Il governo di Mario Draghi sembra determinato a spingere per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano europeo per la cosiddetta svolta Green, e a tale scopo ha previsto l’introduzione di nuovi incentivi volti ad agevolare il processo di transizione ecologica anche attraverso il potenziamento della mobilità elettrica.
Arrivano quindi agevolazioni fiscali come l’Ecobonus, (destinato a chi acquista auto elettriche o comunque seppur in diversa misura a chi in generale acquista veicoli a basse emissioni inquinanti) ma non solo, infatti l’esecutivo ha pensato a incentivi che potranno essere sfruttati sia da imprese che da privati per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
Sono stati stanziati a tale scopo ben 90 milioni di euro per il 2020. La disponibilità delle risorse è stata confermata dopo che il ministero per la Transizione Ecologica (Mite) ha sbloccato i fondi con decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 ottobre scorso.
La stragrande maggioranza delle risorse stanziate in questo modo sono destinate alle imprese, che possono accedere per l’esattezza all’80% circa dei fondi previsti per un valore complessivo di 375 mila euro. Le restanti risorse sono destinate ai lavori dal valore superiore (10%) e alle persone fisiche (10%).
Il bonus, che può arrivare a coprire al massimo il 40% delle spese ammissibili per l’accesso all’agevolazione, è in conto capitale. E per quel che riguarda la sua erogazione questa viene gestita da Invitalia ed effettuata in unica soluzione.
Bonus colonnine elettriche, a chi spetta
Ma quali sono i soggetti che possono accedere al bonus colonnine elettriche? I potenziali beneficiari sono sia le persone fisiche che svolgono attività d’impresa, arti e professioni, sia i soggetti Ires, come società, enti pubblici e privati e trust che hanno come oggetto principale l’esercizio di attività commerciale.
Per quanto riguarda le domande, premesso che ogni richiedente può presentare una sola domanda, ci sono dei requisiti da soddisfare che variano tra imprese e privati. Nel primo caso occorre che la sede sia in Italia, e che risulti regolarmente iscritta al registro delle Imprese, con iscrizione Inps e Inail e posizione contributiva regolare.
Non solo, non devono essere stati richiesti altri contributi pubblici per le spese oggetto dello stesso decreto del Ministero per la Transizione Ecologica che stanzia le risorse per le colonnine di ricarica per veicoli elettrici.
Non avranno inoltre la possibilità di richiedere il bonus le imprese che si trovano in condizioni di difficoltà economica, né quelle che sono sottoposte a procedure concorsuali o equivalenti, oppure quelle che sono sottoposte a sanzioni interdittive o non risultano in regola con la restituzione di importi percepiti e non dovuti a seguito della revoca di agevolazioni.
Per quanto riguarda invece i requisiti che devono possedere le persone fisiche, i soggetti interessati al bonus colonnine di ricarica dovranno risultare in regola con gli adempimenti fiscali previsti a loro carico, come ad esempio il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali ed eventuali restituzioni di somme percepite e non dovute per via di revoche di eventuali agevolazioni concesse.
Le persone fisiche interessate all’agevolazione inoltre devono avere un volume d’affari che non sia inferiore al valore dell’infrastruttura di ricarica per l’acquisto e l’installazione della quale si chiede il bonus, secondo quanto risulta dall’ultima dichiarazione Iva trasmessa all’Agenzia delle Entrate.
Anche ai professionisti in regime forfettario è offerta la possibilità di accedere al bonus colonnine di ricarica per veicoli elettrici ma solo per un valore dell’infrastruttura che non superi i 20 mila euro. Infine il bonus non verrà riconosciuto a quei soggetti che hanno già fatto richiesta oppure ricevuto altre agevolazioni per spese relative a infrastrutture analoghe o a chi non risulta in regola con eventuali rimborsi per aiuti precedentemente richiesti.
Quali spese sono coperte dal bonus colonnine di ricarica veicoli elettrici
Sono coperte dal bonus colonnine di ricarica per veicoli elettrici solo le spese soggette a fatturazione elettronica.
In ogni caso il decreto del Mite prevede che i fondi siano destinati alle spese sostenute per l’acquisto e la messa in opera delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli, ivi inclusa l’installazione delle colonnine stesse, degli impianti elettrici, e la realizzazione di opere edili correlate e strettamente necessarie nonché degli impianti di monitoraggio.
Come fare domanda per il bonus colonnine di ricarica
Per presentare domanda per accedere ai fondi stanziati per il bonus colonnine di ricarica, secondo quanto si legge nel testo del decreto, bisogna rispettare le modalità stabilite nello stesso.
Il richiedente deve allegare all’istanza le descrizioni degli investimenti con tanto di specifiche circa i risultati attesi in termini di ritorno di investimento, nonché la dichiarazione Iva dalla quale si evince anche se il richiedente risulta in possesso dei requisiti richiesti per accedere all’agevolazione.
Il Ministero per la Transizione Ecologica ha 120 giorni di tempo per procedere con l’erogazione dei contributi attraverso provvedimenti distinti e in riferimento all’ordine cronologico con cui le domande sono state presentate.
Naturalmente il ministero si riserva la possibilità di accertare la congruità della documentazione fornita con la richiesta del bonus, e qualora la domanda dovesse essere respinta, è sempre entro 120 giorni che verranno comunicati all’istante i motivi ostativi.
Per fare domanda per il bonus colonnine di ricarica il ministero metterà a disposizione dell’utenza appositi modelli che verranno definiti attraverso l’emanazione di successivi provvedimenti.
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