A un anno di tempo dalla creazione della piattaforma per la cessione dei crediti dell’Agenzia delle Entrate emerge un dato preoccupante che porterà a una stretta sui controlli in particolare nell’ambito dei bonus edilizi.
Stando a quanto emerso infatti da un primo giro di controlli operato dall’Amministrazione Finanziaria, ci sono almeno 800 milioni di euro di crediti inesistenti che sono per la maggior parte connessi all’utilizzo di bonus edilizi.
I dati di ENEA dicono che nel corso dei 12 mesi scorsi sulla piattaforma per la cessione dei crediti dell’Agenzia delle Entrate si sono mossi circa 19,3 miliardi di euro dei quali 6,5 miliardi derivanti da cessioni dei crediti e sconti in fattura per il superbonus 110%, altri 12,7 miliardi per gli altri bonus edilizi.
Il periodo cui fa riferimento l’analisi di ENEA sono i 12 mesi fino al 30 settembre 2021. Si tratta tuttavia di un quadro ancora parziale, per completare il quale si dovrà attendere la fine di novembre, quando è fissata la scadenza per l’invio delle dichiarazioni dei redditi.
L’Agenzia delle Entrate lancia l’allarme frode sulla cessione dei crediti
A fare il punto della situazione per quel che riguarda la cessione dei crediti fiscali è stato lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, parlandone con Il Sole 24 Ore.
Nel corso dell’intervista pubblicata il 6 novembre dal noto quotidiano di finanza, il numero uno dell’AgE ha spiegato che in base a quanto emerso dai controlli effettuati la maggior parte delle frodi riguarda i bonus edilizi, ed in particolare si tratta di crediti inesistenti relativi ad interventi che non sono mai stati realizzati.
In alcuni casi i crediti risultano in favore di persone che sono del tutto all’oscuro e che si sono trovate nel proprio cassetto fiscale fatture che indicherebbero compensi corrisposti per interventi che non sono mai stati eseguiti.
I crediti vengono quindi “movimentati” e ceduti a degli intermediari per poi essere monetizzati. Queste operazioni, secondo il direttore dell’Agenzia delle Entrate, vengono effettuate da persone che sono assistite da organizzazioni fraudolente che sanno bene come intervenire. Ruffini ha parlato infatti di operazioni “raffinate”.
A questi episodi si aggiungono quelli segnalati dalla UIF (Unità di Informazione Finanziaria) di Bankitalia Spa, che riguardano la possibilità che questi crediti vengano acquistati con denaro che proviene da operazioni illegali che in questo modo viene reinserito nel circuito legale in una sorta di “money laundering”.
L’Agenzia delle Entrate pronta a una stretta sui controlli sui bonus edilizi
L’Agenzia delle Entrate dovrà quindi correre ai ripari ed aumentare i controlli sui bonus edilizi ed in particolare sul meccanismo della cessione del credito.
Ammontano ad un importo complessivo di circa 800 milioni di euro i crediti caratterizzati da “evidenti elementi di frode” intercettati dall’Agenzia delle Entrate. Bisogna comunque sottolineare che queste agevolazioni erano state introdotte quando si era nella fase più acuta dell’emergenza Covid-19, e in quel periodo il governo aveva la priorità di immettere liquidità nel sistema economico.
Quella di svolgere le verifiche necessarie quindi non era quindi una priorità in quel momento, e si è deciso di strutturarle ex-post pur nella consapevolezza che ciò avrebbe ridotto la loro efficacia.
Ora però il problema delle frodi dovrà essere affrontato, e stando a quanto spiegato dallo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate l’esecutivo guidato da Mario Draghi sta valutando la possibilità di introdurre delle norme in grado di agevolare gli interventi prima che si realizzino gli illeciti, visto che “rincorrere il denaro in un secondo momento diventa difficile”.
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