Molti interrogativi restano ancora senza risposta per quel che riguarda gli incentivi per le auto elettriche o ibride su cui potranno contare i consumatori italiani a partire dal nuovo anno. Nella nuova manovra economica che il governo di Mario Draghi sta mettendo a punto infatti non si parla degli incentivi per auto ecosostenibili, ma è improbabile che quanto meno quelli attualmente validi vengano messi da parte.
Molta incertezza dunque sulla questione incentivi all’acquisto di auto elettriche e ibride, ma per quanto nella Legge di Bilancio 2022 per ora non se ne parli, non sono pochi coloro che ritengono che anche per il prossimo anno almeno una parte delle agevolazioni saranno ancora accessibili.
Quelli che sono stati introdotti nel corso degli ultimi anni sono incentivi che dovrebbero spingere il mercato dell’auto elettrica (e dell’auto ibrida) sempre in quell’ottica di operare una svolta Green che accomuna l’intero Vecchio Continente.
Gli Italiani hanno risposto piuttosto bene a queste agevolazioni, e al di là della crisi del mercato dell’auto legata alla particolare congiuntura economica risultante dalla politica di lockdown e restrizioni adottata per far fronte all’emergenza Covid-19, le prospettive per il mercato delle auto ecosostenibili sono incoraggianti.
Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha confermato con le sue recenti dichiarazioni, che puntare su forti spinte a questo mercato è una priorità per il governo di Mario Draghi.
“Il governo considera prioritario il settore dell’automotive” ha detto Giorgetti “non è da sottovalutare la possibilità, che il governo appoggerà e che sta promuovendo, di inserire in legge di bilancio una misura di rifinanziamento per il 2022, tenendo conto delle ultime evoluzioni di mercato”.
Perché sono così importanti gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche
Quando parliamo degli incentivi per l’acquisto di auto elettriche o ibride dobbiamo prima di tutto fare i conti con quanto è accaduto con l’introduzione di quelli più recenti che, come molti ricorderanno, sono stati subito sfruttati fino all’esaurimento delle risorse disponibili.
Questo indica in modo molto evidente che vi è grande domanda di incentivi che permettano di acquistare a prezzi più vantaggiosi delle nuove automobili, e che in linea generale i consumatori italiani sono propensi a sostituire veicoli più inquinanti con veicoli classificati come ecosostenibili.
Il punto è che rottamare la propria vecchia automobile per acquistarne una nuova meno inquinante ha dei costi tutt’altro che trascurabili, ed ecco che la possibilità di utilizzare degli incentivi statali diventa fondamentale per molti consumatori. D’altra parte con gli incentivi è possibile risparmiare anche diverse migliaia di euro a seconda dei casi, e per tante persone questo risparmio può fare la differenza.
Se si vuole acquistare un’auto elettrica, si deve fare i conti con prezzi ancora più alti, infatti se non si ha la possibilità di contare sull’ecobonus, si vanno a spendere anche 6.000 euro in più, motivo per cui molti automobilisti decidono alla fine di aspettare nuovi incentivi e di rimandare l’acquisto fino ad allora.
Le auto elettriche, a differenza di quelle alimentate a benzina o diesel, non sono ancora molto diffuse, sono quindi più difficili da trovare e tendono ad essere più costosi. Ecco un altro motivo per cui gli incentivi svolgono un ruolo di importanza fondamentale per l’intero mercato delle auto ecologiche.
Gli incentivi per l’acquisto di auto ecologiche quindi tendono ad avere vita breve, in quanto le risorse stanziate finiscono in tempi record. Una volta che gli incentivi si esauriscono gli automobilisti che non hanno potuto sfruttarli per acquistare un’auto elettrica o ibrida si ritrovano costretti ad attendere oppure a rinunciare e, eventualmente, acquistare un modello ‘tradizionale’.
I costi di un’auto elettrica sono legati soprattutto alla spesa che si deve sostenere per il suo acquisto, e solo successivamente si dimostrano più economiche delle altre. Ed è proprio quel primo step che il governo deve rendere più facile da superare attraverso nuovi incentivi.
L’auto elettrica infatti permette un risparmio costante sul carburante naturalmente, e dal momento che il suo utilizzo produce meno inquinamento di un’auto alimentata diversamente, è prevista anche l’esenzione dal pagamento del bollo.
Un risparmio sicuro per l’automobilista, ma per ottenere il quale è necessario sostenere una spesa iniziale che, senza incentivi, in pochi possono permettersi. Gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche per il 2021 si sono rapidamente esauriti, e si spera che per il 2022 ci sia il rinnovo con risorse anche più sostanziose.
Non dimentichiamo che, come riportato anche nella sezione delle FAQ del sito dedicato agli incentivi per l’acquisto di auto elettriche o ibride, nel caso in cui venissero richiesti i fondi per l’acquisto di un veicolo con queste caratteristiche, ma la richiesta dovesse essere respinta perché i fondi sono esauriti, la prenotazione andrebbe persa.
Ciò vuol dire prima di tutto che c’è una forte domanda di incentivi, ma soprattutto significa che chi ha fatto la prenotazione in vano dovrà farne una nuova nella speranza che l’esito sia differente. La prenotazione andata a vuoto infatti non viene tenuta in alcuna considerazione e non rappresenta una prenotazione per eventuali nuovi incentivi. Non esiste insomma una lista d’attesa ma è necessario prenotarsi da capo.
Gli incentivi per comprare auto elettriche si sono esauriti subito
Al momento, almeno fino alla fine dell’anno, non sarà possibile beneficiare degli incentivi che erano stati stanziati per l’acquisto di auto elettriche e ibride, e questo perché si sono esauriti nel giro di pochi mesi dalla loro introduzione.
Salvo qualche eccezione, i fondi destinati all’ecobonus e gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche e ibride sono già stati interamente utilizzati. Nel 2021 il fondo era stato rifinanziato con ulteriori 100 milioni di euro, e con queste nuove risorse era stato dato il via ad un nuovo giro di prenotazioni a partire dallo scorso 27 ottobre.
Quegli incentivi, tuttavia, si sono esauriti poi nel giro di una manciata di ore. Doveroso però precisare che quelle risorse non erano destinate solo a chi avrebbe acquistato veicoli elettrici, ma potevano essere sfruttate anche per l’acquisto di altre tipologie di veicoli purché fossero a basse emissioni inquinanti.
In particolare quei fondi erano stati suddivisi in qusto modo:
- 10 milioni di euro per la rommatazione di veicoli con emissioni inquinanti comprese tra 61 e 135 g/km di CO2. In tal caso al beneficiario spettava un contributo di 1.500 euro
- 20 milioni di euro per l’acquisto di veicoli commerciali. Di questi, 15 milioni di euro sono solo per veicoli elettrici, con un contributo massimo che può arrivare a 8.000 euro per singolo acquisto
- 5 milioni di euro sono destinati a chi acquista veicoli della categoria M1, usati, purché non siano di classe inferiore a euro 6. Questi veicoli devono avere emissioni che non superino i 160 g/km di CO2. Inoltre per accedere a questa agevolazione bisogna rottamare il proprio mezzo e quest’ultimo deve risultare immatricolato prima del 2011. Il bonus così ottenuto può raggiungere un importo di 2.000 euro, e viene calcolato sulla fascia di emissione dell’auto
- 65 milioni di euro infine sono destinati all’acquisto di veicoli a basse emissioni inquinanti, con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 60 g/km. In questo caso il bonus viene riconosciuto non solo per l’acquisto del veicolo ma anche in caso di leasing e per veicoli ibridi con rottamazione, con modalità e importi che variano a seconda della situazione.
Si ritiene che una suddivisione simile potrebbe essere utilizzata anche per eventuali nuove risorse che potrebbero essere messe in campo con la Legge di Bilancio 2022 per il prossimo anno.
La possibilità di accedere a queste risorse non dipende dall’ordine con cui è stata fatta richiesta, ma si deve seguire una ben precisa procedura che prevede anzitutto che i concessionari interessati ad aderire si iscrivano, registrandosi sul sito coi propri dati.
In seguito viene avviata la seconda fase, che prevede che il concessionario inizi ad inserire eventuali ordini e quindi prenoti gli incentivi. A partire da quel momento scatta un tempo massimo di 180 giorni per la consegna del mezzo.
Lo sconto che viene riconosciuto nell’ambito dell’ecobonus e degli incentivi viene applicato sul prezzo di vendita del mezzo nel momento in cui viene effettuato l’acquisto dello stesso.
Ma come hanno fatto ad esaurirsi tutte le risorse nel giro di poche ore? Probabilmente la ragione è legata al fatto che nella fase di registrazione la maggior parte dei concessionari aveva la possibilità di inserire anche tutti i contratti che erano già stati stipulati nei mesi precedenti.
Si tratta in realtà di un copione già visto in passato e non di rado. Quando si tratta di incentivi per l’acquisto di un’auto nuova la domanda tende ad essere molto forte, tanto che anche ora, dopo appena un mese dal rifinanziamento, di quelle risorse ne sono rimaste ben poche, motivo per cui si attende con ansia un eventuale rinnovo che si spera venga inserito nella nuova manovra economica per il 2022.
Auto elettriche, nuovi incentivi o proroga di quelli attuali?
Di notizie circa nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche o ibride ancora non ne sono arrivate, e non ci sono nemmeno conferme per quel che riguarda una possibile proroga degli incentivi attualmente esistenti, e per i quali le risorse stanziate sono pressoché del tutto esaurite.
Nel testo della nuova manovra economica infatti viene dedicato ben poco spazio al tema degli incentivi per l’acquisto di auto a basse emissioni inquinanti in generale, eppure è improbabile che alla fine il governo rinunci a spingere su aspetti così fondamentali della cosiddetta ‘svolta Green’.
Lo scopo di questi incentivi, e dell’ecobonus in particolare, è duplice: da una parte si spinge la sostenibilità nel campo dei trasporti, ma dall’altra si tratta di un sostegno fondamentale al mercato dell’auto che, specie all’indomani dell’emergenza Coronavirus, si trova in un momento di crisi.
Quello dell’automotive è comunque uno dei settori più importanti in Europa, ed è anche uno di quelli maggiormente danneggiati dalla politica di lockdown e restrizioni con cui la maggior parte dei Paesi europei ha deciso di gestire la diffusione del Covid-19.
Dell’importanza del mercato dell’automobile ha parlato anche il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, che ha definito gli incentivi introdotti per chi intende acquistare auto elettriche una priorità. È stato lo stesso ministro a sottolineare come queste manovre vengano gestite in sinergia tra i due ministeri, quello della Transizione Ecologica e quello del Tesoro.
Al momento comunque non ci sono indicazioni chiare, e la totale assenza di un riferimento ad ecobonus o altri incentivi per il mercato dell’automobile non fa che lasciare ancor più dubbi. L’unico segnale un minimo rassicurante riguarda le accise sul petrolio, visto che anche di questo aspetto nella Legge di Bilancio 2022 non vi è traccia.
Sono intanto arrivate alcune rassicurazioni riguardanti il cosiddetto Superbollo, che potrebbe diventare gratis in diversi casi, ma la parte più interessante è senza dubbio quella in cui si parla dei 7 miliardi di euro destinati alla mobilità sostenibile.
È qui infatti che troviamo un indizio che potrebbe indicare che l’attuale esecutivo intende effettivamente prorogare gli incentivi per l’acquisto di auto elettriche o ibride, oppure introdurne di nuovi. Una parte di questi 7 miliardi di euro infatti potrebbe essere destinata al rinnovo dell’ecobonus, e potrebbe quindi portare a nuovi incentivi o alla proroga di quelli attuali.
Per l’acquisto di auto elettriche o ibride arrivano incentivi dalle Regioni
Se c’è grande attesa per scoprire se da Roma arriveranno o meno nuovi incentivi per l’acquisto di auto elettriche o ibride, da alcune Regioni sono già arrivati dei segnali molto chiari. Mentre si aspettano notizie riguardo la possibile proroga dell’ecobonus, alcune Regioni hanno infatti iniziato a muoversi in maniera autonoma.
È il caso del Piemonte, che ha già stanziato incentivi tra 10 mila e 2.500 euro per chi sostituisce la vecchia auto con una nuova con rottamazione. Per la sola rottamazione del veicolo si arrivano ad offrire anche 250 euro, inoltre sono stati stanziati 8 milioni di euro per l’acquisto di veicoli commerciali a patto che appartengano alla categoria euro 6D o superiore.
Ma anche il Veneto ha preso iniziative autonome, offrendo tra i 3.500 e gli 8 mila euro per l’acquisto di un’auto nuova. L’importo del bonus varia a seconda delle emissioni del veicolo che si acquista.
Anche la Sardegna ha fatto qualcosa di simile, offrendo fino a 25 mila euro alle imprese che decidono di sostituire i propri vecchi mezzi con mezzi elettrici.
Poi c’è la Lombardia, dove sono stati stanziati in tutto 30 milioni di euro per mettere in campo bonus i cui importi variano a seconda delle caratteristiche dell’auto acquistata. In generale si può accedere a queste agevolazioni regionali per acquistare auto elettriche ma anche a basse emissioni, e l’importo del bonus cresce nel caso in cui vi è anche la rottamazione del vecchio veicolo. Tra l’altro in Lombardia un bando simile era già stato proposto in passato, e con questo si va quindi a bissare il successo del primo.
Ed è interessante notare come gli incentivi offerti da queste Regioni siano anche cumulabili con quelli statali, come l’ecobonus appunto, sempre che vi sia la proroga per il 2022. In alcuni casi tuttavia l’accesso agli incentivi è riservato a chi ha un Isee al di sotto di determinate soglie.
Agevolazioni regionali introdotte per incentivare all’acquisto di veicoli meno inquinanti sono state introdotte anche in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Trentino, Campania, Sicilia e Lazio.
Limiti, importi e regole variano naturalmente a seconda della Regione e vengono definiti dai bandi man mano che vengono emessi.
Perché è importante usare mezzi di trasporto meno inquinanti
La domanda andrebbe rivolta probabilmente prima di tutto a quelle importanti personalità che si sono recentemente riunite per l’incontro della Cop26 raggiungendo la destinazione prefissata a bordo di jet privati.
Nei cieli di Glasgow si è così creato un ingorgo con “circa 400 jet privati che hanno trasportato nella città scozzese capi di Stato, miliardari, imprenditori e celebrità” come riportato anche da L’Indipendente.
Un modo insolito di dimostrare interessamento per il problema del riscaldamento globale e dell’inquinamento in generale, specie nell’epoca delle attività a distanza, come smart working e didattica a distanza che, a quanto pare, vanno bene per il nostro lavoro e per l’istruzione dei nostri figli ma non per evitare l’impiego di 400 aerei privati nel giro di poche ore.
Ma tornando all’importanza della mobilità Green, ci viene spiegato che gli incentivi nazionali dovrebbero spingere la ricerca di fonti di energia alternative e facilitarne la diffusione. Per i cittadini che accettano il nuovo paradigma Green ci sono ovviamente dei vantaggi di natura economica, come l’azzeramento del bollo auto e la riduzione dei costi per il carburante.
A trarne beneficio non sarebbero solo le tasche di chi compera un’auto elettrica o a basse emissioni inquinanti, ma anche le nostre città che maggiore l’utilizzo di veicoli poco inquinanti, migliora risulterà essere la qualità dell’aria.
Per contro bisogna comunque considerare i costi ambientali e di manodopera umana derivanti dall’estrazione del litio e di altre materie prime necessarie per la produzione di auto elettriche, senza contare i costi, ambientali, per lo smaltimento dei veicoli che smettono di circolare.
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