Sembrava che ormai il reddito di emergenza sarebbe stato messo da parte avviandosi a conclusione il periodo di 24 mesi che la legge prevede come tempo massimo per la durata dello stato di emergenza.
Il governo di Mario Draghi però ha deciso di andare oltre il suddetto limite prorogando con il decreto Super Green Pass lo stato di emergenza fino al 31 marzo, quindi ben due mesi oltre il limite massimo previsto dalla legge attualmente in vigore.
Se non altro, quanto meno si presume, con la proroga dello stato di emergenza dovrebbe arrivare anche la proroga per due o tre mensilità ulteriori, del reddito di emergenza, che alla suddetta è legato a filo doppio.
Si apre infatti uno spiraglio per quei cittadini che si trovano in situazioni di difficoltà economica per via della politica di chiusure e restrizioni adottata dal governo per gestire l’emergenza Covid-19.
La misura è infatti rivolta proprio a quei cittadini che non sono stati raggiunti da altri interventi, quali bonus ed agevolazioni di altra natura, ma che comunque hanno subito dei danni economici non indifferenti e si trovano in condizioni di difficoltà.
Non vi sono ancora certezze, infatti al momento sulla carta troviamo solo la proroga dello stato di emergenza fino a primavera inoltrata. Tuttavia alcuni segnali circa la possibilità di una proroga del reddito di emergenza sono già arrivati.
Ci saranno nuove rate del reddito di emergenza?
Se lo stato di emergenza fosse stato rinnovato solo di un mese, cioè fino al 31 gennaio 2022 che sarebbe il limite massimo fissato dalla legge, allora probabilmente il reddito di emergenza sarebbe stato definitivamente messo da parte.
Tuttavia la proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo 2022 getta le basi per una proroga anche del reddito di emergenza, il cosiddetto REM.
Una conferma che potrebbe essere proprio questa la direzione imboccata dall’esecutivo guidato da Mario Draghi la troviamo nel fatto che, ad esempio, si continuano ad applicare i protocolli dell’emergenza anche nell’erogazione delle pensioni.
Per il pagamento delle pensioni INPS infatti continua ad essere previsto sia per questo mese che, con ogni probabilità per il prossimo, il pagamento anticipato il cui scopo dovrebbe essere quello di ridurre le file e quindi gli assembramenti presso gli sportelli degli uffici postali di tutta Italia.
Tra l’altro come molti ricorderanno, con le varie proroghe dello stato di emergenza è stato di volta in volta prorogato anche il reddito di emergenza. Questo ovviamente lascia pensare che questa volta non sarà un’eccezione e che ci saranno altre mensilità per chi ha già beneficiato di questa misura.
Al tempo stesso però si devono prendere in considerazione altri aspetti che invece indicherebbero una prospettiva ben diversa da quella del rinnovo del REM anche per il 2022.
A determinare la mancata proroga del Rem potrebbe essere il fatto che l’introduzione di questa misura era legata principalmente alle chiusure e alle restrizioni in chiave anti-contagio. Tuttavia l’andamento della pandemia e l’avanzare della campagna vaccinale hanno determinato una situazione di allerta decisamente meno grave.
Non è detto infatti che, nonostante il numero dei nuovi casi positivi continui a salire, questo determini il passaggio di alcune Regioni in zona rossa. Sarebbe questo infatti l’unico caso in cui le attività si troverebbero nuovamente costrette ad abbassare la saracinesca.
E se non ci sarà un simile inasprimento delle restrizioni allora la proroga del reddito di emergenza potrebbe non essere presa in considerazione nonostante lo stato di emergenza sia stato alla fine prorogato.
Reddito di emergenza, il problema delle risorse
Il fatto che con le proroghe dello stato di emergenza sia puntualmente arrivata la proroga anche del reddito di emergenza non significa che le due cose siano una conseguente all’altra.
In linea generale però è chiaro che se non vi è più lo stato di emergenza le probabilità che il REM venga ancora prorogato per ulteriori mensilità sono sicuramente pari a zero. In tal senso la proroga dello stato di emergenza è da ritenersi un segnale che indica la possibile proroga del Rem.
Tuttavia perché sia effettivamente prorogato il Rem anche per il 2022 è necessario che il governo guidato da Mario Draghi prenda una posizione netta e questo potrà avvenire solo se riterrà che vi siano risorse disponibili.
Ma quanto costa prorogare il reddito di emergenza anche per il 2022? Si stima che occorrano circa 700 milioni di euro, e una volta trovate le risorse sarebbe l’Inps ad emanare apposita circolare con la quale si ufficializza l’introduzione di nuove rate del Rem. Sarà sempre l’Istituto ad occuparsi dello smaltimento delle domande e a disporre i pagamenti nonché ad erogare quanto dovuto ai beneficiari.
Reddito di emergenza anche nel 2022 ma con alcune differenze
Se il governo Draghi, dopo la proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo 2022, dovesse decidere di prorogare anche il reddito di emergenza, allora probabilmente la misura subirà alcune modifiche.
Le modifiche sarebbero rese necessarie anzitutto dall’esigenza di evitare un esborso troppo ingente per le casse dello Stato. Al tempo stesso però sarebbe necessario erogare somme sufficienti a fornire alle famiglie che ne beneficeranno il sostegno economico di cui hanno bisogno, specie in considerazione del peggioramento della situazione per via dei rincari del gas e degli aumenti sulle bollette di gas e luce.
I criteri con cui si stabilisce chi potrà accedere al reddito di emergenza potrebbero rimanere invariati nel 2022, ma sarebbero gli importi ad essere ritoccati. Al tempo stesso potrebbe essere ridotta la platea dei beneficiari del Rem, attraverso una rimodulazione dei criteri sulla base dei quali viene riconosciuto il sussidio che diverrebbero più stringenti.
Il Reddito di emergenza potrebbe insomma essere prorogato per due o tre ulteriori rate, ma gli importi erogati potrebbero risultare abbastanza inferiori a quelli erogati fino ad ora.
Quanto alle probabilità che effettivamente il governo Draghi decida di prorogare ulteriormente la misura, se non altro stando a quanto si legge nella bozza della Legge di Bilancio 2022 sembrerebbe che non sia intenzione dell’attuale esecutivo cancellarla definitivamente.
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