Con il nuovo decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il ministero dello Sviluppo Economico ha introdotto nuovi aiuti destinati in modo specifico all’imprenditoria femminile. Si tratta in parte di contributi a fondo perduto e in parte di finanziamenti agevolati per i quali con il Pnrr sono stati stanziati 400 milioni di euro.
L’idea di fondo sarebbe quella di offrire alle donne degli incentivi per entrare nel mondo dell’imprenditoria, ed in particolare il decreto del MiSE prevede due interventi:
- lo stanziamento di risorse economiche per l’imprenditoria femminile con la creazione di un nuovo fondo ad hoc
- la conferma delle misure che sono già state avviate come Nuove Imprese a Tasso zero, che si prefigge l’obiettivo di stimolare la nascita di piccole e medie imprese e l’auto imprenditoria, e Smart&Start che nasce a supporto delle start-up e delle PMI innovative.
Il decreto emanato dal MiSE si prefigge l’obiettivo di sostenere almeno 2.400 imprese femminili, e per raggiungere lo scopo si punta ad agevolare la realizzazione di progetti imprenditoriali innovativi, supportando le startup femminili con attività di mentoring, assistenza tecnico-manageriale e misure per la conciliazione vita-lavoro.
Il ministero ritiene quindi che vi sia la necessità di puntare anche alla creazione di un clima culturale favorevole in cui l’imprenditoria femminile venga valorizzata.
Quanto alla possibilità di accedere ai contributi a fondo perduto e ai finanziamenti agevolati previsti dal nuovo decreto del MiSE, attualmente non è ancora possibile presentare domanda, bisognerà invece attendere lo specifico provvedimento del ministero. In tutti i casi è già stato confermato che per fare richiesta per gli aiuti destinati all’imprenditoria femminile sarà necessario rivolgersi al sito di Invitalia.
Quali sono i requisiti per gli aiuti all’imprenditoria femminile
Gli aiuti che il ministero dello Sviluppo Economico ha inserito nel nuovo decreto si prefiggono l’obiettivo di spingere le donne nel mondo dell’imprenditoria. In particolare quindi i nuovi aiuti saranno indirizzati alle imprese femminili, intese come a prevalente partecipazione di persone di sesso femminile, e alle lavoratrici autonome.
Non risulta avere alcuna rilevanza, per quel che riguarda i requisiti per l’accesso ai suddetti aiuti, la dimensione dell’impresa, né l’ubicazione della sede legale e/o operativa della stessa. Gli aiuti inoltre non solo sono destinati indistintamente a tutte le imprese femminili sul territorio nazionale, ma sono accessibili sia alle imprese già costituite che alle start-up.
Il Ministero dello Sviluppo Economico si prefigge quindi contemporaneamente due obiettivi: da una parte quello di far nascere nuove imprese (rigorosamente femminili), dall’altra di rafforzare quelle già esistenti specie in questo contesto economico così sfavorevole, ma naturalmente solo se si tratta di imprese femminili.
Sono quindi interessati dagli incentivi introdotti con il nuovo decreto del MiSE i seguenti settori:
- la produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli
- la fornitura di servizi in tutti i settori
- il commercio ed il turismo
Le iniziative di imprenditoria femminile per le quali si intende fare richiesta degli aiuti previsti dal nuovo decreto del MiSE devono inoltre soddisfare le seguenti condizioni:
- devono essere realizzate entro 24 mesi dalla data in cui è stato trasmesso il provvedimento di concessione delle agevolazioni
- le spese ammissibili non possono superare il tetto dei 250.000 euro al netto dell’IVA per i programmi di investimento che prevedono la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile. Il tetto massimo è invece di 400.000 euro al netto dell’IVA nel caso di programmi di investimento finalizzati allo sviluppo e al consolidamento di imprese femminili.
Gli incentivi introdotti con il decreto del MiSE sono destinati in particolare:
- alle imprese femminili costituite da meno di dodici mesi alla data in cui viene presentata la domanda per l’accesso all’agevolazione
- alle lavoratrici autonome che risultano titolari di partita Iva da un periodo inferiore a 12 mesi alla data in cui è stata presentata la domanda per accedere all’agevolazione.
Infine, le persone fisiche, che si apprestano a costituire una nuova impresa femminile, possono richiedere solo gli incentivi destinati alla nascita e allo sviluppo delle startup.
Quali sono gli importi degli aiuti nel decreto del MiSE
Abbiamo visto che gli aiuti introdotti con il decreto del MiSE comprendono sia contributi a fondo perduto che finanziamenti agevolati. Gli uni e gli altri possono tra l’altro essere utilizzati entrambi in forma combinata.
Per quanto riguarda il finanziamento, questo può durare fino ad un massimo di 8 anni, è a tasso zero e non è assistito da forme di garanzia.
In linea generale le agevolazioni si articolano in funzione delle linee di azione e degli importi delle spese ammissibili sostenute secondo quanto previsto dai programmi di investimento.
Per quel che concerne gli incentivi destinati alla nascita e allo sviluppo delle imprese femminili, sono previste solo agevolazioni sotto forma di contributi a fondo perduto per i seguenti importi:
- nella misura dell’80% delle spese ammissibili fino ad un tetto massimo di 50.000 euro, nel caso di programmi di investimento che prevedono spese ammissibili che non superano i 100.000 euro
- nella misura del 50% delle spese ammissibili nel caso di programmi di investimento che prevedono spese ammissibili superiori a 100.000 euro e fino ad un massimo di 250.000 euro.
Per quel che riguarda invece gli incentivi per lo sviluppo e il consolidamento delle imprese femminili, ricordiamo che questi sono sotto forma di finanziamenti agevolati e si dividono in:
- incentivi per le imprese femminili costituite da meno di 36 mesi alla data in cui è stata presentata la richiesta di accesso all’agevolazione. In tal caso si tratta di incentivi concessi fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili, in egual misura in forma di contributo a fondo perduto e in forma di finanziamento agevolato
- incentivi per le imprese femminili costituite da più di 36 mesi alla data in cui è stata presentata la richiesta di accesso all’agevolazione. In questo secondo caso gli aiuti sono erogati come al punto precedente se si tratta di spese di investimento, mentre le esigenze di capitale circolante che costituiscono spese ammissibili sono agevolate con contributi a fondo perduto.
Quali spese sono coperte dagli aiuti per l’imprenditoria femminile
Gli incentivi introdotti con il decreto del MiSE possono essere utilizzati in particolare a copertura di alcune tipologie di spesa. Gli aiuti possono quindi essere utilizzati per le spese relative a:
- immobilizzazioni materiali e immateriali
- servizi cloud funzionali ai processi portanti della gestione aziendale
- personale dipendente ed esigenze di capitale circolante
Per quanto riguarda i dettagli circa le condizioni e i limiti degli aiuti all’imprenditoria femminile i soggetti interessati potranno fare riferimento al decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° febbraio 2022.
Le imprese che avranno la possibilità di accedere agli aiuti potranno anche accedere a servizi di assistenza tecnico-gestionale fino ad un importo massimo di 5.000 euro per impresa del quale sarà possibile fruire attraverso servizi erogati dal Soggetto gestore e sotto forma di voucher da utilizzare per acquistare servizi analoghi presso soggetti specializzati.
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