Con la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 25 maggio il decreto Sostegni bis introduce a partire dal 26 maggio tutta una serie di misure a sostegno di imprese, lavoratori e famiglie. Tra i vari aiuti economici previsti dal decreto, i cosiddetti sostegni appunto, troviamo anche un bonus destinato a coprire una parte delle spese che i gestori dei locali si trovano a sostenere per le opere di sanificazione e per l’acquisto di Dpi.
Nel pacchetto con gli aiuti per le imprese quindi troviamo anche il bonus sanificazione e acquisto di Dpi, acronimo che sta per Dispositivi di Protezione Individuale. Ma quali sono esattamente le spese coperte da questa agevolazione e come si fa per usufuirne?
Bonus sanificazione e acquisto Dpi: chi può richiederlo e come funziona
Il bonus Sanificazione che il governo Draghi ha inserito nel secondo decreto Sostegni consiste di un credito d’imposta del 30% sulle spese che saranno sostenute nei mesi di giugno, luglio e agosto 2021 per la sanificazione dei locali e per l’acquisto di mascherine, guanti e altri dispositivi di protezione indivuduale che dovrebbero aiutare a contenere la diffusione del Coronavirus.
Il bonus prevede comunque un tetto massimo di spesa fissato a 60.000 euro per singolo beneficiario. Quanto ai requisiti per accedere al bonus Sanificazione e Dpi, nel decreto viene specificato che possono beneficiare dell’agevolazione le seguenti categorie:
- lavoratori con partita Iva che esercitano attività d’impresa, arti e professioni
- enti non commerciali, inclusi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti
- strutture ricettive extra-alberghiere a carattere non imprenditoriale. In questo specifico caso per accedere al beneficio è necessario essere in possesso di un codice identificativo
Nel testo del decreto pubblicato in GU viene specificato che il bonus Sanificazione e Dpi non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive.
Per quel che riguarda poi le modalità con cui si applica il bonus, e quelle con cui si fruisce del credito d’imposta è necessario attendere che l’Agenzia delle Entrate emani apposito provvedimento attuativo.
Quali sono le spese coperte dal bonus Sanificazione e Dpi?
Per il bonus Sanificazione e Dpi inserito nel decreto Sostegni bis sono stati stanziati in tutto 200 milioni di euro, ma quali sono le spese coperte? Nel testo del decreto leggiamo che sono comprese tutte quelle spese che riguardano la sanificazione dei locali e degli strumenti utilizzati nell’ambito dell’attività commerciale.
Non solo, perché il bonus copre, sempre fino a un tetto di spesa di 60.000 euro per singolo beneficiario, anche i costi per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altre attrezzature che servono a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti, incluse le spese per la somministrazione dei tamponi per Covid-19.
Tutte le spese coperte dal bonus Sanificazioni e Dpi previsto dal decreto Sostegni bis sono riportate nel testo del decreto, e sono le segueti:
- spese sostenute per sanificare gli ambienti in cui si esercita l’attività lavorativa e istituzionale e gli strumenti che vengono utilizzati nell’ambito di detta attività
- spese sostenute per somministrare tamponi a coloro che prestano la propria opera nell’ambito delle attività lavorative e istituzionali
- spese sostenute per acquistare dispositivi di protezione individuale, come mascherine, guanti di lattice, occhiali e visiere protettive, e via dicendo, a patto che siano conformi ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea
- spese per l’acquisto di prodotti detergenti e disinfettanti
- spese per l’acquisto di dispositivi di sicurezza quali termometri, termoscanner, ma anche tappeti e vaschette decontaminanti e igienizzanti, a patto che risultino conformi ai requisiti essenziali di sicurezza che sono stati fissati dalla normativa dell’Ue, comprese eventuali spese di installazione
- spese per l’acquisto di dispositivi che servono a garantire la distanza di sicurezza interpersonale, quali barriere di plexiglas e pannelli protettivi, comprese le spese di installazione eventualmente sostenute.
Il bonus che viene erogato sotto forma di credito d’imposta può essere portato in compensazione nella dichiarazione dei redditi 2022.
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