A giudicare da quanto è stato inserito nella bozza della nuova manovra economica, non sembrerebbe esserci spazio per il ritorno del cashback di Stato, eppure il Movimento 5 Stelle a quanto pare non ha ancora gettato la spugna, anzi c’è un progetto ben preciso per la reintroduzione di questa misura introdotta per la prima volta dal governo Conte bis.

Si tratta di uno strumento che avrebbe dovuto contribuire a ridurre il fenomeno dell’evasione fiscale, o quanto meno questo è l’obiettivo dichiarato dall’esecutivo guidato da Giuseppe Conte in occasione del suo lancio.

Attraverso il cashback si puntava a dirottare una parte auspicabilmente più ampia di transazioni dal contante a metodi di pagamento tracciabili come carte di credito e bancomat. Ed è proprio grazie alla maggior tracciabilità dei pagamenti che si sarebbe dovuto ottenere il risultato di una riduzione dell’evasione fiscale. 

Si tratta tuttavia di una misura cui il governo guidato dall’ex presidente della Bce ha ritenuto di poter fare a meno, mettendo in campo altri strumenti a sostituire il cashback. Il Movimento 5 Stelle però sta valutando la possibilità di ottenere la reintroduzione del sistema attraverso alcuni emendamenti alla Legge di Bilancio 2022.

La proposta del M5s per riavere il cashback

Il cashback di Stato tutto sommato qualche risultato lo aveva anche portato, motivo di più per il Movimento 5 Stelle per spingere per la reintroduzione di questa misura.

Stando ai dati del Politecnico di Milano, il cashback di Stato ha portato a esiti positivi sulle abitudini degli Italiani con 9 milioni di utilizzatori, e 6,1 milioni di questi che hanno effettuato oltre 50 transazioni per ottenere un rimborso di 150 euro.

Lo stesso ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dal suo profilo Facebook in questi giorni ha difeso la misura che il suo governo aveva introdotto a suo tempo. E nel frattempo il capogruppo M5s in Commissione finanze del Senato, Emiliano Fenu, ha presentato il programma per reintrodurre il cashback in una nuova versione attraverso la Legge di Bilancio 2022.

Il cashback di Stato, come sappiamo, è stato stoppato dal governo di Mario Draghi lo scorso luglio, con il programma di valutare un possibile reinserimento della misura solo dopo il 31 dicembre 2021.

Entro la fine dell’anno insomma bisognava fare i conti con il Cashback e decidere se metterlo definitivamente da parte oppure no. E stando alla bozza della manovra economica sembra che l’esecutivo abbia tutta l’intenzione di dire addio al cashback di Stato, ma il Movimento 5 Stelle a quanto pare non intende mollare la presa così facilmente.

Il capogruppo pentastellato Emiliano Fenu infatti ha fatto sapere che dal M5s arriverà una serie di emendamenti alla Legge di Bilancio 2022 che dovrebbe ottenere la reintroduzione del bonus cashback.

Si tratterà comunque di una nuova versione che presenterà alcune differenze sostanziali rispetto al cashback così come lo conoscevamo. Infatti è lo stesso Fenu a spiegare che il cashback “intende offrire al contribuente la possibilità di chiedere l’immediato accredito sul conto corrente di alcune spese detraibili“.

Il nuovo Cashback avrà il rimborso automatico?

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle presso la Commissione di vigilanza sull’anagrafe ha fatto sapere che PagoPA ha confermato che la proposta del cashback con rimborso automatico è fattibile.

Lo stesso amministratore unico di PagoPA, Giuseppe Virgone, ha fatto notare che i cittadini hanno dato molta fiducia all’applicazione e che ogni giorno si raggiungono le 500 mila transazioni attraverso questa app.

Ciò potrebbe indicare che vi è una qualche propensione di una parte dei cittadini a mettere da parte il contante per utilizzare maggiormente sistemi di pagamento elettronici. Di conseguenza le varie attività commerciali si trovano costrette a seguire la strada del digitale per poter offrire un servizio che sembra essere ora maggiormente richiesto e garantire quindi la possibilità di pagare con metodi cashless.

L’aumento delle transazioni effettuate con metodi di pagamento tracciabili avrebbe indicato il compimento di un ulteriore passo in avanti verso una riduzione dell’evasione fiscale.

Secondo i dati del Politecnico di Milano infatti con il cashback le transazioni risultano aumentate del 41%, e al contempo si è avuto un notevole abbassamento dell’importo medio delle transazioni, che risulta calato dell’11% circa. Infatti è proprio sui piccoli importi che aumentano i casi di scontrini non emessi.

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