Le ultime modifiche apportate agli orari delle visite fiscali, tanto per quel che riguarda i lavoratori del settore pubblico che quelli del settore privato, sono state apportate con decorrenza a partire dal 1° settembre 2018.
A partire da questa data infatti l’Inps ha unificato gli orari delle visite di accertamento per verificare l’effettiva sussistenza dei requisiti per l’assenza dal lavoro causa malattia per i dipendenti pubblici e per i privati.
Si stabilisce inoltre che le visite fiscali di accertamento possono anche ripetersi più volte nell’arco della stessa giornata, e anche in questo caso ciò può avvenire tanto nel caso di dipendenti pubblici che di dipendenti privati.
Come funzionano e quando scattano le visite fiscali di controllo
Nel momento in cui un lavoratore dipendente, che sia impiegato nel settore pubblico o in quello privato, si trova a casa causa malattia, il datore di lavoro o l’Inps hanno la possibilità di accertare che il suddetto lavoratore sia effettivamente malato.
Proprio per rendere possibile questa verifica infatti il dipendente in questione deve rendersi reperibile in particolare in alcune specifiche fasce orarie che, tuttavia, variano a seconda che si tratti di un dipendente pubblico o privato.
Il dipendente deve in ogni caso rendersi reperibile presso il domicilio che viene indicato nel certificato medico telematico trasmesso al datore di lavoro come previsto dalla procedura.
In caso di malattia del lavoratore dipendente infatti il datore di lavoro privato, oppure la Pubblica Amministrazione, possono richiedere che l’Inps effettui un controllo volto a verificare la sussitenza delle condizioni per l’assenza dal lavoro causa malattia.
In questo caso la richiesta può essere inoltrata direttamente via internet connettendosi al servizio online offerto dall’Inps: Richiesta Visite Mediche di Controllo – Polo unico VMC. L’Inps provvederà quindi ad inviare un proprio medico presso il domicilio del lavoratore, cosa che però deve avvenire all’interno di ben determinate fasce orarie.
Non solo, sia nel caso di dipendenti pubblici che nel caso di dipendenti privati, non deve esserci necessariamente una richiesta da parte dell’Amministrazione Pubblica o del datore di lavoro per inviare un controllo che, invece può avvenire anche d’ufficio senza che vi sia alcuna richiesta.
Fermo restando che i controlli devono avvenire necessariamente nelle fasce orarie previste, non dimentichiamo che anche per il 2022 è possibile che la visita fiscale di controllo del lavoratore avvenga più volte nell’arco della stessa giornata.
Quanto agli orari appunto, non vi sono grosse novità rispetto a quelli stabiliti con il decreto firmato dal ministro Marianna Madia e dal ministro Giuliano Poletti in vigore a partire dal 13 gennaio 2018, cui è seguita l’unificazione operata dall’Inps a partire dal 1° settembre successivo.
Quali sono gli orari delle visite fiscali nel 2022
Le visite di controllo per i dipendenti che si trovano a casa per malattia possono essere effettuate tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, 7 giorni su 7, tanto nei giorni lavorativi quanto nei giorni festivi.
Gli orari delle visite fiscali di controllo dell’Inps, che variano leggermente a seconda che si tratti di un dipendente pubblico o privato, e che sono stati definiti con il decreto in vigore a partire dal 13 gennaio 2018 sono i seguenti:
Per dipendenti del settore privato
- dalle ore 10.00 alle ore 12.00
- dalle ore 17.00 alle ore 19.00
Per i dipendenti del settore pubblico comprese le Forze Armate, le Forze di Polizia e i Vigili del Fuoco
- dalle ore 9.00 alle ore 13.00
- dalle ore 15.00 alle ore 18.00
Quali sono gli adempimenti in capo al lavoratore dipendente in caso di malattia
Quando il lavoratore dipendente ha necessità di assentarsi dal lavoro causa malattia deve prima di tutto contattare il proprio medico curante, ad esempio per ricevere una visita o recandosi personalmente presso il suo studio, e quindi avvisare il datore di lavoro dell’impossibilità di svolgere regolarmente la propria attività.
Sarà compito del medico curante, una volta appurato che le condizioni di salute del lavoratore non permettono il regolare svolgimento dell’attività, inviare telematicamente il certificato medico all’Inps indicando i giorni di prognosi assegnati, che corrispondono naturalmente alla durata della malattia prevista sulla base delle condizioni del paziente.
A questo punto il dipendente pubblico o privato sarà tenuto ad inviare comunicazione al proprio datore di lavoro o all’amministrazione del personale comunicando il numero del certificato telematico.
Una volta effettuata questa comunicazione il lavoratore dipendente in malattia dovrà restare presso il proprio domicilio e rendersi reperibile nelle fasce orarie che abbiamo visto sopra. È da ritenersi tuttavia giustificata l’assenza da casa per via di eventuali controlli medici o visite specialistiche.
In quest’ultimo caso comunque, nel caso di dipendenti pubblici, è fatto obbligo di farne comunicazione all’amministrazione di competenza che, a sua volta provvederà ad avvisare l’Inps attraverso il servizio online: “Richiesta Visite Mediche di Controllo (Polo unico VMC)” come previsto dal decreto legislativo 75/2017.
Quali sono le sanzioni previste per chi risulta assente
Ora che abbiamo visto come funziona il meccanismo delle visite fiscali di controllo per i lavoratori dipendenti che si trovano in malattia, vediamo cosa succede in quei casi in cui il soggetto interessato dalla visita risulta assente.
Ci sono in questo caso diverse sanzioni disciplinari che il datore di lavoro o l’amministrazione pubblica possono decidere di applicare al proprio dipendente. Tali sanzioni sono quelle previste dal Contratto collettivo nazionale di lavoro e possono comportare per il 2022:
- il mancato pagamento della retribuzione al 100% per i primi 10 giorni di malattia
- sanzioni per i giorni di malattia seguenti l’assenza in occasione della visita fiscale con una riduzione del 50% della retribuzione
- in caso di falsa malattia il datore di lavoro o la Pubblica Amministrazione potrebbero decidere di applicare il licenziamento disciplinare senza preavviso.
La norma stabilisce che viene considerato assente alla visita di controllo fiscale il lavoratore dipendente che:
- per negligenze o per altri motivi rende impossibile o non attuabile la visita medica di controllo
- non si presenta alla visita di controllo ambulatoriale
- non risponde al campanello perché non lo sente o perché lo stesso non funziona o funziona male
- sul citofono non risulta riportato il nominativo del lavoratore
- il luogo di reperibilità non corrisponde per mancata o incompleta comunicazione della variazione di domicilio o del corretto luogo di reperibilità
- svolge un’attività lavorativa durante la malattia in orari diversi.
Il lavoratore che risulta assente alla visita di controllo dell’Inps ha 15 giorni di tempo a decorrere dall’assenza per fornire all’Istituto una giustificazione.
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