Manca poco più di un mese e mezzo all’ulteriore abbassamento del tetto per i pagamenti con denaro contante, infatti a partire dal 1° gennaio 2022 si potranno pagare in contanti solo gli importi che non eccedono la soglia dei 999,99 euro e per i trasgressori sono previste multe salatissime.

L’obiettivo del governo di Mario Draghi, che prosegue in tal senso sulla rotta tracciata prima dal governo Conte, è quello di ridurre il più possibile l’utilizzo di denaro contante, cercando di dirottare un sempre maggior numero di transazioni su metodi di pagamento tracciabili, dalle carte di credito o di debito ai bancomat e ai bonifici.

Ma se da una parte ci troveremo a dover rispettare dei limiti ancor più stringenti per quel che riguarda i pagamenti con denaro contante, cosa dobbiamo aspettarci per quel che riguarda i prelievi dagli sportelli bancomat? Il timore di molti consumatori è che vengano imposti dei limiti alle quantità di denaro che si possono prelevare mensilmente o persino giornalmente.

Sia questo che il precedente esecutivo hanno infatti portato avanti una politica simile per quel che concerne l’uso di denaro contante, con varie forme di disincentivo per chi paga beni e servizi con moneta sonante, nel dichiarato intento di ridurre il fenomeno dell’evasione fiscale.

Il governo Draghi punta quindi a rafforzare il canale dei sistemi tracciabili per l’acquisto di beni e servizi, e questo dovrebbe permettere di contrastare efficacemente l’evasione fiscale. Grazie al sempre più largo impiego di metodi di pagamento digitali l’Amministrazione Finanziaria potrà svolgere i vari controlli con maggior facilità ed individuare subito evasori fiscali e cosiddetti ‘furbetti’.

La direzione è la stessa che si intende seguire, in misura diversa a seconda dei casi, anche negli altri Paesi dell’Unione Europea. E per quanto riguarda in particolare le iniziative intraprese in Italia, queste sono state anticipate per buona parte dalla Gazzetta Ufficiale n. 157/2019, ed è da poco giunta la convalida del ministero dell’Economia e delle Finanze.

La stretta per ridurre l’uso dei contanti riguarda anche i prelievi bancomat?

Le novità per quel che riguarda le soglie da rispettare per i pagamenti con denaro contante verranno introdotte a partire dal 1° gennaio 2022, ma ci saranno anche altre modifiche alle attuali norme? Molti contribuenti si chiedono se verranno fissati dei limiti ai prelievi dagli sportelli bancomat con l’arrivo del nuovo anno.

Non è certo la prima volta che i contribuenti italiani si trovano a fare i conti con modifiche al limite del contante, con l’ultima riduzione del tetto a 2.000 euro a decorrere dal 1° gennaio 2020.

E tra gli strumenti messi in campo dall’attuale esecutivo per incentivare i cittadini ad utilizzare metodi di pagamento tracciabili, non dimentichiamo ad esempio il bonus bancomat, che permette di azzerare le commissioni che i commercianti sono tenuti a pagare agli istituti di credito per ogni transazione.

Il governo precedente aveva invece lanciato la lotteria degli scontrini e soprattutto il bonus Cashback e il Super Cashback sospesi entrambi e non più reintrodotti dal governo di Mario Draghi.

Se da una parte viene introdotto quindi un meccanismo premiale, dall’altra vengono inasprite le sanzioni e ridotti i limiti di utilizzo del denaro contante, sicché a partire dal 1° gennaio 2022 chi si trova a pagare fino a 999,99 euro per un bene o un servizio potrà usare denaro contante, ma per somme superiori tutto deve essere tracciato.

Ma cosa succede nel caso in cui il passaggio di denaro da un cittadino a un altro non è legato al pagamento di un servizio o all’acquisto di un bene, ma ad esempio si tratta di quelle somme che un genitore corrisponde al figlio che si trova fuori per studio? Anche in questi casi il limite sarà di 999,99 euro a partire dal 1° gennaio 2022.

E per quanto riguarda i prelievi di denaro dagli sportelli bancomat quali saranno i limiti a partire dal prossimo anno? Al momento non vi sono disposizioni da parte del governo italiano circa i prelievi e i versamenti di denaro contante.

Nel caso di modifiche di questa natura è in genere l’istituto di credito a compiere determinate scelte, e per il momento le novità introdotte da molte banche riguardano l’aumento delle spese di commissioni applicate alla liquidità del cliente.

Con la decisione della Banca Centrale Europea di portare in negativo i tassi di interesse infatti per gli istituti di credito sono aumentati i costi dello 0,5% per la liquidità collocata presso la Bce.

In ogni caso non ci sono ripercussioni sui limiti per quel che riguarda i prelievi di denaro contante e per quel che riguarda i versamenti di denaro sul proprio conto corrente. È possibile quindi, anche dopo il 1° gennaio 2022, ritirare 1.500 euro al bancomat senza nulla rischiare dal punto di vista legale.

Il denaro prelevato, anche se di importo superiore a 999,99 euro, non rientra nel passaggio di denaro da un soggetto a un altro in quanto la somma appartiene in origine sempre al medesimo soggetto, mentre la banca in realtà si limita a custodirla per conto del titolare del credito.

In altre parole si possono prelevare anche 1.500 euro dal bancomat, ma per essere spesi i pagamenti fatti in contanti non dovranno superare, a partire dal 1° gennaio, i 999,99 euro.

Nessun rischio neppure a versare denaro sul proprio conto corrente, in quanto la legge non esclude la possibilità di realizzare degli utili in contanti per versarli in unica soluzione solo nel momento in cui si raggiunge una somma superiore ai 1.000 euro. Si possono ricevere ad esempio diversi pagamenti inferiori ai 1.000 euro per poi versare sul proprio conto anche 2 o 3 mila euro in una volta sola in maniera del tutto legittima.

Limiti pagamenti in contanti: quali sono le nuove sanzioni

A partire dal 1° gennaio 2022 cambia ancora una volta il tetto per i pagamenti con denaro contante, con il limite consentito dalla legge che passa da 2.000 a 1.000 euro soltanto. Tutti i pagamenti inferiori a questa soglia possono essere effattuati anche con denaro contante, mentre gli altri devono essere effettuati con mezzi tracciabili.

Ma quali sono le sanzioni previste nel caso in cui detti limiti non vengano rispettati? In linea generale chi effettua un pagamento con denaro contante oltre il limite previsto a partire da gennaio del prossimo anno incorre in una sanzione il cui minimo applicabile è pari all’importo fissato come tetto massimo per pagamenti cash, cioè 1.000 euro.

La norma però non vale ad esempio per i liberi professionisti, così pure non vale per coloro che omettono la segnalazione di eventuali irregolarità agli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate i quali rischiano multe molto più pesanti.

Il limite massimo applicabile cambia totalmente in quanto si prendono in considerazione delle circostanze completamente diverse. Il professionista, o colui che non segnala l’anomalia al fisco, rischiano di incorrere in una sanzione amministrativa che va da un minimo di 3.000 euro fino ad un massimo di 15.000 euro. In questi casi il minimo della sanzione che verrà applicata parte dal triplo della minima prevista per gli altri soggetti che è appunto di 1.000 euro.

Esiste poi il beneficio dell’oblazione, grazie al quale il trasgressore può ottenere una riduzione della sanzione prevista, e allo stesso modo può ottenerla colui che omette di segnalare l’irregolarità.

È prevista quindi una sanzione che, per colui che commette l’effrazione, e cioè non rispetta il tetto dei 999,99 euro previsto per i pagamenti con denaro contante a partire dal gennaio 2022, scende da un valore minimo di 4.000 euro a 2.000 euro soltanto.

Per chi invece ha il solo obbligo di segnalare alla direzione territoriale della presenza dell’irregolarità la sanzione sarà di 5.000 euro, pari ad 1/3 del valore massimo previsto.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

Migliori Piattaforme di Trading

Broker del mese
Deposito minimo 100 AUD
0.0 Spread in pip
Piattaforme di trading avanzate
Prezzi DMA su IRESS
Deposito minimo 100$
Sicurezza Gruppo Bancario Svizzero
Leva fino a 1:30
Protezione da Saldo Negativo
Deposito minimo ZERO
N.1 in Italia
Regime Fiscale Amministrato
0% CANONE MENSILE DI GESTIONE
SCOPRI DI PIÙ Fineco recensioni » * Avviso di rischio
Deposito minimo 100$
ETF - CRYPTO - CFD
Licenza: CySEC - FCA - ASIC
Copia i migliori trader del mondo

Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.