Restano decisamente alti i costi che famiglie e imprese italiane si trovano a sostenere per via dei rincari nelle bollette di gas e luce legati al problema della crisi energetica. Già a partire dall’inizio del secondo semestre 2021 il governo si è infatti trovato a dover intervenire introducendo misure necessarie a mitigare gli aumenti, ma la situazione è ancora lontana da una svolta.
I prezzi continuano ad aumentare al punto che stando ai dati dell’Arera i rincari nel primo trimestre 2022 toccheranno il 55% per l’energia elettrica ed il 41% circa per il gas, e questo nonostante gli ultimi interventi del governo.
L’esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce infatti ha già messo in campo alcune misure volte ad attutire l’impatto che questi rincari potrebbero avere in particolare sulle famiglie con reddito basso e sulle imprese più esposte agli aumenti del costo dell’energia, come ad esempio le imprese cosiddette energivore.
Il governo ha quindi introdotto i bonus Bollette 2022, che comprendono in sostanza tre tipologie di interventi:
- rinnovo del bonus sociale per famiglie con reddito basso
- pagamento rateizzato delle bollette di gas e luce
- abbassamento dell’Iva sul gas al 5%.
È proprio a fronte di questi interventi preannunciati dal governo che i rincari sulle bollette di luce e gas al primo trimestre 2022 si attesteranno rispettivamente intorno al 55% (invece del 65%) e 41% (invece del 59,8%).
Ulteriori interventi contro il caro bollette: la tassa sui profitti extra per calmierare i prezzi
Gli interventi che abbiamo visto finora però non sono sufficienti vista la mole degli aumenti, motivo per cui il governo guidato da Mario Draghi si trova costretto a trovare altre soluzioni, auspicabilmente più efficaci.
Sul tema è intervenuto anche il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che un paio di giorni fa ha anticipato la strategia dell’esecutivo, spiegando che è “opinione condivisa all’interno del governo” che sia necessario tassare i guadagni realizzati dalle utilities grazie agli aumenti sul prezzo del gas.
Il ministro Giorgetti ne ha parlato nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Montecitorio in presenza del suo segretario di partito, Matteo Salvini.
“Credo sia opinione condivisa” ha detto in quell’occasione Giorgetti “all’interno del governo che gli extra profitti di coloro che, in relazione a questa situazione del tutto particolare, stanno registrando, debbano in qualche modo contribuire alla fiscalità generale, per permettere di intervenire nei confronti delle categorie più svantaggiate”.
Il ministro dello Sviluppo Economico ha anche aggiunto che “le modalità le sta studiando il ministero dell’Economia, ma credo che si andrà in questa direzione”.
Si tratta di una posizione che evidentemente è ampiamente condivisa nella Lega di Salvini, ed è stato infatti lo stesso leader del Carroccio a dichiarare a tal proposito che “l’energia e le bollette saranno l’emergenza nazionale del 2022 che non tutti hanno percepito. Ho chiesto a Draghi entro gennaio uno sforzo in più, soprattutto per le imprese, contro il caro energia”.
Anche il Movimento 5 Stelle favorevole alla tassa sui profitti extra delle compagnie energetiche
Non dispiace nemmeno al Movimento 5 Stelle l’idea di tassare i profitti extra realizzati dalle società energetiche. I parlamentari grillini hanno infatti provveduto a inserire la proposta all’interno di un pacchetto che ne contiene altre tre tutte finalizzate a ridurre l’impatto dei rincari delle bollette sul portafoglio degli Italiani.
Il leader del M5s, Giuseppe Conte, nella giornata di ieri ha colto l’occasione per fornire qualche informazione in più circa le altre misure inserite nel pacchetto. Prima di tutto c’è “l’azzeramento dell’Iva 2022 sull’aumento delle bollette rispetto ai prezzi medi del 2021″ ha spiegato l’ex presidente del Consiglio.
Vi è poi un “contributo di solidarietà da parte degli operatori che hanno ottenuto importanti profitti, senza aumento dei costi, dai rincari di questi mesi”.
Il Codacons dal canto suo trova che la tassa sui profitti extra delle società energetiche possa essere una buona idea. “Crediamo sia giusto in questo momento di emergenza introdurre un prelievo a carico di chi, grazie all’aumento dei prezzi energetici, sta ottenendo enormi guadagni” ha affermato il presidente Carlo Rienzi.
Un argomento, quello degli ulteriori interventi necessari a ridurre ulteriormente l’impatto degli aumenti sulle tasche degli italiani, che è stato toccato anche dal presidente del Consiglio in conferenza stampa.
Mario Draghi ha annunciato in quest’occasione che “la Legge di Bilancio ha già stanziato 3,5 miliardi. Sono previsti altri provvedimenti nel trimestre successivo e nei mesi a seguire” ha aggiunto poi il premier.
“La via del sostegno governativo è importante ma non può essere l’unica. Occorre chiedere a chi ha fatto grandi profitti da questo aumento del prezzo del gas di condividerli con il resto della società” ha poi concluso il presidente del Consiglio.
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