Le misure economiche a sostegno delle fasce di popolazione maggiormente danneggiate dalle restrizioni in chiave anti-Covid imposte dall’inizio dell’emergenza hanno avuto un impatto pesante sui bilanci pubblici, ma sembra che ora le entrate fiscali siano notevolmente incrementate e che il ‘buco’ prodotto dalle spese per gli aiuti stia cominciando ad essere riempito.

I dati che ci mostrano l’aumento significativo delle entrate nelle casse dello Stato negli ultimi mesi sono quelli pubblicati dallo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze. Si tratta dei dati relativi alle entrate tributarie e contributive dei primi cinque mesi del 2021.

Nel periodo che va da gennaio a maggio 2021 compreso, lo Stato ha incassato infatti molto più di quello che aveva incassato nello stesso periodo dell’anno precedente secondo l’analisi svolta dal Dipartimento delle Finanze e dalla Ragioneria generale dello Stato.

I dati pubblicati dal Ministero del Tesoro indicano che per le casse dello Stato le entrate derivanti da tasse e contributi sono aumentate del 9,2% rispetto ai primi 5 mesi del 2020, pari a circa 22.611 milioni di euro in più di incasso. Ma a cosa è dovuto questo maggior gettito per l’Erario? Se state pensando che siano aumentate le tasse in realtà siete fuori strada.

Perché nei primi 5 mesi del 2021 le entrate derivanti da tasse e contributi sono aumentate?

I numeri che stiamo commentando, è bene sottolinearlo, sono quelli che troviamo nel comunicato stampa del Ministero di Economia e Finanza del 15 luglio, con il quale vengono messe nero su bianco le entrate tributarie e contributive dei mesi da gennaio a maggio 2021

La crescita delle entrate derivanti da tasse e contributi che si è registrata nei primi 5 mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso si è attestata intorno al +9,2% per circa 22.611 milioni di euro in più. Quasi il 10% di entrate fiscali in più che è così determinato:

  • 16.877 milioni di euro in più che derivano da entrate tributarie tra le quali conteggiamo anche principali tributi degli enti territoriali e le poste correttive
  • 5.734 milioni di euro in più che arrivano invece da entrate contributive.

Ma come mai ci sono circa 22.600 milioni di entrate in più nei soli primi 5 mesi di quest’anno? Dal Ministero del Tesoro spiegano che tutto dipende dal fatto che per fronteggiare la crisi economica determinata dalla politica di chiusure e restrizioni in chiave anti-Covid sono state introdotte sospensioni, riduzioni o recupero di versamenti per vari tipi di imposte. In poche parole ora i contribuenti sono chiamati a versare quanto non hanno versato l’anno scorso.

Aumentano le entrate ma non per via dei controlli

Nel rapporto del Dipartimento delle Finanze del Ministero del Tesoro e della Ragioneria di Stato viene anche specificato in un paragrafo appositamente dedicato ai controlli fiscali che non vi è stato un aumento delle entrate derivanti da attività di accertamento e controllo, e che anzi è vero il contrario.

Il rapporto mette in evidenza che sempre prendendo in esame i dati relativi al periodo gennaio – maggio 2021, il gettito che proviene da attività di accertamento e controllo è pari a 2.952 milioni di euro. Si tratta di una cifra considerevole, ma che risulta inferiore a quella dello stesso periodo del 2020 quando dalle attività di controllo era derivato un gettito maggiore del 17,5% circa per 625 milioni di euro.

Questa flessione riguardante le entrate fiscali derivanti dalle attività di accertamento e controlli risulta sia nelle imposte dirette che nelle imposte indirette nella seguente misura:

  • -252 milioni di euro nelle imposte dirette (-15,5%)
  • -373 milioni di euro nelle imposte indirette (-19,1%)

Questa riduzione dipende dai provvedimenti emergenziali l’ultimo dei quali introdotto con il decreto Fisco e Lavoro che proroga al 31 agosto la sospensione dei termini di versamento di tutte le entrate derivanti da cartelle di pagamento, così pure degli avvisi di accertamento e delle attività di notifica degli atti da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

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