Poco importa se le attività commerciali sono state costrette a tenere la saracinesca abbassata nel rispetto delle disposizioni contenute nei vari DPCM, o che interi settori siano stati completamente bloccati da lockdown e restrizioni, basti pensare a viaggi, turismo, ristorazione, il fisco intende comunque recuperare circa 30 miliardi di euro e dovranno essere i contribuenti a tirarli fuori.

L’appuntamento con l’IMU il 16 giugno

Ed è proprio nel mese di giugno che tanti cittadini italiani si troveranno a subire una vera stangata. Il primo appuntamento con le tasse è quello del 16 giugno, infatti tra meno di 10 giorni ci sarà il pagamento della prima rata dell’IMU che come sappiamo non è più dovuta, da qualche anno, sull’abitazione principale salvo alcune eccezioni.

L’IMU dovrà essere versata anche sulla prima casa solo per quelle abitazioni che rientrano nelle categorie catastali A1, A8 e A9, vale a dire ville signorili e case di lusso.

Sono esenti dal pagamento dell’IMU anche le pertinenze dell’abitazione principale, quelle che si inseriscono nelle categorie catastali C2, C6 e C7.

Per quanto riguarda invece gli immobili commerciali l’esenzione viene introdotta con il decreto Sostegni. In questo caso per avere diritto all’esenzione dal pagamento della prima rata IMU del 16 giugno bisogna però essere in possesso di determinati requisiti reddituali.

Sono esentati dal pagamento del 50% dell’IMU quelle attività che hanno registrato ricavi o compensi che non superano la soglia dei 10 milioni di euro, e hanno subito una perdita di fatturato o corrispettivi almeno del 30% rispetto all’anno precedente.

Nessuna esenzione per l’IVA

Per quanto riguarda invece l’IVA, su Il Messaggero viene spiegato: “nessuna proroga per l’Iva in scadenza nel mese di giugno che dovrà essere versata entro il giorno 16, tra gli altri, dai contribuenti con liquidazione periodica dell’imposta su base mensile”.

Versamenti Irpef e Ires il 30 giugno

“Il grande appuntamento mensile da cerchiare in rosso è previsto per il 30 giugno” si legge ancora sul noto quotidiano romano “in programma ci sono i versamenti Irpef e Ires del saldo 2019 e dell’acconto 2020 che dovranno essere effettuati, appunto, entro fine mese oppure entro il 30 giugno, maggiorando gli importi da versare dello 0,4%”.

Per essere sicuri di essere in regola col pagamento delle tasse, i contribuenti devono attenersi ad un margine di errore del 20%. È sempre su Il Messaggero infatti che leggiamo che “per non incorrere in sanzioni i contribuenti dovranno versare l’80% dell’imposta che effettivamente alla fine dell’anno risulterà dovuta all’erario”.

“Il versamento delle somme dovute può avvenire anche in forma rateale da completarsi, in ogni caso, entro il mese di novembre, maggiorando gli importi rateizzati degli interessi nella misra del 4% annuo”.

Alla data del 30 giugno abbiamo poi la scadenza per il versamento del diritto annuale 2019 dovuto alle Camere di Commercio.

Qualche speranza la si può forse riporre sul discorso Tari. Infatti trattandosi di una imposta comunale molto dipende dalle scelte delle varie amministrazioni. Il noto quotidiano conferma infatti che “la tassa sui rifiuti è materia comunale, quindi a seconda della città in cui si è residenti ci potrebbero essere modifiche sull’importo da pagare, rispetto all’anno scorso, o sulle scadenze da rispettare”.

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