Dopo l’introduzione del Superbonus 110% il governo guidato da Mario Draghi è intervenuto in un primo momento allo scopo di semplificare l’accesso all’agevolazione, ora però si deve andare nella direzione opposta, e questo per prevenire il rischio che possano accedere ad una parte delle risorse stanziate coloro che in realtà non hanno diritto al bonus.

A seguito dei controlli effettuati nei mesi scorsi è emerso infatti che sono stati in tanti ad accedere al Superbonus pur non avendo alcun diritto a beneficiare di questa agevolazione. Si parla di circa 850 milioni di euro di truffe ai danni dello Stato, ed ora il governo si trova costretto a correre ai ripari per contrastare il fenomeno.

In questi giorni il tema Superbonus è stato affrontato dalla cabina di regia, coi rappresentanti di partito che hanno preso parte al dibattito, e successivamente in Consiglio dei Ministri.

La linea che ha prevalso alla fine è stata quella del presidente del Consiglio Mario Draghi, che prevede un intervento immediato con decreto legge. La possibilità di agire attraverso emendamenti alla Legge di Bilancio è stata invece scartata, con delusione del Movimento 5 Stelle che era particolarmente favorevole. I 5 Stelle hanno invece dovuto accontentarsi di qualche aggiustamento al testo.

Il problema dei furbetti del Superbonus

Per risolvere il problema dei furbetti del Superbonus il presidente del Consiglio è stato molto chiaro, e ha spiegato che l’utilizzo dei fondi messi in campo dallo Stato deve restare al di sopra di ogni sospetto.

Non si deve insomma correre il rischio di perdere la fiducia dei cittadini, e questo impone un intervento rapido ed efficace per evitare che le truffe continuino a verificarsi.

Anche in passato episodi simili si erano verificati, come lo stesso premier ha ricordato, ad esempio con il caso degli aiuti allo sviluppo che eran stati destinati al Biafra negli anni ’70. Esiste però il rischio che nel tentativo di ridurre il fenomeno delle truffe del Superbonus, aumentando le formalità il meccanismo del 110% si inceppi.

Nel corso della riunione della cabina di regia è anche emersa la volontà di fronteggiare un altro problema che riguarda l’accesso ai bonus edilizi, ed è quello del caro-materiali. In questo caso il governo probabilmente interverrà con una sorta di “prezzario” ma ancora il progetto non è stato formalizzato e non è ancora stato inserito in un provvedimento.

Quali sono le nuove verifiche per accedere al Superbonus?

Per quanto riguarda le verifiche che verranno effettuate nell’ambito dell’erogazione del Superbonus 110% troviamo in particolare tre punti cardine:

  • l’obbligo del visto di conformità, che deve essere apposto da un professionista qualificato, e non solo in caso di cessione del credito o sconto in fattura, ma anche se si tratta di superbonus erogato sotto forma di detrazioni annuali. L’unica eccezione prevista è quella dei contribuenti che presentano da soli la dichiarazione per la precompilata
  • si prevede che l’Agenzia delle Entrate possa sospendere per 30 giorni l’efficacia delle comunicazioni su cessioni e sconto in fattura per dare il tempo di effettuare le verifiche del caso
  • l’aumento dei poteri dell’Agenzia delle Entrate su bonus edilizi e contributi a fondo perduto.

Si attende intanto che il governo invii al Parlamento il testo definitivo della Legge di Bilancio 2022. Nella nuova bozza che sta circolando in questi giorni troviamo infatti le novità che riguardano anche il Superbonus 110% tra cui la possibilità di usare lo sconto in fatture e la cessione del credito prorogate non solo per il Superbonus ma anche per gli altri bonus edilizi.

Quanto alla possibilità di accedere al Superbonus 110% anche per interventi che riguardano ville e villette, o comunque abitazioni indipendenti senza alcun tetto Isee sarà necessario attendere che il testo passi all’esame del Senato.

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