Altri problemi in vista per le imprese italiane a partire dal 15 ottobre, data per la quale entrerà in vigore l’obbligo di Green Pass per i lavoratori in tutti i luoghi di lavoro. La situazione in realtà si presentava già piuttosto critica prima che emergesse questo ulteriore ostacolo alla ripresa per migliaia di aziende in crisi.

Inutile dire che ci sono ancora centinaia di migliaia di lavoratori in tutta Italia che non hanno accettato di sottoporsi alla terapia genica sperimentale, e che per questa (legittima) scelta, dovranno sottoporsi al tampone ogni 48/72 ore se vogliono continuare a lavorare e a ricevere il proprio stipendio.

Questo è già di per sé un problema non da poco soprattutto se si tiene conto del fatto che a partire dal 15 ottobre la richiesta di tamponi subirà un’improvvisa impennata e più che il rischio c’è la certezza che si creeranno degli ‘ingorghi’ tali da rendere di fatto impossibile soddisfare la domanda di test Covid.

Reddito di Cittadinanza e Green Pass, c’è un “bug”

Ma c’è dell’altro, perché come sappiamo l’obbligo di Green Pass è legato alla presenza sul luogo di lavoro, ed è in quel contesto infatti che vengono effettuati i controlli previsti dalla normativa, ed eventualmente presi i provvedimenti ed applicate le sanzioni. Per chi percepisce il Reddito di Cittadinanza però non ci sarà, logicamente, nessun problema.

Il sussidio infatti continuerà ad essere erogato a tutti gli aventi diritto, indipendentemente dal loro stato di guariti, vaccinati, o negativi al Sars CoV-2. E questo per il Codacons è già un problema, infatti il presidente dell’associazione dei consumatori ha già più volte ribadito la richiesta di sospendere il sussidio ai non vaccinati.

Una richiesta che naturalmente non sta né in cielo né in terra, e che è stata del tutto ignorata dall’esecutivo guidato da Mario Draghi. Ma c’è di più, i beneficiari del Reddito di Cittadinanza continueranno a ricevere il sussidio anche se davanti ad una proposta di lavoro rifiutassero di fare il vaccino o il tampone e per tale motivo non essere nelle condizioni di lavorare.

Di questo ulteriore problema ne parla Il Giornale, dove leggiamo che sono oltre un milione i percettori del Reddito di Cittadinanza e che circa 170 mila non hanno fatto il vaccino e pertanto non hanno ottenuto il pass verde.

Ma ciò cosa comporta? “Il Governo ha deciso che qualora il beneficiario del reddito privo di Green Pass dovesse accettare un’offerta di lavoro dopo il 15 ottobre, nonostante non sia nelle condizioni di lavorare, non perderà l’assegno” spiega il noto quotidiano.

Insomma chi percepisce il Reddito di Cittadinanza e non è vaccinato, grazie all’obbligo di green pass sul posto di lavoro, potrà continuare a stare a casa e al contempo percepire il sussidio risultando assunto.

Sappiamo che il diritto al sussidio si perde quando si rifiutano tre offerte di lavoro, ma cosa succede se il percettore del RdC accetta la proposta di lavoro non essendo vaccinato e non volendo fare i tamponi per avere il Green Pass?

“Nel caso in cui queste persone venissero chiamate a lavorare e rinunciassero decidendo di non vaccinarsi e di non sottoporsi al tampone risulteranno comunque assunte a livello giuridico, anche se non percepiranno lo stipendio per tutto il periodo di occupazione previsto dal contratto” ha spiegato a Il Messaggero Giovanni Assi, consigliere nazionale di Unimpresa.

“In questo modo non perderanno il diritto al sussidio, pur continuando di fatto a non lavorare” ha quindi concluso Assi.

Ma com’è possibile continuare a percepire il reddito di cittadinanza se non si è più disoccupati? Il RdC non è legato in realtà all’impiego bensì all’Isee del nucleo familiare, e da quel punto di vista non cambierebbe nulla. D’altra parte chi è assunto ma non percepisce alcuno stipendio avrà esattamente lo stesso reddito che aveva prima di essere assunto, motivo per cui continuerà ad aver diritto allo stesso sussidio.

A farne le spese saranno, ancora una volta, le imprese. Infatti nel momento in cui il beneficiario del Reddito di Cittadinanza accetterà il lavoro ma non potrà lavorare senza Green Pass risulterà assente ingiustificato, e non percependo alcuno stipendio non perderà il diritto al sussidio. Questo naturalmente non agevolerà le imprese che sono a corto di personale.

Se l’obbligo di Green Pass sul posto di lavoro nasce come incentivo alla vaccinazione per i lavoratori, al tempo stesso per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza diventa un disincentivo, non solo alla vaccinazione, ma anche ad inserirsi nel mondo del lavoro. A quanto pare insomma il governo Draghi “fa le pentole ma non i coperchi”, fortuna che si tratta del governo dei migliori.

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