Lo stipendio del mese di luglio potrebbe presentare alcune piacevoli sorprese dal momento che ci sono degli aumenti in vista, ma non per tutti. A beneficiare degli aumenti in busta paga saranno solo alcune specifiche categorie di lavoratori, vale a dire quelli che risultano in possesso di determinati requisiti.
A partire dal prossimo mese la busta paga potrebbe essere quindi un po’ più ricca prima di tutto per via dei rimborsi Irpef, ma anche grazie all’aumento degli assegni al nucleo familiare.
L’aumento in busta paga, come accennato, non sarà per tutti. Potranno beneficiarne coloro che soddisfano i requisiti previsti per gli assegni familiari e che hanno già inviato la dichiarazione dei redditi in riferimento al 2020.
Per quanto riguarda gli Assegni al Nucleo Familiare (ANF), è dal 1° luglio che gli importi di riferimento dell’assegno vengono rivisti al rialzo come stabilito dal recente decreto che istituisce la versione ponte dell’assegno unico appunto.
Assegni al Nucleo Familiare, fino a 165 euro in più in busta paga
La versione ponte dell’assegno unico prevede che chi ha uno o due figli l’importo salga di 37,50 euro al mese per ciascun figlio, mentre si arriva ad un aumento di 55 euro al mese a figlio nel caso nel nucleo familiare vi siano tre o più figli. Ciò vuol dire che una famiglia con due figli potrà ricevere con la busta paga di luglio 75 euro in più nel caso di due figli e 165 euro in più se i figli sono tre.
Ad avviare la procedura per l’aumento in busta paga un messaggio dell’Inps che “include le consuete tabelle di calcolo e rivalutazione annuale dei redditi per il nucleo familiare rispetto alle diverse tipologie di nuclei e maggiorazioni per i nuclei con figli” come si legge su Il Sole 24 Ore.
Dopo che le domande sono state inoltrate all’Inps, e dopo le verifiche necessarie dell’Istituto, si procede con il calcolo degli assegni e delle relative eventuali maggiorazioni. Per quel che riguarda i dettagli circa le modalità di calcolo, saranno contenuti in una circolare la cui pubblicazione è attesa per i prossimi giorni.
A dover seguire questa procedura saranno anche i lavoratori per i quali è previsto il pagamento diretto della prestazione familiare da parte dell’Inps, i vari casi di trattamenti di Cigo, Cigs, Cigd, Aso, Cisoa (impiegati) e Ima.
Per i destinatari dell’assegno ponte invece l’attesa sarà un po’ più lunga. Su Il Sole 24 Ore leggiamo che per quel che riguarda l’assegno introdotto per la prima volta dal Dl 79/2021 “l’Inps dovrà chiarire entro il 30 giugno le modalità per presentare domanda a partire da luglio”.
“Nei prossimi sei mesi la misura temporanea andrà a tutti coloro che non hanno diritto agli assegni al nucleo familiare (lavoratori autonomi, partite Iva, forfettari, disoccupati di lungo corso), in attesa della riforma delle misure di sosteno per le famiglie”.
Inoltre, per quei lavoratori che hanno già inviato la propria dichiarazione dei redditi entro la data del 31 maggio, e per i quali è stato riscontrato un credito nei confronti del Fisco, con la busta paga di luglio arriverà anche il rimborso Irpef. Per i dipendenti che non lo hanno ancora fatto, per compilare e inviare il 730, ordinario o precompilato che sia, c’è ancora tempo fino al 30 settembre 2021.
Come si fa a chiedere o rinnovare l’assegno al nucleo familiare
Per presentare la richiesta per l’assegno al nucleo familiare, o per rinnovarla, gli aventi diritto non devono far altro che andare sul portare Inps. Come abbiamo visto gli importi sono stati maggiorati per i prossimi sei mesi secondo quanto stabilito dal DL 79/2021 che è già stato approvato nei giorni scorsi in Cdm.
Dovranno eventualmente presentare la domanda i lavoratori dipendenti del settore privato in possesso dei requisiti per ricevere gli ANF. Nella domanda per la richiesta o per il rinnovo dell’assegno, come ogni anno, i beneficiari devono indicare il reddito familiare relativo all’anno precedente, cioè il 2020, sulla base del quale gli importi dell’assegno vengono rimodulati.
Le domande si possono presentare, stando a quanto dalla stessa Inps fanno sapere, a partire dal 17 giugno accedendo al portale dell’Istituto tramite i codici di identificazione personale come lo Spid o la Cid.
A partire dal 2019 infatti l’accesso è interamente telematizzato anche per il semplice lavoratore, ma esiste ancora la possibilità di presentare la domanda rivolgendosi al CAF, al patronato o ad altri intermediari.
Dall’Inps è stata diffusa una nota con la quale si fa sapere che la domanda sarà valida per un anno, dal 1° luglio 2021 fino al 30 giugno 2022. Qualcosa però sta cambiando, e dal Governo arrivano costanti aggiornamenti per quel che riguarda la sostituzione degli ANF con l’Assegno Familiare Unico.
Con l’attuazione della legge delega 46/2021 infatti a partire dal prossimo anno al posto degli Anf avremo il nuovo assegno unico universale che ingloberà i vari bonus e aiuti per la famiglia già oggi esistenti che verranno così riordinati e in parte modificati.
La domanda sarà quindi necessaria per aver accesso agli assegni al nucleo familiare nei prossimi mesi, e in seguito, cioè a partire da gennaio 2022, dovrebbe garantire l’accesso alle nuove forme di aiuti per la famiglia inserite nell’assegno unico.
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