Erano state annunciate da tempo ma mai di fatto introdotte, le sanzioni per quei commercianti che non avessero provveduto a dotarsi di quegli strumenti necessari per consentire i pagamenti alternativi ai contanti.
Ora però sembra che con il governo dell’ex presidente della Bce la musica stia per cambiare, e per quei commercianti che ‘remano contro’ il piano cashless sono in arrivo le sanzioni.
La lotta all’evasione fiscale in Italia passerà dalla diffusione dei POS in tutte le attività commerciali, ed è proprio per incentivare questo passaggio che sono stati introdotte agevolazioni quali il bonus POS col quale si aumentano le percentuali di ritorno del credito dal 30% al 100%.
Tra gli incentivi anche quelli che copriranno parte delle spese sostenute dall’esercente per comperare o affittare dispositivi in grado di consentire di pagare con carte di credito, carte di debito e bancomat.
Il piano Cashless, e più in generale tutti quegli interventi che serviranno a ridurre al minimo le occasioni di evasione o elusione delle tasse, stando a quanto riportato anche da QuiFinanza, rientra “tra gli impegni presi con l’Europa, da cui dipendono le risorse stanziate per l’Italia dal Recovery Fund.
I pagamenti col Pos saranno obbligatori?
Sarà obbligatorio (ma in realtà lo era già, solo che non erano previste sanzioni per i trasgressori) dotarsi di strumenti quali il POS per rendere possibile il pagamento con carte di credito e bancomat, ma questo non vuol dire che saranno obbligatori i pagamenti con POS sempre e comunque.
Il piano di Mario Draghi per dirottare il maggior numero possibile di transazioni dai contanti ai metodi di pagamento tracciabili è quello di incentivare da una parte l’utilizzo di Pos ed altri strumenti per pagamenti cashless, e dall’altra introdurre sanzioni per chi non provveda a dotarsi di suddetti dispositivi.
Abbiamo quindi il bonus POS che permette di ottenere percentuali di ritorno delle commissioni sulle transazioni con carte di credito e bancomat che passano dal 30% fino al 100%.
Dall’altra abbiamo invece le sanzioni che dovrebbero spingere i commercianti, negozianti e imprenditori in generale a dotarsi di questi strumenti. Per chi rifiuta i pagamenti con POS saranno infatti previste delle sanzioni i cui importi tuttavia restano ancora da definire. Su QuiFinanza vien specificato tuttavia che “non saranno obbligatori i pagamenti tracciabili, ma sarà obbligatorio avere tutti gli strumenti adatti per permetterli”.
Obbligo di dotarsi del Pos, ora arrivano anche le sanzioni
Come accennato l’obbligo a carico dei commercianti di dotarsi di strumenti in grado di ricevere pagamenti cashless era già stato introdotto, ma dal momento che non era stato previsto alcun meccanismo sanzionatorio di fatto era come se non vi fosse neppure un obbligo.
Ora con la gestione Draghi le cose stanno per cambiare, e per i commercianti che non si dotano del POS arrivano anche le sanzioni e l’obbligo diventa effettivo.
L’obbligo di dotarsi del POS per i commercianti era stato introdotto infatti nel 2014, ma in termini di sanzioni non era stato previsto alcunché, quindi chiunque avesse trasgredito la norma non avrebbe avuto alcun tipo di ripercussione, ergo l’obbligo non era effettivo.
Quando si è iniziato a parlare di sanzioni era il 2020, infatti avrebbero dovuto essere introdotte con il decreto fiscale. L’ipotesi era quella di prevedere multe pari a 30 euro o al 4% dell’importo della transazione rifiutata al cliente, ma l’articolo che introduceva tale sistema sanzionatorio non è mai stato realmente introdotto in quanto successivamente cancellato dal decreto prima della sua approvazione definitiva.
Al momento si cerca ancora di capire quali saranno le sanzioni per i commercianti che non si adeguano al sistema cashless del piano di Mario Draghi. L’esecutivo dell’ex Goldman Sachs Draghi punta a ridurre l’evasione fiscale (Tax Gap) del 15% rispetto ai livelli raggiunti nel 2019, vale a dire prima della pandemica Covid-19, e ritiene di poter raggiungere tale obiettivo anche attraverso la lotta ai pagamenti con denaro contante.
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