Con il decreto Sostegni bis il governo guidato da Mario Draghi ha introdotto diverse agevolazioni pensate per chi si trova nella necessità di acquistare casa, e più nel dettaglio si tratta di incentivi riservati a chi sta per acquistare la prima casa.

Tra i bonus introdotti con tale finalità troviamo ad esempio il bonus prima Casa per l’acquisto dell’abitazione principale riservato però ai cittadini con età inferiore a 36 anni.

Si tratta peraltro di un bonus che ha ricevuto diverse critiche per via del fatto che ne possono beneficiare solo coloro che hanno un reddito Isee basso, il che taglia fuori molti di quei giovani che vivono ancora coi genitori e che invece dovrebbero essere tra i primi destinatari dell’agevolazione.

Il bonus Casa 2021 per giovani fino a 36 anni di età comunque non è l’unica agevolazione introdotta con il decreto Sostegni bis per incentivare l’acquisto di una nuova casa da utilizzare come abitazione principale. Vi è infatti un altro pacchetto di agevolazioni di cui possono usufruire tutti i cittadini indipendentemente dall’età anagrafica e senza presentare l’Isee.

A chi è destinato il bonus Casa over 36

Il bonus Casa riservato anche ai cittadini con età superiore ai 36 anni è del tutto separato e distinto dal bonus prima casa per under 36, infatti permette di ottenere delle agevolazioni completamente diverse e, a dirla tutta, anche meno vantaggiose.

Il bonus Casa anche per cittadini con più di 36 anni di età prevede la possibilità di portare in detrazione una parte dei costi che si vanno a sostenere nel momento in cui si accende un mutuo per l’acquisto di un’abitazione, oppure ottenere un taglio delle imposte da pagare al momento della stipula dell’atto notarile, tra cui imposta ipotecaria, imposta catastale, imposta di registro.

In compenso, a differenza del bonus prima casa per under 36, di questo bonus possono beneficiare tutti i cittadini, senza tener conto dell’età anagrafica e senza tener conto del reddito Isee.

Ciò non vuol dire però che non ci siano altre condizioni da rispettare per poter accedere a questa agevolazione. Infatti per aver diritto al bonus Casa 2021 è prima di tutto indispensabile che si tratti dell’abitazione principale, ma naturalmente non è tutto, perché ci sono altri requisiti che sia l’immobile che il futuro proprietario dovranno soddisfare.

Non dimentichiamo poi un aspetto tutt’altro che i secondaria importanza: il bonus Casa 2021 destinato anche agli over 36 è pensato solo per coloro che sono chiamati ad onorare il pagamento del mutuo. Chi acquista l’abitazione senza ricorrere ad un mutuo perde automaticamente il diritto al bonus.

Inoltre, grazie a questa agevolazione, è anche possibile ottenere una sospensione temporanea delle rate del mutuo da pagare se si riesce a dimostrare di aver subito un peggioramento del proprio status economico.

In cosa consiste il bonus Casa 2021

Il bonus Casa 2021 nasce come incentivo per chi ha la necessità di acquistare una nuova casa, ma solo per chi si trova nelle condizioni di dover accendere un mutuo per effettuare l’acquisto dell’immobile.

Questa agevolazione, disciplinata dall’Agenzia delle Entrate, si struttura su diversi benefici in realtà, alcuni dei quali riguardano specificamente l’aspetto del mutuo, mentre altri sono relativi ai costi accessori derivanti dall’accesione del mutuo stesso, ed altri ancora riguardano i costi che si vanno a sostenere per tasse e imposte nel momento in cui si acquista un immobile.

Queste spese possono essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi nella misura del 19%. Ma per quel che riguarda i benefici più interessanti, questi riguardano lo sgravio fiscale e permettono di fatto di ottenere uno sconto sul pagamento dell’imposta di registro, dell’imposta catastale e di quella ipotecaria.

Qualche differenza per quel che riguarda la misura in cui il bonus Casa viene riconosciuto dipende anche dalle caratteristiche del venditore. Gli importi del bonus insomma variano se l’immobile viene acquistato da un privato oppure da un’impresa di costruzione.

Nel caso di acquisto da privato ad esempio, non essendo prevista l’applicazione dell’IVA sulla vendita effettuata, lo sconto andrà ad operare su un minor numero di fronti.

Lo sconto che si applica sull’imposta di registro varia a seconda che l’acquisto viene effettuato da privato oppure da impresa. Nel primo caso si passa dal 9% previsto e normalmente applicato per ogni compravendita di immobili, al 2%, con una riduzione quindi di 7 punti percentuale.

Sempre in caso di acquisto da privato, lo sconto che si applica grazie al bonus Casa invece sull’imposta ipotecaria e catastale porta il totale da pagare ad un importo fisso di 50 euro.

Nel caso di acquisto da impresa invece troviamo prima di tutto l’IVA, e con essa l’agevolazione prevista dal bonus Casa che riduce l’aliquota al 4%, una riduzione quindi di 6 punti percentuale rispetto al 10% che viene normalmente applicato in questi casi.

Col bonus Casa si riducono però anche l’imposta catastale e l’imposta ipotecaria, con un importo da pagare per ciascuna di esse di 200 euro.

Quando si può usare il bonus Casa 2021

Il bonus Casa 2021, come accennato in apertura, non è legato al requisito reddituale, il che significa che non occorre presentare l’Isee, e il suo importo non varia in base alla situazione economica del soggetto richiedente. Inoltre non occorre soddisfare il requisito anagrafico, a differenza di quanto accade per il bonus prima Casa per under 36.

Nel caso del bonus Casa 2021 quindi ci sono meno condizioni da soddisfare per poter accedere all’agevolazione, ma questo non vuol dire che non ce ne sono affatto.

Per poter beneficiare del bonus Casa 2021 infatti bisogna che sia l’immobile che il soggetto che intende accedere all’agevolazione, risultino in possesso di determinati requisiti.

Prima di tutto l’immobile che si sta per acquistare come abitazione principale deve appartenere necessariamente alle categorie catastali A/2, A/3, A/4, A/5, A/6, A/7, A/11. Non possono beneficiare dell’agevolazione quindi coloro che acquistano un immobile che appartiene alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9

Sono invece coperti dal bonus Casa 2021 gli edifici classificati come pertinenze collegate all’immobile principale che rientrano nelle categorie catastali C/2, C/6 e C/7.

Non solo, per quanto riguarda l’immobile è anche indispensabile che questo sia ubicato dove l’acquirente risiede, e se così non è, esiste comunque la possibilità di provvedere al cambio di residenza presso l’immobile acquistato con le agevolazioni previste dal bonus prima casa. Il passaggio tuttavia deve essere effettuato entro e non oltre i 18 mesi dall’acquisto.

Il tempo a disposizione per il cambio di residenza si allunga invece fino a 30 mesi nel caso in cui l’immobile oggetto di compravendita sia stato interessato da interventi di ristrutturazione per i quali è stato utilizzato il Superbonus 110%.

Si può evitare di spostare la residenza presso il nuovo immobile solo nel caso in cui si abbia la residenza all’estero. In questo caso bisogna presentare però il certificato di iscrizione all’AIRE. Un discorso che vale anche nel caso in cui l’abitazione acquistata si trova dove il futuro proprietario svolge la sua attività lavorativa, studia o esercita un’attività non remunerata.

Fin qui abbiamo visto quali sono i requisiti di cui deve essere in possesso l’immobile oggetto della compravendita affinché l’acquirente possa beneficiare del bonus Casa. Per quanto riguarda il compratore invece ricordiamo che l’acquisto deve essere effettuato accedendo un mutuo, ma bisogna anche prestare attenzione ai casi in cui il diritto al bonus decade.

Quando decade il diritto al bonus Casa

Una volta che l’acquirente a completato la compravendita con tutte le carte in regola per accedere al bonus Casa, è necessario che risultino rispettate determinate condizioni anche successivamente, pena il decadere del beneficio con tutto ciò che ne deriva.

Se le condizioni per accedere al bonus Casa non risultano soddisfatte infatti si dovrà rinunciare all’agevolazione e restituire eventualmente quanto risparmiato sulle imposte. Non solo, il beneficiario del bonus dovrà anche pagare una sanzione pari al 30% del valore complessivo delle stesse.

Il primo aspetto cui è necessario prestare attenzione è quello delle dichiarazioni rilasciate, che naturalmente non devono risultare false o mendaci, pena l’esclusione dal bonus.

C’è poi la questione della vendita dell’immobile acquistato con le agevolazioni previste dal bonus Casa. Infatti chi compra l’immobile da registrare come prima casa con il bonus non potrà rimetterlo in vendita prima che siano trascorsi 5 anni dall’acquisto.

Si può fare eccezione solo nel caso in cui nello stesso periodo di tempo il soggetto che ha beneficiato del bonus Casa acquisti un altro immobile in possesso di tutti i requisiti necessari per usufruire della stessa agevolazione.

Altra condizione che può determinare il decadimento del bonus Casa è il mancato passaggio della residenza presso l’immobile acquistato con l’agevolazione entro il limite dei 18 mesi.

Infine il diritto al bonus decade anche nel caso in cui il beneficiario risulti proprietario di un altro immobile acquistato in precedenza utilizzando le agevolazioni previste dal bonus Casa e non provvede alla sua vendita entro i 12 mesi dall’acquisto del secondo immobile.

Chi può ottenere la sospensione delle rate del mutuo

Tra le novità che sono state introdotte con il decreto Sostegni bis dal governo Draghi, ce n’è un’altra che riguarda le agevolazioni previste per l’acquisto di una nuova casa, e consiste nella possibilità di ottenere la sospensione delle rate del mutuo.

È possibile accedere a questa forma di agevolazione fino al 31 dicembre 2021 e solo se l’ammontare complessivo dei pagamenti non supera la soglia dei 400 mila euro.

Non tutti possono beneficiare di questa agevolazione, che è invece riservata a lavoratori dipendenti e autonomi e solo se si presentano determinate condizioni.

I lavoratori dipendenti avranno diritto alla sospensione del pagamento delle rate del mutuo solo se hanno cessato la propria attività lavorativa e risultano quindi senza impiego al momento della presentazione della domanda di sospensione, oppure se hanno subito un calo della propria attività lavorativa quantificabile almeno in un 30%.

Quanto ai lavoratori autonomi invece l’accesso alla sospensione delle rate del mutuo è condizionato a perdite di fatturato negli ultimi tre mesi del 2020 di almeno il 33%.

È possibile inoltre richiedere la sospensione delle rate del mutuo in caso di morte del proprietario, o se a quest’ultimo viene riconosciuta un’invalidità dell’80% o superiore.

Il periodo di tempo per il quale è possibile beneficiare della sospensione delle rate del mutuo è comunque limitato e non può in ogni caso superare i 18 mesi, ma la durata complessiva della sospensione dipende da diversi fattori.

Potranno ottenere la sospensione anche chi ha già fruito di provvedimenti simili, a patto che abbia pagato nel frattempo tre mensilità di mutuo per la prima casa. Alla sospensione vengono anche applicati degli interessi, ma verranno rimborsati per il 50% dell’importo corrispondente ai mesi per i quali è stato interrotto il pagamento delle rate del mutuo.

Per ottenere la sospensione delle rate del mutuo comunque è necessario sempre presentare un’stanza al proprio istituto bancario.

Bonus prima casa 2021 per under 36, quali sono le differenze

Il bonus prima casa per persone di età fino a 36 anni invece si presenta in maniera piuttosto diversa, ed è anche più vantaggioso. Vediamo in breve in cosa consiste e in cosa si differenzia dal bonus cui possono accedere i cittadini che hanno anche più di 36 anni.

Il bonus prima casa che è stato introdotto con il decreto Sostegni bis è stato pensato proprio per i giovani che intendono conquistare la propria autonomia abitativa, e permette di ottenere dei vantaggi decisamente più estesi.

Con il bonus prima casa per under 36 è infatti possibile ottenere, per l’acquisto di un’abitazione da utilizzare come prima casa, fino al 100% di sconto sulle imposte da versare e non è tutto, perché si può anche ottenere la garanzia dello Stato per ottenere il mutuo.

Il bonus prima Casa destinato a chi ha meno di 36 anni quindi si ottiene l’esenzione totale dal pagamento dell’imposta di registro, dell’imposta ipotecaria e dell’imposta catastale, inoltre in alcuni casi si ottiene anche l’esenzione dal pagamento dell’Iva.

Per quanto riguarda invece la garanzia dello Stato, grazie allo stanziamento delle risorse che confluiscono le fondo Consap, lo Stato si fa garante all’80% del prezzo di listino della prima casa, ma a condizione che il valore non superi i 250 mila euro, e che il reddito Isee dell’acquirente non superi la soglia dei 40 mila euro.

Per concludere possiamo dire che chi ha meno di 36 anni può ottenere un bonus prima Casa che permette di non pagare tasse e imposte legate all’acquisto dell’abitazione principale. Si può accedere a questa agevolazione solo se si ha un Isee fino a 40 mila euro.

Invece per chi ha più di 36 anni il bonus Casa permette di ottenere solo uno sconto parziale sul pagamento delle stesse imposte, ma in compenso non ci sono condizioni reddituali da soddisfare e quindi il bonus viene riconosciuto indipendentemente dall’ISEE.

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