Ci siamo da poco lasciati alle spalle la scadenza del 16 giugno, data entro la quale è previsto il pagamento dell’acconto IMU 2021 per seconde case e abitazioni di lusso. Ora la prossima data da tenere a mente è quella del 30 giugno, che prevede il pagamento dell’Imu per un’altra categoria di contribuenti.

Il 16 giugno, secondo le stime fatte dalla Uil, circa 25 milioni di cittadini italiani sono stati chiamati a versare la prima rata IMU 2021, per un gettito complessivo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 9,8 miliardi di euro. In questo caso i contribuenti hanno pagato il 50% dell’importo complessivo da corrispondere per l’Imu 2021, relativo cioè a soli 6 mesi dell’anno.

Ricordiamo che l’Imu è un’imposta comunale che è dovuta per anni solari proporzionalmente alla quota e ai mesi dell’anno per i quali dura il possesso di un immobile soggetto al pagamento di questa tassa.

Il versamento della prima rata riguarda quindi il primo semestre dell’anno, e vi si applica l’aliquota e la detrazione dei 12 mesi dell’anno precedente. Per esemplificare possiamo citare il caso di un immobile che viene acquistato il 1° giugno 2021, che prevede il versamento della prima rata IMU entro il 16 giugno 2021, per un solo mese di possesso, vale a dire l’ultimo mese del 1° semestre.

In questo caso la somma da pagare non viene parametrata al 50% del calcolo dell’imposta effettuato su 7 mesi.

Imu 2021, chi deve rispettare la scadenza del 30 giugno?

Circa 25 milioni di cittadini italiani hanno pagato l’Imu alla data del 16 giugno, versando come spiegato il primo acconto, quello relativo ai primi 6 mesi dell’anno. Ma chi invece dovrà pagare entro i 30 giugno?

La scadenza del 30 giugno riguarda tutti coloro che hanno effettuato variazioni nelle proprie abitazioni nel corso del 2020. Mancano quindi solo pochi giorni alla scadenza per questa specifica categoria di contribuenti, che come regola generale è costituita dai tutti i titolari di immobili che godono di riduzioni dell’imposta.

È bene ricordare infatti che la dichiarazione IMU deve essere presentata tutte le volte che vengono fatte delle variazioni che interessano dati ed elementi dichiarati dalle quali consegua una variazione dell’importo dovuto a titolo di imposta municipale unica.

La dichiarazione IMU deve comunque essere effettuata in tutti quei casi in cui il Comune non è in possesso delle informazioni utili per verificare che il pagamento dell’imposta venga fatto in modo corretto, anche in considerazione delle varie esenzioni introdotte nell’ambito dell’emergenza Covid-19.

La scadenza del 30 giugno 2021 per il pagamento dell’IMU non riguarda quindi qualsiasi possessore di immobili soggetti al pagamento dell’imposta, ma solo quelli che sono stati interessati da variazioni rilevanti ai fini del calcolo di quanto dovuto al Comune in cui sorge l’immobile.

Tra gli esempi che possiamo portare troviamo gli immobili che hanno acquisito o perso la qualifica di abitazione principale, che è probabilmente l’esempio più comune. Ma vi sono anche i numerosi casi di variazione del valore delle aree fabbricabili, gli immobili in leasing, gli immobili esenti, i casi di riunione di usufrutto non dichiarata al catasto, i fabbricati inagibili e così via.

La scadenza dell’IMU al 30 giugno anche per coloro che hanno ottenuto l’esenzione Covid

Anche per coloro che hanno avuto l’esenzione Covid la scadenza da rispettare per quel che riguarda l’IMU è quella del 30 giugno. I soggetti che durante il 2020 hanno ottenuto l’esonero dal pagamento dell’Imposta Municipale Unica grazie ai decreti emanati nell’ambito dell’emergenza Coronavirus, sono infatti tenuti a presentare comunque la dichiarazione e dovranno farlo entro il 30 giugno.

In questo caso sono chiamati a presentare la dichiarazione IMU, beneficiando quindi dell’esonero dal pagamento della prima rata dell’imposta come previsto dall’attuale normativa entrata un vigore con il decreto Rilancio, e anche dal saldo come stabilito poi dal decreto Agosto, diverse categorie di contribuenti tra cui gli esercenti attività nel settore turistico e alberghiero.

Questi soggetti saranno quindi tenuti a presentare la dichiarazione IMU entro il 30 giugno, barrando però la casella “Esenzione”.

Se l’esenzione viene meno però non sussiste più l’obbligo dichiarativo, come viene spiegato su Qui Finanza, dove si specifica che “non sussiste una volta che l’esenzione viene meno dal momento che per le agevolazioni legate all’emergenza Covid, essendo di carattere temporaneo per espressa previsione di legge, il periodo di durata è conosciuto dai Comuni”. Per gli enti commerciali invece la dichiarazione IMU va presentata tutti gli anni.

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