I mesi estivi sono pieni di scadenze fiscali da rispettare per i contribuenti italiani, per questo conviene avere un quadro completo e dettagliato di quali sono le date cardine da ricordare. Si tratta di circa 260 appuntamenti con il Fisco che ricorrono durante il periodo estivo, dalla scadenza per richiedere il contributo a fondo perduto alternativo fino alle scadenze che riguardano cartelle esattoriali e pace fiscale.

Il fatto che molte scadenze si concentrino tutte nello stesso periodo dipende in buona parte dalla gestione della pandemia, infatti dopo essere state riconfermate a lungo varie proroghe e sospensioni di pagamenti, ora le scadenze iniziano a fioccare.

Tra l’altro per l’Agenzia delle Entrate fare cassa inizia a diventare una priorità viste le ingenti risorse spese per compensare almeno in minima parte i mancati incassi di tutte le attività costrette a tenere la saracinesca abbassata per via dei vari Dpcm. Insomma tutto quello che l’Agenzia delle Entrate non ha potuto riscuotere nel corso del 2020 e dei primi mesi del 2021 inizia a riscuoterlo questa estate.

Non ci si può che aspettare un vero e proprio ingorgo specialmente in concomitanza con il ritorno dalle ferie estive a fine agosto – inizio settembre, che poi è il periodo in cui gli studi contabili iniziano a lavorare a pieno regime dopo lo stop estivo. Di questo ingorgo preannunciato però sembra che l’Agenzia delle Entrate Riscossione non abbia tenuto molto conto, dando scadenze che sono veri e propri ultimatum.

Il calendario delle scadenze fiscali di luglio: ecco quali date ricordare

La prima data da ricordare è decisamente vicina ed è quella di lunedì 12 luglio, termine ultimo per provvedere al pagamento dei contributi dovuti all’Inps sull’assunzione di collaboratori domestici quali colf e badanti.

Il 12 luglio infatti cade la scadenza per i contributi relativi alla seconda delle quattro rate annuali previste. Ricordiamo a tal proposito che la prima rata è fissata ad aprile, poi abbiamo quella di luglio, quindi la terza e la quarta rispettivamente ad ottobre e a gennaio dell’anno seguente.

Un’altra data molto vicina che non dobbiamo dimenticare è quella del 16 luglio, che segna la scadenza per il pagamento della seconda rata delle imposte sui redditi che devono essere pagate dai titolari di partita IVA. Questa scadenza comunque riguarda solo i lavoratori con partita IVA che non sono stati inclusi nella proroga dei versamenti introdotta con il Dpcm del 28 giugno scorso.

La scadenza del 16 luglio quindi interessa tutti quei contribuenti che hanno scelto la rateizzazione del saldo del 2020 e che verseranno l’acconto del 2021 di IRPEF, IRES, IRAP, cedolare secca e altre imposte.

Entro il 16 luglio si dovranno regolarizzare le posizioni relative a:

  • versamento IVA per i contribuenti con liquidazione relativa al mese di giugno 2021
  • versamento IRPEF delle ritenute alla fonte come acconto a carico dei sostituti d’imposta nel mese di giugno riguardanti lavori dipendenti o assimilati, redditi di lavoro autonomo e provvigioni su commissione ma anche addizionali comunali e regionali.

Nella seconda metà di luglio ci sono poi molte altre scadenze fiscali da rispettare, a cominciare da quella del 20 luglio che riguarda i titolari di partita IVA che conducono una attività per cui sono approvati gli ISA. Sono inclusi in questo caso anche i lavoratori con partita IVA in regime forfettario.

Si dovranno versare entro il 20 luglio il saldo e l’acconto di Irpef, Ires e Irap, mentre per quanto riguarda la scadenza dei pagamenti con maggiorazione dello 0,4% invece che a luglio si dovrà pagare entro il 20 agosto.

Abbiamo poi la scadenza del 23 luglio che riguarda invece CAF e professionisti. L’Agenzia delle Entrate aspetta entro questa data, con invio necessariamente telematico e in riferimento alle dichiarazioni dei redditi presentate dal 21 giugno al 15 luglio, tutti i prospetti di liquidazione e le dichiarazioni elaborate, nonché i risultati contabili delle dichiarazioni e le indicazioni che riguardano la destinazione di 8, 5 e 2 per mille dell’Irpef.

Ricordiamo poi che sempre entro il 23 luglio i CAF e i commercialisti sono tenuti a rilasciare ai contribuenti la copia della dichiarazione dei redditi con il relativo prospetto di liquidazione.

E le scadenze che cadono nel mese di luglio non sono ancora finite visto che anche negli ultimi giorni i contribuenti avranno da fare i conti con il fisco. Entro la fine del mese infatti l’Inps chiede l’invio degli elenchi Interstat, sia da parte di chi ha l’invio previsto mensilmente che di chi fa l’invio ogni tre mesi.

Chi provvede all’invio mensilmente la trasmissione deve essere effettuata in riferimento al mese di giugno da chi effettua transazioni per importi superiori ai 50 mila euro al trimestre per acquisti all’interno dei confini dell’Unione Europea.

Il 30 luglio abbiamo l’ultima data da ricordare con l’appuntamento per la scadenza del versamento delle imposte sui redditi con maggiorazione dello 0,40% per i lavoratori con partita Iva, i lavoratori dipendenti e i pensionati. Questa scadenza è successivamente stata prorogata al 20 agosto prossimo.

Ma la data del 30 luglio è anche quella del termine ultimo per gli ultra 75enni che vogliono presentare domanda di esonero dal pagamento del Canone Rai 2021. Per ottenere l’esenzione dal pagamento del canone della tv è necessario soddisfare il requisito di reddito con un ISEE di valore non superiore agli 8.000 euro. In tutti i casi l’esonero vale solo per il secondo semestre dell’anno in corso.

Per presentare domanda per l’esonero dal pagamento del canone Rai occorre recarsi presso un ufficio territoriale dell’Agenzia delle Entrate oppure spedire la richiesta a mezzo raccomandata, senza busta, al seguente indirizzo: Agenzia delle Entrate – Ufficio Torino 1 S.A.T. – Sportello Abbonamenti TV – Casella postale 22 – 10121 – Torino.

Quali sono le scadenze fiscali che cadono nel mese di agosto 2021?

Come abbiamo visto il mese di luglio 2021 è decisamente colmo di scadenze fiscali, ma anche nel mese di agosto non mancano gli appuntamenti con l’Agenzia delle Entrate.

Nel mese di agosto vanno effettuati i pagamenti delle cartelle esattoriali ed in particolare le date da segnare sono quelle del 9 e del 31 agosto 2021. A partire dall’ultimo giorno del mese inizieranno ad arrivare le notifiche dei nuovi pagamenti dovuti al Fisco come stabilito con l’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto che fa slittare la data di altri due mesi, portando la scadenza dal 30 giugno al 31 agosto appunto.

Per quanto riguarda invece le rate scadute i pagamenti sono stati spostati al 30 settembre.

La scadenza del 9 agosto invece è quella entro cui vanno effettuati tutti i pagamenti riguardanti la pace fiscale, il che significa che interessa rottamazione ter e saldo e stralcio delle cartelle. In questo caso l’esecutivo non ha previsto nessun’altra proroga.

Entro la data del 9 agosto quindi i contribuenti saranno chiamati a saldare i pagamenti delle rate scadute durante il 2020 ma anche quelli delle rate sospese a partire dal mese di marzo 2020. A proposito di questa scadenza andrebbe però precisato che in realtà la data limite sarebbe quella del 31 luglio, mentre quella del 9 agosto tiene conto anche dei cinque giorni lavorativi di tolleranza per evitare che vengano addebitate sanzioni.

Entro il 9 agosto quindi ci saranno da fare sei versamenti: quattro di questi riguardano le rate della rottamazione ter, mentre gli altri due sono per il saldo e stralcio delle cartelle esattoriali. Poi a partire dal mese di settembre si ha il via libera ai pignoramenti per chi non si è messo in regola con le somme dovute al fisco.

Calendario fiscale estate 2021: le scadenze del mese di settembre

A settembre abbiamo ancora scadenze fiscali, a cominciare da quella del 2 settembre, che riguarda la presentazione della richiesta al Fisco del contributo a fondo perduto previsto dal secondo decreto Sostegni.

Per il contributo a fondo perduto alternativo è già possibile presentare le istanze a partire da lunedì 5 luglio. Ricordiamo che la procedura da seguire prevede di accedere all’area personale sul sito web dell’Agenzia delle Entrate, dalla quale è possibile entrare nella sezione “Fatture e Corrispettivi”.

A partire dal 7 luglio invece è possibile cominciare a presentare le domande da Intratel e Fisconline, ma il termine ultimo da rispettare rimane comunque quello del 2 settembre. I contribuenti che intendo richiedere il fondo perduto alternativo possono presentare anche più di una domanda nel caso in cui quella o quelle precedentemente inviate contengano degli errori. Verrà tenuta in considerazione solo l’ultima domanda inviata.

A proposito del bonus di cui sopra, ricordiamo che per accedere al beneficio sarà necessario presentare domanda ed essere in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa. Il contributo a fondo perduto è destinato infatti solo a coloro che hanno registrato compensi o ricavi che non superano la soglia dei 10 milioni di euro, e in questo caso il bonus sarà di 150.000 euro.

Come requisito per accedere a questi aiuti previsti dal decreto Sostegni bis ricordiamo che è necessario aver registrato un calo medio mensile del 30% circa nel periodo compreso tra il mese di aprile 2020 ed il mese di marzo 2021 nel raffronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.

Tra le informazioni che devono essere inserite quando si compila la domanda per il contributo a fondo perduto vi sono anche gli importi ricevuti grazie ai contributi erogati fino al momento della domanda da quando ha avuto inizio l’emergenza Covid-19 in Italia.

La riforma fiscale del governo Draghi

Della necessità impellente di riformare il Fisco si è parlato spesso ed in particolar modo la questione è al centro dell’attenzione mediatica specialmente in questi ultimi mesi. Il governo guidato dall’ex presidente della Bce infatti dovrebbe riuscire a raggiungere questo ragguardevole traguardo in tempi relativamente brevi, e si dovrebbe così riuscire ad ottenere da una parte la riduzione della pressione fiscale sul ceto medio, dall’altra la semplificazione dell’intera macchina del Fisco.

In questi giorni sulla questione riforma fiscale si è espressa la Commissione Finanze che ha presentato alcune proposte. Quella cui la Commissione sta lavorando è una riforma notevole che prevede prima di tutto la creazione di un codice tributario in grado di racchiudere tutte le norme fiscali.

Nei piani del governo Draghi, sempre per quel che riguarda la riforma del fisco, c’è anche il progetto di modificare l’Irpef lasciando che resti l’individuo alla base dell’unità impositiva fiscale, prevedendo al contempo un allentamento dell’aliquota impositiva nell’intento di ridurre la pressione fiscale sul ceto medio.

Pare ci siano delle buone probabilità che la riforma del Fisco non vada a toccare il regime forfettario che dovrebbe invece essere mantenuto a patto che venga prevista una modalità in grado di incentivare la micro imprenditoria individuale. Ed è in questo contesto che si parla di regime opzionale agevolato biennale di transizione.

La Commissione Finanze sembra inoltre aver confermato la rateizzazione delle imposte sui redditi che dovrebbe prevedere la divisione in sei rate mensili di pari importo per gli ultimi sei mesi dell’anno per saldo e primo acconto. Per quanto riguarda invece il primo semestre vi saranno sempre le sei rate, ma si riferiranno al versamento del secondo acconto.

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