Il governo guidato da Mario Draghi nel corso di questi ultimi mesi ha introdotto diversi aiuti destinati alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese, con un occhio di riguardo proprio per queste ultime dal cui stato di salute dipende la ripartenza economica del Paese.
Sono infatti le partite Iva al centro delle misure inserite nel primo e nel secondo decreto Sostegni. Ma qual è il contributo che conviene maggiormente ai lavoratori con partita Iva? Sappiamo che attraverso i nuovi aiuti le partite Iva possono ricevere finanziamenti sotto forma di fondo perduto alternativo che prevede sia vantaggi che svantaggi.
Mentre la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è attesa per la serata di oggi 24 maggio 2021, proviamo a vedere quali sono anzitutto le categorie di imprese e professionisti che hanno la possibilità di accedere ai nuovi contributi a fondo perduto. Questi aiuti previsti nell’ambito dei cosiddetti sostegni del governo di Mario Draghi vengono erogati su tre diversi binari:
- a chi ha già richiesto e ricevuto gli aiuti
- a chi ha subito un calo del fatturato o dei corrispettivi nel 2021
- a conguaglio
Il tipo di contributo che viene erogato dipende come vediamo dalla necessità di inoltrare una nuova domanda oppure dall’eventuale erogazione automatica. È altresì legato ad eventuali adempimenti Iva e presenta una percentuale diversa a seconda della fascia di fatturato cui si inserisce il beneficiario del contributo.
Quali sono vantaggi e svantaggi del contributo a fondo perduto alternativo
I beneficiari dei contributi a fondo perduto previsti dal primo decreto Sostegni, vale a dire coloro che hanno già presentato domanda ed eventualmente già ricevuto gli aiuti economici previsti, riceveranno gli aiuti previsti dal decreto Sostegni bis in maniera automatica.
Per chi ha diritto ai contributi a fondo perduto introdotti con il primo decreto Sostegni in ogni caso resta ancora qualche giorno per fare domanda, infatti la scadenza è stata fissata al 28 maggio.
Il nuovo aiuto che i già beneficiari dei contributi a fondo perduto riceveranno sarà erogato nella stessa modalità del primo. Questo vuol dire che l’Agenzia delle Entrate provvederà ad accreditare le somme spettanti direttamente sul conto corrente del beneficiario, oppure sotto forma di credito d’imposta.
Si tratta di un primo pagamento che parte in automatico quindi, senza che sia necessario da parte del beneficiario presentare domanda. Un vantaggio evidente quindi è quello della comodità di ricevere l’accredito senza seguire alcun particolare iter per la presentazione dell’istanza, più quello della rapidità con cui avviene l’erogazione del contributo.
Con il decreto Sostegni bis poi vengono estesi gli aiuti anche ad altre categorie di beneficiari, i quali potranno ricevere il contributo alternativo. Questo contributo è pensato per quelle categorie che hanno subito perdite anche nel corso del 2021 e può essere richiesto sia da chi ha già ottenuto i primi contributi a fondo perduto, sia chi è rimasto escluso dagli aiuti introdotti con il primo decreto Sostegni.
Per richiedere il contributo alternativo si dovrà in ogni caso presentare domanda all’Agenzia delle Entrate seguendo le indicazioni che la stessa agenzia fornirà pubblicando l’apposito provvedimento attuativo.
Contributo alternativo: quali sono gli importi
Per quanto riguarda gli importi, chi non ha fatto domanda per i contributi a fondo perduto previsti dal primo decreto Sostegno, la somma viene stabilita applicando una certa percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi del periodo che va dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 e dello stesso periodo dell’anno precedente.
L’importo del contributo a fondo perduto che viene erogato ai beneficiari quindi è pari al:
- 90% della differenza di fatturato/corrispettivi nel caso di ricavi o compensi che non superano la soglia dei 100 mila euro
- 70% della differenza di fatturato/corrispettivi nel caso di ricavi o compensi compresi tra 100 mila e 400 mila euro
- 50% della differenza di fatturato/corrispettivi nel caso di ricavi o compensi compresi tra 400 mila e 1 milione di euro
- 40% della differenza di fatturato/corrispettivi nel caso di ricavi o compensi compresi tra 1 e 5 milioni di euro
- 30% della differenza di fatturato/corrispettivi nel caso di ricavi o compensi compresi tra 5 e 10 milioni di euro
Come si può facilmente notare con il decreto Sostegni bis per il contributo a fondo perduto sono state stabilite delle percentuali più alte rispetto a quelle previste per il primo decreto Sostegni.
Per richiedere il fondo perduto alternativo LIPE obbligatorie
Per coloro che hanno già ricevuto i contributi a fondo perduto previsti dal primo decreto Sostegni è ancora possibile richiedere il fondo perduto alternativo, ma si applicheranno le percentuali previste per gli aiuti del primo decreto, che sono le seguenti:
- contributo pari al 60% della differenza di fatturato/corrispettivi per ricavi e compensi che non superano la soglia dei 100 mila euro
- contributo pari al 50% della differenza di fatturato/corrispettivi per ricavi e compensi compresi tra 100 mila e 400 mila euro
- contributo pari al 40% della differenza di fatturato/corrispettivi per ricavi e compensi compresi tra 400 mila e 1 milione di euro
- contributo pari al 30% dellla differenza di fatturato/corrispettivi per ricavi e compensi compresi tra 1 e 5 milioni di euro
- contributo pari al 20% della differenza di fatturato/corrispettivi per ricavi e compensi superiori a 5 milioni di euro fino a un massimo di 10 milioni.
Si prende comunque lo stesso periodo di riferimento, vale a dire quello che va dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 e lo stesso periodo dell’anno precedente. Il contributo riconosciuto sarà erogato dall’Agenzia delle Entrate sotto forma di credito d’imposta e verrà scomputato da quello da riconoscere.
Nel caso in cui invece dall’istanza per il riconoscimento del contributo emerge un importo inferiore rispetto a quello spettante, non verrà dato seguito alla domanda presentata.
Per quanto riguarda le condizioni da soddisfare per poter accedere al contributo, stando a quanto si legge nella bozza del secondo decreto Sostegni, viene stabilito chiaramente che occorre aver inviato le LIPE relative al primo trimestre 2021 per ricevere il fondo perduto alternativo.
Sono in ogni caso esentati dall’obbligo i contribuenti che si trovano in regime forfettario, e che pertanto non sono tenuti ad inviare le comunicazioni della liquidazione Iva periodiche.
Nel testo del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate viene però spiegato che a proposito della richiesta del contributo potrebbero essere riscontrati alcuni inconvenienti legati alla modulistica.
Se ne fa cenno nel comma 13 dell’articolo 1 del decreto Sostegni bis, dove si legge che il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate dovrà anche indicare “gli elementi da dichiarare nell’istanza al fine del rispetto delle condizioni e dei limiti previsti dalle Sezioni 3.1 ‘Auti di importo limitato’ e 3.12 ‘Aiuti sotto forma di sostegno a costi fissi non coperti’ della Comunicazione della Commissione Europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final ‘Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19’, e successive modificazioni”.
Per conoscere tutti i dettagli operativi riguardanti le condizioni necessarie per accedere al contributo alternativo, nonché le esatte modalità da seguire per presentare domanda, sarà necessario attendere che il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate venga pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
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