Qualche settimana fa si trattava solo della provocazione lanciata dal presidente del Codacons, ma questa volta è lo stesso ministero del Lavoro a confermare che senza il Green Pass non sarà possibile accedere al Reddito di Cittadinanza.

Il Green Pass, come sappiamo, è obbligatorio sul posto di lavoro sia per chi svolge la propria attività nel pubblico che per chi la svolge nel privato. Un obbligo che riguarda tanto i lavoratori dipendenti quanto gli autonomi e che è strettamente legato alla presenza sul posto di lavoro.

Ad imporre questo obbligo a partire dal 15 ottobre è l’articolo 3 del dl n. 127/2021 con scadenza fissata, almeno per il momento, fino alla fine dello stato di emergenza il 31 dicembre 2021.

Il beneficiario del Reddito di Cittadinanza non avrà bisogno di essere in possesso del Green Pass fintanto che si trova a casa, ma dovrà presentare la certificazione verde nel momento in cui si troverà a svolgere i cosiddetti Puc (Progetti Utili alla Collettività) e basterà risultare assente ingiustificato per un giorno per far decadere il diritto al sussidio.

Il lavoratore senza Green Pass incorre, come sappiamo, nella sospensione dello stipendio dal momento in cui in sede di controllo di routine verrà trovato sprovvisto della tessera verde. Da quel momento risulterà assente ingiustificato fino a che non sarà in possesso del pass, ed è più o meno questo che dovrebbe succedere a chi percepisce il Reddito di Cittadinanza.

Senza Green Pass niente Reddito di Cittadinanza, il chiarimento del ministero

Il ministero del Lavoro, con la nota n. 8526/2021 ha infatti precisato che il beneficiario del RdC che dovesse risultare sprovvisto di Green Pass al momento di prendere parte ai Puc, sarà considerato “assente ingiustificato” e l’assenza anche di un solo giorno fa scattare la decadenza del beneficio.

In questo caso, a differenza di quanto accade per i dipendenti, non esiste alcuna norma di salvaguardia che permette di avere la garanzia di conservare il posto.

Su Italia Oggi leggiamo a tal proposito che secondo quanto lo stesso ministero del Lavoro ha spiegato “al beneficiario che non intende dotarsi del Green Pass si può suggerire di rinunciare al RdC per evitare la decadenza (in tal caso la nuova domanda può essere presentata dopo 18 mesi).

Il ministero del Lavoro ha infatti confermato che nei confronti dei beneficiari del RdC si applicano le tutele sulla salute e sicurezza previste dal dlgs n. 81/2008, cioè il TU sicurezza.

In particolare viene precisato che se la prestazione si svolge presso un datore di lavoro, il beneficiario del sussidio deve ricevere tutte le informazioni relative ai rischi specifici esistenti nell’ambiente di lavoro in cui svolgerà l’attività e sulle misure di prevenzione e di emergenza, e tra queste naturalmente troviamo l’obbligo del Green Pass.

Il beneficiario del Reddito di Cittadinanza quindi dovrò esibire, nel momento in cui prende parte ai Puc, la tessera verde, oppure eventuali certificazioni che esonerano il soggetto ad esempio in quanto esente dalla campagna vaccinale.

Chi paga i tamponi ai non vaccinati che percepiscono il RdC?

Ma quali sono esattamente le prospettive e le opzioni per i non vaccinati che volessero continuare a percepire, com’era loro diritto fino all’introduzione del Green Pass, il Reddito di cittadinanza? L’alternativa al vaccino per avere il pass è il tampone che, tuttavia, ha un costo non indifferente che può risultare economicamente pesante per un lavoratore ma che diventa insostenibile per chi percepisce il RdC.

Insomma se per i lavoratori possiamo senza ombra di dubbio parlare di un obbligo vaccinale surrettizio, a maggior ragione se ne può parlare nel caso dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Vale anche la pena ricordare che non vi è alcun obbligo vaccinale, per legge, anche perché i vaccini anti-Covid attualmente in circolazione sono farmaci a tutti gli effetti sperimentali.

Se non altro se è vero che i beneficiari del Reddito di Cittadinanza sono quelli che “se ne stanno a casa sul divano” allora l’obbligo di dotarsi del Green Pass per prendere parte ai Puc (e mantenere quindi il sussidio) non sfoltirà più di tanto la platea degli aventi diritto al RdC.

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