Il bonus Facciate ha avuto un grande successo, e ha permesso di imprimere una forte spinta all’intero settore dell’edilizia. Inoltre ha prodotto dei vantaggi tangibili per tutti coloro che dovendo sostenere delle spese per il restauro della facciata della propria abitazione hanno potuto beneficiare di uno sconto del 90%.

In un certo senso era quindi doveroso da parte del governo prolungare la validità del bonus Facciate, ed effettivamente la proroga è arrivata ed è confermata al passaggio del testo della nuova manovra economica che è stata presentata alla Camera qualche giorno fa.

Il bonus Facciate avrebbe dovuto scadere il 31 dicembre 2021, invece si potrà utilizzare anche per l’anno venturo e per l’intera durata del 2023. Nel Documento programmatico di bilancio però della proroga non vi era alcuna traccia, il che aveva preoccupato non poco il settore dell’edilizia e tutti quei contribuenti che già pregustavano la possibilità di ottenere lauti sconti sulle spese sostenute per gli interventi per i quali è prevista questa agevolazione.

Non solo il bonus Facciate in realtà, ma anche gli altri bonus edilizi, stanno ricoprendo un ruolo molto importante nello spingere la ripresa economica, ed ecco che i cantieri edili si moltiplicano a vista d’occhio ad indicare proprio l’elevato numero di richieste di accesso a queste agevolazioni.

È però il bonus Facciate ad aver ottenuto, insieme al Superbonus 110%, il più alto gradimento, eppure la misura ha rischiato di essere messa da parte con la fine dell’anno. La proroga fino al 2023 compreso è arrivata invece grazie alla mediazione tra il governo e i partiti di maggioranza.

Nel contesto dello stesso dibattito è arrivata anche la proroga per il Superbonus 110% per tutto il 2022 e 2023, con la modifica che pone un tetto Isee per chi accede all’agevolazione nel caso di interventi che riguardano villette e abitazioni indipendenti.

Il bonus Facciate passa dal 90 al 60% e cambiano le regole

Sarà ancora possibile sia nel 2022 che nel 2023 beneficiare del bonus Facciate, tuttavia l’agevolazione non sarà più così conveniente. Il bonus infatti passa dall’attuale 90% (percentuale che vale fino alla fine del 2021, e in alcuni casi si applica anche alle spese sostenute successivamente come abbiamo visto in questo articolo) ad un più modesto 60%.

Nel corso del 2021 i numerosi bonus edilizi, in particolare quelli più convenienti come il Superbonus 110%, hanno conquistato una platea di beneficiari molto ampia. L’attuale esecutivo da una parte ha tentato di facilitare l’accesso ai bonus semplificando le procedure da seguire per fare richiesta ad esempio con l’introduzione della CILAS, ma dall’altra ha prodotto spese maggiori per le casse dello Stato.

Ed ecco che si pone ora l’esigenza di controbilanciare gli interventi di sburocratizzazione con modifiche volte a contenere i costi delle agevolazioni. I bonus risultano infatti di grande importanza per la ripresa economica del Paese, e per questo non possono essere soppressi specie in questa delicata fase, tuttavia si rende necessario un ridimensionamento che li rende più sostenibili.

Eccoci quindi alla proroga per il 2022 e 2023 del bonus Facciate che però passa dal 90 al 60%. In questo modo l’agevolazione diventa sicuramente molto meno allettante, specie se confrontata alle percentuali di altre agevolazioni come il Superbonus 110%, o l’Ecobonus che continuerà ad essere riconosciuto sull’85% delle spese nel caso di lavori che interessano i condomini.

Tra i bonus che verranno prorogati, secondo alcune fonti ancora da confermare, troviamo anche il bonus Ristrutturazione che dovrebbe essere al 50% fino al 2024, l’Ecobonus fino al 2023, e il Superbonus 110% per tutto il 2022 ma con l’introduzione di un requisito reddituale per i proprietari di villette e case indipendenti che dovranno avere un Isee fino a 25.000 euro per accedere all’agevolazione.

A chi spetta il bonus Facciate al 60%

Il bonus Facciate, così come lo conosciamo, prevede una detrazione del 90% sulle spese sostenute per il rifacimento delle facciate esterne degli edifici visibili da aree pubbliche. Non ci sono limiti di spesa sui quali si andrà ad applicare la detrazione che, fino alla fine del 2021, resterà appunto del 90% per poi passare al 60% a partire dal 2022.

Possono accedere al bonus Facciate coloro che effettuano interventi di pulitura e tinteggiatura delle facciate esterne dell’edificio, o di rifacimento delle facciate.

Ci sono poi dei requisiti da soddisfare per poter beneficiare di quest’agevolazione, a cominciare dalla collocazione dell’immobile interessato dagli interventi. L’edificio su cui vengono fatti i lavori deve trovarsi nelle zone A e B individuate con apposito decreto ministeriale n. 1444/1968.

Si può fruire del bonus Facciate del 90% o del 60% sulle spese sostenute attraverso la modalità della detrazione Irpef, il che significa che gli importi pagati per i lavori effettuati verranno recuperati nella percentuale prevista dal bonus attraverso 10 rate annuali dello stesso importo.

In alternativa è anche possibile ottenere lo sconto in fattura e la cessione del credito, opzioni che dovrebbero essere valide per il bonus Facciate anche nel 2022.

Bonus Facciate: attenzione alle modalità di pagamento delle spese

Le spese che il beneficiario del bonus intende portare in detrazione o sulle quali dovrà essere applicato lo sconto in fattura previsto nella quota del 90 o del 60% dovranno essere state pagate con metodi di pagamento tracciabili.

Il metodo di pagamento utilizzato per le transazioni relative alle spese sostenute nell’ambito dei lavori di rifacimento o restauro della facciata deve necessariamente essere tracciabile, pena l’esclusione dal bonus.

Si possono pagare le spese attraverso bonifico bancario o postale usufurendo del servizio offerto da Poste italiane per Ecobonus o per accedere alle detrazioni previste per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Lo specifica l’Agenzia delle Entrate con la nota informativa numero 2 del 2020 dove vengono anche elencati i dati da inserire nel bonifico:

  • codice fiscale del beneficiario della detrazione Irpef
  • codice fiscale o partita Iva del titolare dell’impresa che ha svolto i lavori
  • come causale inserire gli estremi della legge n. 160/2019 che ha introdotto il bonus Facciate

Questo ultimo dato, qualora dovesse risultare mancante, non dovrebbe comunque pregiudicare l’assegnazione del bonus e quindi il riconoscimento della detrazione prevista dallo stesso.

A specificarlo è ancora la stessa Agenzia delle Entrate che spiega: “nel momento in cui, invece, non sia possibile riportare i predetti riferimenti normativi (perché ad esempio non è possibile modificare la causale che indica, invece, i riferimenti normativi della detrazione per interventi di recupero edilizio o del cd. ecobonus) e sempreché non risulti pregiudicato in maniera definitiva il rispetto da parte degli istituti bancari o postali dell’obbligo di operare la ritenuta, l’agevolazione può comunque essere riconosciuta”.

Bonus Facciate e bonus Ristrutturazione, entrambi prorogati?

Se sulla proroga del bonus Facciate non ci sono ormai molti dubbi, qualche incertezza rimane ancora circa la possibile proroga del bonus Ristrutturazione. Si tratta di un bonus che, a differenza del bonus Facciate, che fino ad ora permetteva di ottenere una detrazione del 90%, e soprattutto del Superbonus che arriva addirittura al 110%, si fermava ad un più modesto 50% ed era quindi meno ambìto.

Della possibile proroga del bonus Ristrutturazione quindi si è parlato decisamente meno, ad ogni modo le notizie che arrivano sembrano essere positive. Il bonus infatti dovrebbe essere prorogato anche per il 2022.

Quanto ai campi di utilizzo di questo bonus, vi si può accedere nel caso di interventi effettuati all’interno della propria abitazione, per una spesa massima consentita, su cui si applicherà la detrazione del 50%, di 96.000 euro.

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