invece che dal quarto per tutti i beneficiari di età inferiore a 55 anni
- a partire dall’ottavo mese per tutti i beneficiari di età superiore a 55 anni.
Quali sono i requisiti per accedere alla Naspi nel 2022
Abbiamo visto che la Legge di Bilancio 2022 ha introdotto diverse novità che riguardano l’indennità di disoccupazione Naspi, ma per quanto riguarda i requisiti cosa cambia? Se per quel che riguarda il decalage vi sono delle distinzioni sulla base dell’età anagrafica del beneficiario, sulla questione dei requisiti non vi sono differenze.
Possono accedere al sussidio i lavoratori del settore pubblico e del settore privato, ma nel primo caso solo se si era in possesso di un contratto di lavoro a tempo determinato.
Non dimentichiamo che la prima condizione per poter richiedere la Naspi è quella di aver perso il lavoro in modo involontario. Ma vediamo meglio quali sono tutte le situazioni in cui il lavoratore che perde il proprio impiego può accedere alla Naspi.
Oltre al licenziamento per giustificato motivo possono richiedere la Naspi i lavoratori che:
- hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa
- sono stati licenziati per motivi disciplinari
- hanno presentato le dimissioni nell’arco temporale che intercorre tra il trecentesimo giorno precedente l’evento nascita ed il compimento del primo anno di età del figlio
- hanno raggiunto un accordo con l’azienda per la risoluzione consensuale del contratto, a patto che ciò avvenga nell’ambito della procedura di conciliazione, anche nel caso di rifiuto da parte del lavoratore di trasferirsi in un’altra sede ch si trova ad oltre 50 km di distanza dalla sua residenza.
Chi può fare domanda per la disoccupazione Naspi
Se i requisiti per poter richiedere la Naspi non cambiano indipendentemente dall’età anagrafica del soggetto richiedente, anche sotto l’aspetto dei beneficiari non vi sono differenze.
Possono infatti accedere alla disoccupazione Naspi, a patto che sussistano i requisiti spiegati nel paragrafo precedente, i lavoratori:
- titolari di un contratto di apprendistato
- con contratto a tempo indeterminato per lavoratori del settore privato
- con contratto a tempo determinato per i lavoratori del settore pubblico
- con contratto di lavoro subordinato per lavoratori del settore artistico
- soci di qualsiasi cooperativa
- con contratto di lavoro a tempo indeterminato nel caso di operai agricoli.
In tutti i casi il lavoratore che intende far valere le dimissioni per giusta causa deve inviare, prima di presentare la domanda per accedere all’indennità di disoccupazione Naspi, una comunicazione di contestazione al proprio datore di lavoro.
Naspi e bonus disoccupazione per gli over 55
Anche gli over 55, per poter accedere all’indennità di disoccupazione Naspi sono tenuti a presentare domanda all’Inps. Inoltre, come per tutti gli altri, sono previste delle scadenze ben precise entro le quali la domanda deve essere stata necessariamente inoltrata, pena il decadere del diritto al beneficio.
Per quanto riguarda le tempistiche entro le quali si deve presentare la domanda per la Naspi, ricordiamo che:
- se la domanda per ricevere la Naspi viene presentata entro l’ottavo giorno dall’evento che da diritto all’indennità di disoccupazione, il pagamento decorre dall’ottavo giorno successivo alla perdita del posto di lavoro
- se la domanda per ricevere la Naspi viene presentata dopo l’ottavo giorno, il pagamento del sussidio decorre a partire dal giorno successivo.
In tutti i casi le domande per la Naspi devono essere presentate all’Inps, e vi sono diversi canali che il contribuente può seguire. È possibile fare domanda attraverso il canale telematico, effettuando l’accesso alla propria area personale sul sito dell’Inps utilizzando SPID.
In alternativa ci si può rivolgere ad un patronato, recandosi personalmente sul posto, e qui sarà possibile non solo ricevere tutte le informazioni ed avere le risposte ad eventuali domande, ma verranno forniti tutti i moduli da compilare con relative istruzioni.
Una volta ricevuta la domanda l’Inps svolgerà le verifiche del caso, concentrandosi in particolar modo sulla condizione della perdita dell’impiego. Dopodiché effettuerà i calcoli per determinare l’importo da riconoscere ed erogare mensilmente come indennità di disoccupazione. In ogni caso il sussidio non potrà superare, per il 2022, i 1.335,40 euro al mese.
Per gli over 55 esiste anche la possibilità, in alcuni casi, di ricevere il cosiddetto bonus disoccupazione. Si tratta di una misura introdotta con il decreto del 12 ottobre 2021 emanato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
In sostanza il bonus viene erogato ai nuclei familiari monoparentali e monoreddito nei quali è presente almeno un figlio con disabilità pari o superiore al 60%. A tal proposito è utile chiarire che parliamo di genitore disoccupato nel momento in cui il soggetto si trova senza impiego oppure non raggiunge determinati livelli di reddito.
In questo secondo caso in particolare il livello di reddito al di sotto del quale si rientra nella definizione di disoccupato è fissato a 8.145 euro l’anno nel caso di lavoro dipendente, o 4.800 euro l’anno in caso di lavoro autonomo. Quanto al requisito economico da soddisfare, l’Isee non deve superare il tetto dei 3.000 euro.
Si può presentare la domanda per il cosiddetto bonus disoccupazione tra il 1° febbraio e il 31 marzo di ogni anno per gli anni 2022 e 2023. Quanto all’importo riconosciuto con questo bonus, è stato fissato a 150 euro che verranno accreditati direttamente dall’Inps su conto corrente bancario o postale del richiedente per 12 mesi.
L’importo di 150 euro si intende per singolo figlio con disabilità pari o superiore al 60%, mentre nel caso di più di due figli con disabilità l’importo mensile riconosciuto con questo bonus arriva a 500 euro complessivamente.
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