I soggetti che sono senza sostituto d’imposta e aspettano dall’Agenzia delle Entrate l’accredito dei rimborsi Irpef spettanti a seguito della presentazione della dichiarazione dei redditi dalla quale è emerso un credito nei confronti dell’ente devono attendere dei tempi tecnici sui quali sono stati fatti dalla stessa Agenzia delle Entrate gli opportuni chiarimenti.
Un rimborso da parte dell’Agenzia delle Entrate spetta sia a coloro che hanno utilizzato il modello Redditi Persone Fisiche, ex modello Unico, sia a coloro che hanno fatto la dichiarazione dei redditi usando il modello 730 ma senza sostituto d’imposta.
In questo caso il rimborso Irpef viene effettuato direttamente dall’Agenzia delle Entrate, e solo in alcuni casi specifici da Poste Italiane, seppur comunque sulla base di disposizioni che arrivano dall’AgE.
Molto contribuenti cui spettano rimborsi Irpef si domandano tuttavia quand’è esattamente che viene effettuato l’accredito degli importi spettanti, ed è proprio qui che interviene l’Agenzia delle Entrate tentando di fare chiarezza.
Rimborsi Irpef: cosa dice l’Agenzia delle Entrate
L’Agenzia delle Entrate sul portale web ufficiale fornisce agli utenti una guida dedicata proprio ai rimborsi relativi alla dichiarazione dei redditi, guida che è valida tanto per chi usa il modello Redditi che per chi ha presentato la dichiarazione dei redditi con il modello 730/2021.
I contribuenti che utilizzano il modello Redditi, per aver diritto ai rimborsi Irpef nel caso in cui dalla dichiarazione sia emerso un credito, dovranno aver presentato esplicita comunicazione usando il quadro RX. In caso contrario il contribuente potrà utilizzare il credito solo in compensazione per il pagamento di altri importi dovuti al fisco, ma non riceverà alcun accredito.
In alternativa potrà eventualmente decidere però di portare il credito nella dichiarazione dei redditi successiva.
Per quei contribuenti che invece hanno compilato il Quadro RX è previsto il rimborso tramite accredito diretto su conto corrente a distanza di qualche mese dalla data in cui è stata presentata la dichiarazione con il Modello Redditi. In questo caso è comunque previsto un controllo automatizzato ai sensi dell’articolo 36-bis del dpr n. 600 del 1973 il cui fine è verificare che i dati forniti risultino corretti.
Quando i controlli di routine effettuati dall’Agenzia delle Entrate vengono ultimati è la stessa Agenzia a provvedere al pagamento dei rimborsi Irpef spettanti. L’erogazione degli importi in ogni caso avviene solo dopo che l’ente abbia controllato che il beneficiario sia effettivamente in grado di incassare quanto dovuto (si accerta ad esempio che sia ancora in vita).
Dal momento che gli importi vengono accreditati direttamente sul conto corrente, per accorciare i tempi è consigliabile che il beneficiario fornisca all’Agenzia delle Entrate un IBAN riferito ad un conto corrente bancario o postale intestato al richiedento, sul quale sia possibile effettuare l’accredito dei rimborsi.
I contribuenti che utilizzano il modello 730 ma sono senza sostituto d’imposta ricevono i rimborsi Irpef spettanti dall’Agenzia delle Entrate.
Anche in questo caso il richiedente può scegliere tra rimborso tramite accredito, oppure riportare il credito spettante sulla successiva dichiarazione dei redditi.
L’Agenzia delle Entrate effettua un controllo preventivo sulla dichiarazione tramite modello 730 solo in due casi:
- laddove sussistano elementi di incoerenza rispetto ai criteri pubblicati con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate
- nei casi in cui gli importi che l’Agenzia delle Entrate deve rimborsare superino i 4.000 euro
In che modo vengono accreditati i rimborsi Irpef
Normalmente il rimborso delle somme spettanti a titolo di credito Irpef viene effettuato dall’Agenzia delle Entrate tramite bonifico su conto corrente bancario o postale, sulle coordinate indicate dal richiedente.
Nel caso in cui però le coordinate non vengano indicate dal contribuente che ha diritto al rimborso, questo avviene tramite titoli di credito a copertura garantita, cioè assegni vidimati, emessi da Poste Italiane.
Il contribuente che riceve l’assegno potrà quindi decidere se versarlo sul proprio conto corrente, o se presentarlo presso un qualsiasi ufficio postale per convertirlo in denaro contante, a patto che l’operazione venga effettuata entro il termine di validità impresso sul titolo stesso, che è di 60 giorni a partire dalla data in cui il titolo è stato emesso.
Quando il contribuente beneficiario dell’assegno si reca presso lo sportello di un ufficio postale per convertire il titolo in denaro contante, l’impiegato dovrà prima verificare:
- l’avvenuta consegna del plico al beneficiario
- i termini di validità dell’assegno
- l’identità di chi presenta l’assegno
- la puntuale corrispondenza di tutti i dati riportati sull’assegno
Nel caso in cui anche una sola di queste verifiche dovesse avere esito negativo il pagamento del titolo non potrà essere completato.
Quando arrivano i rimborsi Irpef dall’Agenzia delle Entrate
I contribuenti che hanno diritto a ricevere degli importi a titolo di rimborsi Irpef devono attendere sempre dei tempi tecnici che possono arrivare fino a diversi mesi.
In ogni caso per quel che riguarda le tempistiche entro le quali l’Agenzia delle Entrate provvederà ad erogare i rimborsi il richiedente può rivolgersi direttamente ad uno dei seguenti canali ufficiali messi a disposizione di tutti i contribuenti:
- sito internet dell’Agenzia delle Entrate: in questo caso l’interessato può accedere al proprio Cassetto Fiscale tramite le proprie credenziali e consultare i dati dei ‘rimborsi’ nella relativa sezione
- numero verde gratuito: il richiedente può ottenere informazioni in merito alle tempistiche per l’accredito dei rimborsi Irpef contattando il numero 800 90 96 96 oppure lo 06 966 68 907
- uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate: il contribuente che ha diritto ai rimborsi Irpef può rivolgersi per avere maggiori informazioni riguardo le tempistiche direttamente agli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
Non esiste infatti una data universalmente valida per la quale è previsto l’accredito dei rimborsi Irpef, e questo per via di una serie di fattori che incidono sulle tempistiche.
L’Agenzia delle Entrate di solito riesce ad effettuare gli accrediti entro la fine dell’anno in cui la dichiarazione dei redditi viene presentata, ma non è detto che la data del 31 dicembre non venga superata in alcuni casi.
In ogni caso l’erogazione di importi compresi tra 1.000 e 4.000 euro può richiedere tempi più lunghi, così pure per i casi in cui il credito d’imposta maturato deriva da bonus. In questi casi infatti la procedura prevede un maggior numero di accertamenti e verifiche ed il termine ultimo per l’accredito slitta al mese di marzo 2022.
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