Contrariamente a quanto era trapelato nei giorni scorsi, il canone Rai non verrà estromesso dalle bollette della luce, o quanto meno non è nei piani del governo Draghi relativi al prossimo futuro. Stando a quanto riportato anche da Il Sole 24 Ore infatti il canone per la Tv continuerà ad essere addebitato in bolletta come accade da ormai diversi anni.
Canone Rai fuori dalla bolletta elettrica? Ancora no
Nei giorni scorsi vari media avevano riportato la notizia, appresa dal dibattito politico in corso sul tema, che il canone Rai non sarebbe stato più addebitato in bolletta insieme alle spettanze relative al consumo di energia elettrica.
A prevederlo tra l’altro è lo stesso testo del Pnrr, dove viene specificato in modo molto chiaro che si provvede a cancellare l’obbligo per i venditori di elettricità “di raccogliere tramite le bollette somme che non sono direttamente correlate con l’energia”.
Eppure nonostante gli impegni presi da Roma con Bruxelles, vergati nero su bianco nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, almeno per il momento il canone Rai continuerà ad essere addebitato nella bolletta elettrica.
All’interno della maggioranza che sostiene il governo tecnico di Mario Draghi infatti non si registrano conferme circa l’estromissione del canone Rai dalle bollette della luce, e sembra che la questione non sarà neppure oggetto di un intervento ad hoc nella bozza del disegno di legge per la concorrenza. Quest’ultimo peraltro corre il serio rischio di slittare a settembre nonostante la tabella di marcia del Recovery Plan lo prevedeva per l’estate.
Il canone Rai resta nella bolletta come stabilito dal governo Renzi
Per il momento Mario Draghi non metterà mano alla modifica con cui il governo Renzi ha inserito il canone Rai direttamente nella bolletta della luce. Tutto invariato quindi almeno per qualche mese ancora, il che significa che il canone Rai continuerà a pesare 9 euro al mese per 10 mesi sui conti della corrente elettrica.
Prima della riforma voluta dal governo guidato da Matteo Renzi il costo complessivo del canone era di 113 euro l’anno. Nel 2015 poi l’esecutivo guidato dal rottamatore di Rignano attraverso la legge di stabilità, allo scopo di colpire il fenomeno dell’evasione dell’imposta sulla Tv pubblica, ha deciso di inserire l’addebito direttamente nella bolletta della luce.
L’obbligo interessa direttamente i fornitori di energia elettrica, che attualmente sono tenuti ad inserire anche il Canone Rai nel computo, con il risultato che il totale, comprendendo anche la quota per l’abbonamento Rai, risulta inevitabilmente maggiorato.
In questo modo quindi le bollette risultano più care di quanto non siano davvero per i costi della fornitura di energia elettrica, e questo è il motivo per cui dall’Ue sono piovute critiche sulla scelta del governo di risolvere in questo modo la questione del mancato pagamento da parte di una sempre più estesa fetta della popolazione di una imposta che oggi come oggi risulta difficile comprendere.
Per ora quindi nessuna novità all’orizzonte, contrariamente a quanto era emerso nei giorni scorsi, ma ciò non vuol dire che la direzione che il governo Draghi intende prendere non sia comunque quella di estromettere dalle bollette della luce il canone Rai.
A rassicurare l’Ue, ma soprattutto i contribuenti italiani, il fatto che la rimozione della quota Rai dalle bollette della luce è prevista dal Pnrr dove viene sottolineata l’esigenza di eliminare l’obbligo in capo ai fornitori di inserire in bolletta “charges unrelated to the energy sector” come appunto il canone Rai.
Il Recovery Plan prevede quindi di eliminare tutte le spese definite “improprie” dalle bollette dell’energia elettrica, ma prima che ciò possa accadere il governo ‘dei migliori’ dovrà trovare un altro modo per riscuotere l’abbonamento Tv, oppure accontentarsi di tornare al vecchio sistema con il risultato di fornire un assist a tutti quei contribuenti che prima della riforma del 2015 non pagavano l’imposta.
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