Durante il suo iter di conversione in legge, il decreto Sostegni bis ha subito una serie di modifiche, ed alcune di queste riguardano i bonus che il governo ha previsto per quelle attività commerciali che sono state costrette a restare chiuse nel rispetto delle misure restrittive imposte in chiave anti-contagio.

Per le attività commerciali che hanno subito un certo danno economico grave, e per quelle che indipendentemente dalla quantificazione del danno economico subito, sono state obbligate a tenere la saracinesca abbassata, sono previsti infatti dei bonus sotto forma di contributi a fondo perduto.

Per accedere a questi aiuti previsti dal decreto Sostegni bis i titolari delle attività danneggiate dalle misure restrittive anti-Covid devono risultare in possesso di specifici requisiti.

Contributi a fondo perduto per attività commerciali chiuse per 100 giorni

Uno degli emendamenti che sono stati approvati nel corso dell’iter di conversione in legge del decreto Sostegni bis prevede che il contributo a fondo perduto spetti a tutte le attività che sono rimaste chiuse per via delle limitazioni introdotte coi vari Dpcm, per un periodo di almeno 100 giorni.

Il precedente testo del decreto Sostegni bis prevedeva invece che per accedere all’agevolazione l’attività commerciale avrebbe dovuto essere stata costretta a chiudere per un periodo minimo di 4 mesi.

Nonostante il processo di conversione in legge del secondo decreto Sostegni sia terminato, per conoscere tutti i dettagli riguardanti in particolare le modalità di erogazione ed i requisiti esatti per accedere al contributo a fondo perduto destinato alle attività chiuse si dovrà attendere il decreto attuativo del Mise.

Sulla base di quali criteri verranno erogati gli aiuti per le attività chiuse?

Con il decreto Sostegni bis viene istituito un fondo per le attività economiche costrette a restare chiuse per via delle misure restrittive imposte dall’esecutivo. In tutto inizialmente sono stati stanziati per questo fondo 100 milioni di euro che avrebbero dovuto essere sufficienti ad erogare i contributi a fondo perduto ai soggetti che risultano in possesso dei requisiti.

Quali saranno quindi i criteri sulla base dei quali si stabilirà quali attività commerciali potranno accedere agli aiuti? Per conoscerli nel dettaglio bisognerà aspettare la pubblicazione del decreto attuativo del MISE che individuerà quali sono i soggetti beneficiari e quali saranno le modalità di erogazione dei contributi a fondo perduto.

Il decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo Economico dovrà tener conto anche dell’eventuale ottenimento dei contributi a fondo perduto e in ogni caso l’erogazione degli aiuti dovrebbe avvenire entro 30 giorni.

Tra le novità introdotte dai vari emendamenti il cambio dei parametri temporali di riferimento, che passano da 4 mesi a 100 giorni di chiusura a partire dal 1° gennaio 2021 per aver diritto agli aiuti.

L’altra novità riguarda le risorse che il governo metterà in campo per finanziare questi aiuti, infatti il fondo che inizialmente era da 100 milioni di euro prevede ora uno stanziamento complessivo di 140 milioni.

Per le attività commerciali chiuse arriva l’agevolazione Tari

Sia per le attività costrette a chiudere, che a quelle che indipendentemente dalla chiusura hanno subito un danno economico considerevole per via delle misure restrittive imposte, è prevista la possibilità di accedere ad alcune agevolazioni sulla Tari.

Anche qui però mancano alcune informazioni, in quanto tutti i dettagli saranno resi noti con la pubblicazione del decreto attuativo che in questo caso sarà congiunto tra i Ministero dell’Interno e il Ministero dell’Economia e delle Finanze previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali.

Nel caso dello sconto sulla Tari previsto dal decreto Sostegni bis per alcune attività commerciali, un ruolo di primo piano lo ricopriranno i Comuni, che potranno decidere se usare una parte delle risorse stanziate per il 2020 e rimaste ancora inutilizzate.

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