Il Ministero dello Sviluppo Economico ed il Ministero del Tesoro hanno firmato il decreto del Green New Deal italiano con il quale si gettano le basi per la svolta green.

Il governo si appresta infatti ad introdurre delle agevolazioni finanziarie e contributi a fondo perduto finalizzati al sostegno di investimenti industriali per la realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare.

Con la firma del decreto, la sua registrazione presso la Corte dei Conti, e la sua imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale si rende operativa una misura per la quale sono stati stanziati 750 milioni di euro. Parte di queste risorse arrivano dal Fondo per la crescita sostenibile (FCS) e dal Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca (FRI).

Quello della sostenibilità ambientale è un obiettivo per raggiungere il quale non solo occorrono risorse economiche non indifferenti, ma vi sono dei costi anche in termini sociali.

Sull’argomento è intervenuto anche il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, il quale ha spiegato che “per queste ragioni, in questa delicata fase di transizione dobbiamo sostenere le imprese italiane con tutti gli strumenti e le risorse, nazionali ed europee, che abbiamo a disposizione per favorire la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative, i processi di riconversione industriale e gli investimenti per la decarbonizzazione in settori strategici come quelli della siderurgia e dell’automotive”.

Quali sono i progetti finanziati dal nuovo decreto per il Green new deal

Dal comunicato stampa del MiSE pubblicato ieri, 26 gennaio 2022, evinciamo che le risorse stanziate sono destinate a diverse categorie di imprese. In particolare possono accedere alle agevolazioni ed ai contributi a fondo perduto previsti le imprese di qualsiasi dimensione che:

  • svolgono attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca
  • presentano progetti, anche in forma congiunta tra loro, finalizzati alla ricerca industriale e di sviluppo sperimentale per la realizzazione di nuovi prodotti, processi, servizi o al notevole loro miglioramento, con un’attenzione speciale per gli obiettivi di:
    – decarbonzzazione dell’economia circolare
    – riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi
    – rigenerazione urbana
    – turismo sostenibile
    – adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dai mutamenti climatici.

Il decreto firmato congiuntamente dal ministero dello Sviluppo Economico e dal ministero dell’Economia e delle Finanze stabilisce che i progetti finanziati devono necessariamente presentare le seguenti caratteristiche:

  • devono prevedere spese e costi ammissibili che non siano al di sotto della soglia dei 3 milioni di euro e non superino il tetto dei 40 milioni
  • devono essere realizzati sul territorio dello Stato italiano
  • devono avere una durata complessiva compresa tra 12 e 36 mesi, ed essere stati avviati dopo la presentazione della domanda per le agevolazioni al MiSE.

Tutte le indicazioni dettagliate circa tempistiche, importi e requisiti, nonché le istruzioni per presentare istanza per accedere a contributi a fondo perduto e agevolazioni introdotti con il decreto saranno contenute in successivo provvedimento interministeriale.

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