È già da qualche giorno che in tutta Italia il tetto per i pagamenti con denaro contante è passato da 2.000 a 1.000 euro soltanto. La tabella di marcia per la riduzione dell’uso dei contanti era stata fissata dal governo di Giuseppe Conte che aveva fissato le tappe nel dichiarato intento di ridurre il fenomeno dell’evasione fiscale.

Fenomeno che, peraltro, non ha ancora subito una significativa riduzione nonostante le misure introdotte fino ad oggi negli ultimi anni, dal cashback di Stato alla lotteria degli scontrini.

Il tetto per i pagamenti con denaro contante scende comunque a 1.000 euro, e per chi non rispetta il nuovo limite le multe si preannunciano molto salate. La regola da rispettare se non altro è semplice: sono vietate le transazioni di importo complessivo da 1.000 euro in su con denaro contante, il che comprende il pagamento di una prestazione, di uno stipendio, e persino regali e donazioni.

Tutte le transazioni di importo superiore a 999,99 euro devono avvenire attraverso metodi di pagamento tracciabili, vale a dire bonifico, carta di credito, bancomat e così via.

Per i commercianti scattano le sanzioni per il rifiuto di pagamenti con Pos

Sempre a partire dal 1° giorno del nuovo anno entrano in vigore altre novità che riguardano i pagamenti, infatti per tutti i commercianti scattano le sanzioni nel caso in cui venga rifiutato il pagamento con carte di credito e bancomat.

Anche nel caso in cui la transazione fosse solo di pochi euro i commercianti sono tenuti ad accettare i pagamenti con Pos pena pesanti sanzioni economiche.

La novità non piace al partito di Giorgia Meloni che parla di “una norma del tutto ideologica che serve solo a drenare risorse dall’economia reale al sistema finanziario“. Dello stesso parere, almeno a parole, Forza Italia e la Lega di Salvini, ma poi all’atto pratico anche da parte loro arriva il consenso all’operato del governo di Mario Draghi.

Su Il Tempo si legge a proposito delle ulteriori restrizioni all’utilizzo di denaro contante che “con l’inizio del 2022 si mettono le lancette indietro, tornando ai tempi del governo Monti, che nel decreto Salva Italia del dicembre 2011 inserì la norma per portare l’uso del contante al minimo storico di mille euro con la finalità dichiarata di tracciare i movimenti finanziari, contrastare il riciclaggio di capitali illeciti oltre che combattere l’evasione fiscale”.

Di risultati però in questi ultimi 10 anni se ne sono visti ben pochi anche sul tema dell’evasione, e quanto ad entrate fiscali, all’appello mancano soprattutto quelle delle grandi realtà finanziarie internazionali, più che gli spiccioli del piccolo commerciante.

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