Il governo guidato dall’ex presidente della Bce ha preparato la bozza del decreto Sostegni bis, e tra le misure che verranno introdotte o prorogate troviamo anzitutto il Reddito di Emergenza, ma anche bonus spesa con un fondo da 500 milioni di euro per permettere ai Comuni di adottare misure urgenti di solidarietà alimentare ma non solo.

Decreto Sostegni bis: proroga del Reddito di Emergenza

Tra le varie misure introdotte o rinnovate con il decreto Sostegni bis troviamo anzitutto il Reddito di Emergenza. Il Rem infatti, dopo essere stato rinnovato per altri tre mesi con lo scorso decreto Sostegni, trova un nuovo rinnovo con il decreto sostegni bis, e potrà essere erogato ai nuclei familiari che risultano in possesso dei requisiti necessari anche per i mesi di giugno e luglio 2021.

Gli ultimi mesi per i quali è stato erogato il Reddito di Emergenza sono i mesi di marzo, aprile e maggio, per un importo mensile che, ricordiamo, può andare da un minimo di 400 ad un massimo di 800 euro in base soprattutto alla composizione del nucleo familiare.

Per ottenere il Reddito di Emergenza anche per i mesi di giugno e luglio è necessario presentare domanda all’Inps entro il 30 giugno.

Nel decreto Sostegni bis l’istituzione di un fondo per la solidarietà alimentare

Il nuovo decreto messo a punto dal governo guidato da Mario Draghi prevede anche la creazione presso il Ministero dell’Interno di un fondo da 500 milioni di euro per il 2021 attraverso il quale i Comuni di tutta Italia potranno introdurre misure urgenti di solidarietà alimentare.

Alle risorse messe in campo con questo fondo i Comuni potranno attingere anche per misure volte a sostenere i contribuenti per le spese relative al pagamento delle utenze o dei canoni di affitto ad uso abitativo.

I ristori previsti dal decreto Sostegni bis

Nella bozza del nuovo decreto Sostegni sono stati inseriti anche contributi a fondo perduto per circa 14 miliardi di euro. Le imprese potranno accedere a queste risorse sempre a patto di essere in regola coi requisiti previsti a cominciare dal calo delle perdite registrato nel corso dell’anno.

Per stabilire l’entità delle perdite registrate dalle attività che intendono attingere alle risorse messe in campo con il decreto Sostegni bis si parte ancora una volta dal fatturato (o dai corrispettivi) ma sarà possibile scegliere il periodo di riferimento.

Su Il Messaggero a tal proposito viene spiegato che se si sceglie di fare il confronto tra 2019 e 2020 il contributo sarà dello stesso importo di quello che viene erogato in queste settimane e verrà riconosciuto in maniera automatica a chi ha già presentato domanda e ricevuto relativo bonifico dall’Agenzia delle Entrate.

Sarà però anche possibile “optare per il calcolo basato sul periodo 1 aprile 2020 – 31 marzo 2021 in confronto allo stesso periodo 2019 – 2020”.

Decreto Sostegni bis: rinviata la Plastic Tax

Slitta ancora una volta la Plastic Tax, che questa volta viene posticipata a gennaio 2022. La tassa dovrebbe riguardare tutti i prodotti con imballaggi in plastica e dovrebbe avere lo scopo di portare l’economia sempre più su un binario di sostenibilità e di minore impatto ambientale.

Intanto nel decreto Sostegni bis viene previsto un fondo da 600 milioni di euro che dovrebbe permettere ai Comuni di ridurre gli importi da corrispondere con la Tari da parte delle attività economiche che hanno subito le chiusure imposte dall’esecutivo nel dichiarato intento di contenere la diffusione del Covid-19.

Nel decreto Sostegni Bis stop al pagamento della prima rata Imu

Lo stop previsto dal decreto Sostegni bis riguarderà tutte quelle attività che hanno subito un danno economico a causa delle chiusure imposte dall’esecutivo nell’ambito dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Sars-nCoV-2.

Per tutto il 2021 viene quindi sospeso il pagamento della prima rata IMU a vantaggio delle imprese in crisi, che inoltre beneficeranno dello stop del canone unico. Non verrà richiesto neppure il pagamento della tassa “sui tavolini per l’occupazione di suolo pubblico, da parte di bar e ristoranti e per il commercio ambulante per tutto l’anno”.

Nella bozza del nuovo decreto è stato inserito anche lo stop alle tasse sui canoni di affitto non riscossi, e inoltre è prevista anche l’esenzione dal pagamento del canone Rai per alberghi, bar e ristoranti.

Nella relazione tecnica al decreto Sostegni bis si legge che per quel che riguarda il pagamento dell’Imu per le attività, l’esenzione per la prima rata 2021 è riferita agli “immobili posseduti dai soggetti passivi con ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro all’anno e che hanno subito un calo di fatturato di almeno il 30% nel 2020 rispetto al 2019”.

A copertura di questa misura dovranno essere stanziati circa 216 milioni di euro per il 2021, mentre per lo stop alla Tosap serviranno 165 milioni di euro, ai quali si aggiungono 60 milioni per l’esenzione dal pagamento del canone Rai.

Decreto Sostegni bis e affitti

La bozza del nuovo decreto contiene uno sgravio per altri 5 mesi sugli affitti per le imprese. Il testo del decreto prevede che venga riconosciuto il credito d’imposta al 60%, che diventa 50% nel caso di affitto d’azienda, per i canoni di affitto dei mesi del periodo gennaio – maggio 2021.

Su Il Messaggero leggiamo che per questa scadenza “viene allineato il credito d’imposta previsto per le strutture turistico-alberghiere”. Complessivamente questa misura inserita nella bozza del nuovo decreto Sostegni necessita dello stanziamento di risorse per quasi 2,3 miliardi di euro.

Decreto Sostegni e piano vaccinazioni

Nella bozza del decreto Sostegni bis è stato previsto anche lo stanziamento di 16,5 milioni di euro per la realizzazione di “un reparto destinato all’infialamento e al confezionamento di anticorpi monoclonali e vaccini specifici” nonché alla produzione di “specifici antidoti per il bioterrorismo” presso “lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze, quale unità produttiva dipendente dall’Agenzia Industrie Difesa (AID) e unica officina farmaceutica dello Stato che già provvede, su richiesta del Ministero della Salute, alla produzione di medicinali specifici per esigenze di salute pubblica”.

Più risorse per la Sanità militare

Nel decreto Sostegni bis è stato previsto lo stanziamento di oltre 60 milioni di euro per “sostenere lo sviluppo della Sanità militare, anche attraverso la sua piena integrazione nella rete di telemedicina nazionale” e per “potenziarne la capacità di intervento sul territorio a sostegno del Sistema Sanitario Nazionale”.

Aiuti per partite Iva e Start-Up

Nella bozza del decreto Sostegni bis si legge che “al fine di sostenere gli operatori economici colpiti dall’emergenza epidemiologica Covid-19 è riconosciuto un ulteriore contributo a fondo perduto a favore di tutti i soggetti che hanno la partita Iva attiva alla data di entrata in vigore del presente decreto”.

Il decreto prevede l’erogazione in modo automatico degli aiuti destinati alle partite Iva per tutti coloro che già hanno beneficiato dei ristori previsti nell’ambito del primo decreto Sostegni, e saranno dello stesso importo.

Per quanto riguarda invece le Start-Up, il decreto Sostegni bis prevede una spinta sia per le piccole che per le medie imprese innovative. A coloro che investono in queste realtà il decreto Sostegni bis assegna il vantaggio di non pagare “fino al 2025 l’imposta al 26% sulle plusvalenze che derivano dalla cessione di partecipazioni” come riportato da Il Messaggero.

In questo caso si tratta di un’agevolazione temporanea i cui limiti esatti dovranno però essere fissati successivamente, anche se nella bozza viene già indicato il periodo di tempo che va dal 2021 al 2025.

Nel decreto Sostegni il risarcimento per le spese dei tamponi effettuati nei campionati sportivi

Nella bozza del nuovo decreto Sostegni troviamo anche un fondo da 61 milioni di euro che dovrebbero essere destinati alle società sportive, sia professionistiche che dilettantistiche, per i costi sostenuti per i tamponi fatti ai giocatori in modo tale da poter svolgere le partite previste nel rispetto delle norme anti-contagio.

Alla bozza del decreto è stata allegata una tabella dalla quale si evince come i 20 club di serie A di calcio hanno speso in tutto 10 milioni di euro, ai quali si vanno a sommare gli 1,7 milioni di euro spesi dalle 16 squadre di serie A di basket.

Ci sono poi i 6 milioni di euro spesi dalle squadre della Serie B di calcio e altri 10 milioni di spese sostenute dalle squadre di Serie C. Troviamo poi una spesa complessiva di 32 milioni di euro per i campionati dilettanti di tutti gli altri sport.

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