Il governo guidato da Mario Draghi ha introdotto con il decreto Sostegni bis una serie di agevolazioni destinate ai giovani che intendono conquistare la propria indipendenza abitativa. Nello specifico si tratta di agevolazioni che facilitano l’accensione di un mutuo a quei giovani di età inferiore a 36 anni che stanno acquistando un’abitazione da indicare come prima casa.

Tuttavia in questi giorni sta emergendo che molti giovani in possesso del requisito anagrafico, intenzionati ad aprire un mutuo per comprare la prima casa, non possono accedere alle agevolazioni previste dal decreto Sostegni bis per via del fatto che non risultano in regola con i requisiti reddituali.

Il regolamento per accedere alle agevolazioni infatti prevede che il richiedente abbia un ISEE non superiore ai 40.000 euro. Cosa che di rado accade nel caso di giovani che vivono da soli, ma che invece può accadere facilmente proprio a quei giovani cui è specificamente indirizzata questa misura, vale a dire quelli che vivono ancora con i propri genitori e che vorrebbero conquistare la propria indipendenza abitativa.

Agevolazioni mutuo prima casa: perché molti giovani restano esclusi

Ad escludere molti giovani dalla possibilità di accedere alle agevolazioni introdotte con il decreto Sostegni bis quindi non è il requisito dell’Isee sotto i 40.000 euro di per sé, ma il fatto che esso viene calcolato tenendo conto dell’intero nucleo familiare e non della situazione economica del diretto interessato.

L’articolo 64, commi 6 – 8 del decreto Sostegni bis prevede una serie di agevolazioni per aiutare i giovani ad acquistare la prima casa facendo un mutuo. La stipula dell’atto di compravendita immobiliare deve avvenire nel periodo compreso tra il 26 maggio 2021 ed il 30 giugno 2022 ed il compratore deve avere un’età anagrafica inferiore a 36 anni.

Il problema sorge però quando si va a valutare la sussistenza del requisito dell’ISEE non superiore a 40.000 euro. Infatti sebbene la maggior parte dei giovani under 36 siano neoassunti o comunque difficilmente hanno un reddito annuo superiore ai 20/25.000 euro, nel caso in cui vivano ancora coi propri genitori, è facile che non risultino in possesso di questo fondamentale requisito.

Per questi giovani si entra così in un circolo vizioso: per poter accedere alle agevolazioni che dovrebbero consentire loro di ottenere la propria indipendenza abitativa dovrebbero aver già ottenuto l’indipendenza abitativa perché solo in quel caso risulterebbero in regola con il requisito dell’ISEE non superiore a 40.000 euro. In tal caso però non avrebbero bisogno dell’agevolazione.

A chi sono destinate le agevolazioni per il mutuo prima casa

Alla luce di tutto questo è legittimo domandarsi allora a chi sono effettivamente destinate le agevolazioni per l’acquisto della prima casa se molto spesso i giovani che vivono ancora coi genitori non possono accedervi.

Questa misura risulta quindi escludere una buona fetta di coloro per i quali sembrava fosse stata introdotta. Ad essere inclusi invece pare siano più che altro i giovani che appartengono alle categorie “a rischio” vale a dire:

  • coppie coniugate nelle quali almeno uno dei richiedenti abbia un’età inferiore ai 36 anni
  • famiglie monogenitoriali in cui sono presenti uno o più figli minori

Il direttore generale della divisione broking di MutuiOnline, Alessio Santarelli, stando a quanto riportato da Il Corriere della Sera, ha provato a fare in qualche modo il punto della situazione.

“È presto per fare un bilancio della misura” ha premesso anzitutto ricordando che “le domande per il nuovo Fondo prima Casa di CONSAP sono partite dal 24 giugno”.

“Ma lo vediamo ogni giorno in termini di ricerche sul nostro sito: l’attenzione non è mai stata così alta tra i giovani” ha sottolineato Santarelli “però bisogna considerare che il nuovo strumento voluto da Draghi darà impulso al mercato dei mutui offrendo comunque soluzioni che prima non c’erano soprattutto per categorie storicamente deboli”.

“Penso più che al giovano lavoratore che ‘esce di casa’ a un under 36 già in affitto, a giovani coppie in affitto o famiglie monoreddito” spiega quindi il direttore di MutuiOnline.

Chiaramente però questo significa che tutti quei giovani con meno di 36 anni che vivono ancora coi genitori, per accedere alle agevolazioni previste dal Sostegni bis per il mutuo prima casa, dovranno prima spostare la residenza, ad esempio prendendo una casa in affitto almeno per un periodo di tempo limitato, ed una volta fuori dal nucleo familiare soddisferanno il requisito ISEE e potranno accedere alle agevolazioni.

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